Il caso delle chiacchiere di Iginio Massari a 100 euro al kg scatena, come ogni anno, tutta una serie di polemiche. Ma, al di là dei marchi di lusso, una effettiva oscillazione dei pezzi c'è: quali sono i motivi alla base?
Chiacchiere o frappe che siano, a Carnevale il loro prezzo aumenta ogni anno di più: se consideriamo i prodotti delle pasticcerie di lusso nel 2025 si arriva anche ai 100 euro al kg di Iginio Massari, come riporta Milano Today, ma non sono bassi neanche i prezzi delle pasticcerie più locali e dei forni. In generale, il prezzo del dolci più amato del Carnevale oscilla molto, sia in base al tipo di pasticceria o forno che le produce, sia in base alla sua collocazione geografica. Ma cosa influisce sui costi delle chiacchiere e perché la forbice varia così tanto fra città e città?
I prezzi delle chiacchiere di Carnevale possono variare notevolmente a seconda della località e del tipo di prodotto: a Milano, i prezzi al chilo possono andare da circa 35 euro fino a 80 € o addirittura 100 € per le versioni più esclusive, come quelle di Iginio Massari. Prendendo per esempio il sito de La Martesana, nota pasticceria milanese con più di mezzo secolo alle spalle, le chiacchiere toccano i 42 euro al euro al chilo, Panzera a 50 euro al kg, pasticceria Cucchi a 75 euro al chilo. La pasticceria di Hernst Knam propone un vassoio da 220 gr a 10 euro, il che significa che le chiacchiere sono vendute a poco meno di 50 euro al kg. Infine, pasticceria Cucchi che le vende a 9 euro l'etto, ossia 90 euro al kg.
Facendo un salto nella Capitale apprendiamo che qui le chiacchiere, chiamate frappe, scendono leggermente di pezzo, anche se le oscillazioni restano: Casa Manfredi invece le vendo più o meno a 45 euro al kg, Nero Vaniglia a 33 euro al kg, idem anche Roscioli. Ultima tappa di questo brevissimo percorso è Napoli, dove troviamo Armando Scaturchio che vende le chiacchiere a 28 euro al kg, Bellavia che le fa a 30 euro al kg, Carraturo a 24 euro al kg circa.
La grande oscillazione nei prezzi delle chiacchiere tra le varie città italiane è dovuta a diversi fattori: per prima cosa ci teniamo a dire che si tratta di un prodotto artigianale, in cui la qualità delle materie prime e la tecnica del pasticciere fanno tutto. L'uso di ingredienti di alta qualità, come farine speciali, burro fresco e uova di alta categoria, aumenta il costo del prodotto finale: questo è particolarmente evidente nelle pasticcerie di lusso come quella di particolare pregio e non ci riferiamo solo al caso Massari. Naturalmente, in questo caso intervengono in modo determinante anche la fama del pasticciere e il marchio: la Martesana, pasticceria di livello altissimo, le sue chiacchiere le vende a meno della metà.
Rispetto alle differenze fra le varie città, i costi di produzione, come l'olio per la frittura e lo zucchero, possono variare molto a causa delle differenze nei costi di trasporto e distribuzione: questo spiega in parte la differenza dei prezzi medi fra Milano e Napoli, per fare un esempio, cosa a cui si aggiunge anche la considerazione del potere d'acquisto del target di riferimento. Le pasticcerie di lusso tendono a posizionarsi in una fascia alta del mercato, utilizzando packaging di alto livello e offrendo un'esperienza di acquisto premium; al contrario, le pasticcerie e i forni più "mass market", tendono a far lievitare meno possibile il costo del loro prodotto.
Molti degli ingredienti contenuti in questo celebre dolce, inoltre, hanno subito decisi aumenti negli ultimi anni: dallo zucchero all'olio per la frittura, passando per il burro. Questi aumenti non esistono solo in valore assoluto, ma anche in relazione al posto: il burro è più costoso a Milano che in un piccolo centro della Basilicata (dove comunque è aumentato di prezzo).