In arrivo dagli Stati Uniti uno speciale zucchero, ma che zucchero non è. Si chiama Cambya il dolcificante pensato per i diabetici: è a base di fibre solubili e vegetali, favorirebbe anche la digestione.
È stato appena sviluppato dalla giovane azienda statunitense BT Sweets uno speciale zucchero realizzato in fibra vegetale. Non banalmente una mossa di marketing, ma una necessità dettata dallo stato di salute del fondatore della start-up.
Quando Dagi Pekatch, questo il suo nome, ha iniziato infatti a mostrare pochi anni fa i primi segni di sviluppo del diabete di tipo 2, ha cominciato a studiare gli effetti negativi sulla salute dello zucchero. Analisi che hanno portato l’imprenditore a scoprire come, solamente negli Stati Uniti, un cittadino su tre soffra almeno di una forma pre-diabetica, con oltre 400 milioni di persone affette a livello mondiale.
Dati e numeri, oltre al suo caso personale, alla base di studi più approfonditi in materia, sino ad arrivare alla fondazione di un’azienda che avesse il principale scopo di contrastare il diabete.
Tutto ciò avveniva nel 2019 e a circa due anni di distanza dalla BT Sweets è uscito Cambya, un'alternativa allo zucchero a base di fibre solubili, botaniche e frutto del monaco (detto anche monk fruit), dolcificante non ancora particolarmente noto con zero calorie ma dal sapore più spiccato se paragonato allo zucchero. Essendo un prodotto composto da fibre solubili, dall’azienda affermano che rispetto al tradizionale zucchero il Cambya favorirebbe la digestione e aumenterebbe il senso di sazietà. In cucina, inoltre, le dosi di utilizzo sarebbero del tutto uguali a quelle del suo corrispettivo "classico". Se una ricetta richiede quindi una tazzina di zucchero, può essere realizzata con il medesimo quantitativo di Cambya.
Gli esperimenti condotti internamente all’azienda hanno dato i risultati sperati: assicurano da BT Sweets che i prodotti realizzati con il nuovo prodotto siano sì dolci, senza però apportare effetti dannosi sulla salute. Una soluzione potenzialmente utile anche nel nostro Paese, dove oltre 3 milioni di persone soffrono di diabete, mentre 4 milioni ne sarebbero a rischio.
Dopo l’app che tiene traccia dei valori nutrizionali degli alimenti, insomma, un'ulteriore arma a disposizione dei diabetici per controllare la dieta e badare alla propria salute.