video suggerito
video suggerito
3 Febbraio 2025 9:00

Dalle bucce degli agrumi è possibile creare la plastica del futuro?

Diverse ricerche, sia italiane sia estere, confermano che dalle bucce di arance e limoni è possibile creare una bioplastica ad alte prestazioni e a impatto zero.

3
plastica-scarti-agrumi

Immagina un futuro in cui la  che usi quotidianamente viene dalle arance e dai limoni che tanto ami. Sembra fantascienza, vero? Eppure, grazie al limonene, questo scenario è sempre più vicino alla realtà. Una ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università di Palermo pubblicata sulla rivista scientifica Chemical Communications spiega in che modo la plastica biologica, non inquinante, potrebbe essere ottenuta dagli scarti degli agrumi.

Cos'è il limonene e come potremmo fare la plastica dalle bucce

Il limonene è un composto naturale presente nella buccia degli agrumi, responsabile del loro inconfondibile profumo. Oltre ai suoi utilizzi tradizionali come aroma e fragranza, il limonene trova impiego nella produzione di cosmetici, dentifrici e persino come solvente naturale per la pulizia.

bioplastica-scarti-agrumi

Un team di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell'Università di Palermo ha sviluppato un metodo innovativo per trasformare il limonene in una bioplastica chiamata polilimonene carbonato. Questo materiale non solo è ecologico, ma possiede anche proprietà superiori rispetto ad altre bioplastiche attualmente in commercio.

Il processo prevede l'ossidazione del limonene mediante luce solare e ossigeno, ottenendo così l'ossido di limonene, il componente chiave per la produzione della bioplastica. Questo approccio sostenibile potrebbe rivoluzionare l'industria della plastica, offrendo un'alternativa ecologica e valorizzando al contempo l'agrumicoltura siciliana, principale produttrice nazionale di limonene. L'uso del polietere a base di limonene è utile come plastificante verde per il PLA (acido polilattico), un'altra bioplastica derivata da fonti rinnovabili. L'aggiunta di questo polietere migliora la flessibilità, la stabilità termica e l'idrofobicità del PLA, rendendo questi materiali ideali per applicazioni come imballaggi alimentari o film agricoli biodegradabili.

Queste ricerche sono state confermate anche più di recente in un lavoro pubblicato sul Chemical Engineering Journal gli scienziati hanno realizzato altre bioplastiche ad alte prestazioni dalle scorze degli agrumi: "Il nostro approccio si basava sulla separazione di cellulosa, pectina e lignina dalla scorza di agrumi. In secondo luogo, abbiamo ricombinato pectina e cellulosa per formare un impasto per la fusione in pellicola. Le pellicole pectocellulosiche ottenute possedevano eccellenti proprietà meccaniche, biodegradabilità, riciclabilità e proprietà antiossidanti".

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views