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18 Gennaio 2021 12:17

Dall’Australia un nuovo “super cibo” fatto con le microalghe marine

Una scoperta che può avere un impatto immediato nella guerra al cambiamento climatico: gli scienziati della Flinders University di Adelaide, in Australia, hanno studiato un modo per manipolare le microalghe degli oceani così da trasformarle in proteine. Un traguardo che permette di intravvedere grandi passi avanti nella lotta alla fame.

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Una nuova scoperta arriva dall'altra parte del mondo e potrebbe aiutare tutti a preservare il pianeta Terra. È un'alternativa sostenibile alimentare che riduce l'impronta di carbonio sul cibo che produciamo: si tratta di un "super food" nato dalle proteine di microalghe. Una nuova generazione di alimenti sviluppata dagli studiosi della Flinders University di Adelaide, in Australia, che hanno creato dei prodotti alimentari molto simili alle carni vegetali.

Al momento si tratta solo di prototipi ma troviamo polpette vegan, marmellate e creme da spalmare, gelatina, perfino del caviale. La sostanza base si trova in grande abbondanza negli oceani di tutto il mondo ma gli scienziati sono riusciti a coltivarla in laboratorio, a manipolarla e a trasformarla in forme commestibili e nutrienti. Tutto il processo riduce notevolmente l'impatto climatico su tutta la terra.

Un super-cibo nato in laboratorio

Gli studi sulla genetica e la biologia negli ultimi anni stanno spingendo molto la ricerca sull'alimentazione. Dall'inizio del 2000 d'altronde questo è stato un tema centrale nella comunità mondiale, sia scientifica sia politica. Expo 2015 a Milano avrebbe dovuto portare idee concrete per risolvere la fame nel mondo; non ci è riuscito, ma è stato una grande lente d'ingrandimento sul tema. In questi due decenni del XXI secolo moltissime università e aziende private hanno investito in biotecnologia per scoprire nuovi alimenti, o creare nuove sostanze che possano influire sul clima e la fame nel mondo. Abbiamo visto la carne di manzo vegetale e quella di maiale che hanno avuto un gran mercato nel 2020. Da alcuni anni Ooho sta provando a lanciare sul mercato, concretamente e non solo agli eventi, la sua "acqua da mangiare".

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L'università di Adelaide vuole entrare in questa corrente e dare un contributo tangibile al mondo del food che va sempre più in questa direzione. "Possiamo manipolare il materiale di base per imitare quasi tutti i prodotti sul mercato, interveniamo sulla consistenza e sui sapori e possiamo trovare cibi che siano attraenti e appetibili per la maggior parte delle persone", ha spiegato Wei Zhang responsabile del progetto del Centre for Marine Bioproducts Development dell'università, all'emittente australiana Abc.

Le microalghe possono essere lavorate per diventare proteine ricche di nutrienti, con grandi benefici per la salute. Gli scienziati hanno scoperto un metodo per cambiare la composizione del vegetale e renderlo adatto a tante applicazioni alimentari. Le microalghe usate, dice Zhang, "sono apprezzate per assorbire il CO2, molto più delle piante, circa 1,8 tonnellate di CO2 per tonnellata di biomassa secca, l'equivalente di una foresta pluviale". Questo significa che mangiare le microalghe fa molto bene alla salute, coltivarle fa molto bene all'ambiente. Due piccioni con una fava.

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Quello che i piatti non dicono
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