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22 Febbraio 2025 18:00

Curry giapponese, cos’è e che quali sono le differenze con l’indiano

Il curry giapponese è tra i piatti più amati e conosciuti al mondo. In questo articolo spieghiamo l'origine del curry ed in che modo i giapponesi si sono appropriati di questo condimento.

A cura di Enrico Esente
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Ti sei mai chiesto cosa fosse quel piatto che, oltre al ramen, compariva sempre nei cartoni animati? Quello è il curry ed è un must della cucina giapponese. Arrivato dall'India, in Giappone è tra i più apprezzati, tanto che c'è chi lo preferisce a quello originale. Hai in un programma un viaggio a Tokyo e dintorni e non vedi l'ora di immergerti nel mare magnum della cucina giapponese? In questo articolo ti spiego la storia del curry nipponico.

Le origini storiche del curry

Il curry giapponese o karē è sul podio dei piatti più amati e diffusi nel Paese del Sol levante: viene apprezzato per la sua versatilità e per il sapore confortante, deciso e speziato. Seppur sia nato lontano dall'arcipelago nipponico, oggi è raro pensare che in una casa giapponese non ci siano gli ingredienti in dispensa per cucinarlo. Storicamente il curry affonda le sue radici in India dove, per secoli, veniva cotto con una miscela di spezie aromatiche. La versione orientale, tuttavia, ha preso forma nel periodo della Rivoluzione Meiji (1868-1912) quando, dopo una fase di isolamento, il Giappone aprì i propri confini all'occidente.In quel momento storico i marinai britannici, assidui frequentatori del porti nipponici, portavano con loro il curry. Questa spezia era già popolare nell‘India colonizzata dagli inglesi e, originariamente, veniva preparata mescolandola con stufati di manzo o pollo. Con il passare del tempo, i giapponesi hanno adattato il curry ai propri gusti trasformandolo in un piatto molto più accessibile alle proprie abitudini alimentari rispetto a quello tradizionale che era invece più piccante.

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Le differenze tra curry giapponese e indiano

Il curry giapponese si differenzia per la sua consistenza densa e decisa e per il suo colore più scuro. Rispetto alla versione indiana, questo viene preparato con un roux, una miscela di farina e burro, cotta fino a ottenere una crema dorata e poi mescolata con brodo di carne e verdure: tutto questo fa sì che il curry prenda una consistenza densa dal sapore deciso e speziato. In India è spesso accompagnato dal pane naan, in Giappone, invece, si mangia quasi sempre abbinato al riso. In patria è talmente popolare che non solo è un pilastro della cucina domestica per la facilità con cui si prepara, ma anche per la sua conservazione in quanto può essere consumato per più giorni. Nel Paese del Sol levante poi è nata anche la "moda" delle curry house ossia ristoranti specializzati esclusivamente in curry dove i clienti possono personalizzare il proprio piatto scegliendo tra i livelli di piccantezza e abbinandolo a condimenti a seconda dei propri gusti.

Le varianti del curry giapponese

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Devi sapere che esistono tante versioni del curry giapponese. Preparato genericamente con carne, le diverse varianti accontentano gran parte delle persone che non riescono a rinunciare alla bontà di questo piatto. La più famosa è il katsu kare, ossia curry giapponese aggiunto in grande quantità su un piatto di riso bianco e guarnito dal tonkatsu, una cotoletta di maiale impanata nel panko e poi fritta in olio di semi. Se non mangi la carne, puoi gustare la versione vegetariana del curry giapponese che viene cucinata con diverse verdure, tofu, spinaci, funghi e patate dolci. Esiste anche la versione "di mare" di questo piatto che, in questo caso, viene cucinato con gamberetti, cozze o calmari che danno al piatto un sapore più delicato e dolce. 

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Quello che i piatti non dicono
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