Da consumarsi entro Vs da consumarsi preferibilmente entro: qual è la differenza?

Le diciture "da consumarsi entro" e "da consumarsi preferibilmente entro" sono spesso confuse, ma hanno significati ben distinti che non vanno confusi e che, in realtà, sono spesso complementari. Quando leggi "da consumarsi entro" significa che quell'alimento ha una data di scadenza e che non è più sicuro consumarlo oltre quella data. Lo puoi trovare su prodotti freschi come carne, pesce, latticini e prodotti confezionati. Quando leggi "da consumarsi preferibilmente entro" stai leggendo l'indicazione del termine minimo di conservazione del prodotto. L'azienda ti dice che l'alimento o la bevanda mantiene le sue proprietà organolettiche (sapore, odore, consistenza) fino a questa data. Il prodotto può essere consumato anche dopo la data indicata, ma potrebbe non essere al massimo della sua qualità. Questa frase la puoi leggere su alimenti come pasta, riso, conserve, biscotti e prodotti surgelati.

La differenza tra le due etichette

Leggiamo dall'Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, che la dicitura "da consumarsi entro il" apposta sui cibi riguarda la loro sicurezza: gli alimenti possono essere consumati fino a una certa data, ma non dopo, anche se hanno un bell'aspetto e un buon odore. La dicitura "da consumarsi preferibilmente entro il" si riferisce alla qualità: quel cibo sarà sicuro da consumare anche dopo la data che figura in etichetta, ma potrebbe non essere nelle condizioni ottimali. Ad esempio il sapore e la consistenza potrebbero non essere dei migliori.

Comprendere la differenza tra "da consumarsi entro" e "da consumarsi preferibilmente entro" è importante per la sicurezza alimentare. Rispetta sempre la data di scadenza indicata e conserva correttamente gli alimenti, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Puoi mangiare i prodotti che vanno consumati "preferibilmente" entro una data ma se hai dei dubbi non mangiare o bere alcunché. Prova a recuperare gli acquisti anche perché la Commissione europea stima che fino al 10% degli 88 milioni di tonnellate di sprechi alimentari prodotti ogni anno nell'UE sia connesso all'indicazione della data di scadenza sui prodotti alimentari.