Dalle mille varietà di ciliegie, alla tossicità del loro nocciolo, fino alla gara di sputo del nocciolo: 7 cose che probabilmente non sai sulle ciliegie.
Rosse, succose, fresche: le ciliegie sono un vero simbolo della bella stagione. Una tira l'altra e, tutte insieme, durano pochissimo: appena un mese per gustare tutto il loro sapore e fare il pieno dei loro benefici. Ma sapevi che sono anche protagoniste di una gara di sputo? O che la ciliegia più grande al mondo pesa 33 grammi? Ecco 7 cose che probabilmente non sai sulle ciliegie e che ti lasceranno a bocca aperta.
Tanti non conoscono le differenze fra ciliegie visciole e amarene: il motivo è che esistono due tipi di albero da cui nascono frutti simili per estetica ma decisamente differenti per gusto. Il frutto può nascere da due diverse specie botaniche: il ciliegio dolce, Prunus avium, che produce le ciliegie che consumiamo da fresche, e il ciliegio acido, Prunus cerasus, che produce amarene, visciole o marasche, genericamente definite come "ciliegie acide"e che si usano per la produzione di prodotti come confetture, composte, sotto spirito e così via.
Al mondo esistono circa 1500 varietà di ciliegie: in Italia le varietà di ciliegie sono circa 200- 300, ma tutte durano davvero poco, circa un mese. Tra le tipologie più importanti del nostro territorio c'è la ciliegia dell'Etna, unica Dop italiana, ma anche la ciliegia di Vignola, quella di Bracigliano e quella di Marostica, tutte Igp. Fra le varietà più particolari anche le ciliegie gialle, tipiche della zona del Piemonte.
Oltre che protettore della città di Monza insieme a San Giovanni Battista, San Gerardo dei Tintori (1134/1140 – 1207) è anche il protettore delle ciliegie: lo si evince subito dalla sua iconografia, che lo ritrae spesso con un bastone dal quale pende un rametto di ciliegie o con un cesto in cui ci sono delle ciliegie. Ma perché questo santo, la cui figura si accosta spessa a quella di San Francesco, è protettore delle ciliegie? La leggenda vuole che una notte di gennaio Gerardo voleva pregare nel Duomo, che a quell'ora veniva chiuso. Il pastore, per avere l'opportunità di ammirare il Duomo, promise in dono ai custodi un cesto di ciliegie: ovviamente le ciliege non erano un frutto di stagione, così il dono venne visto come un miracolo. Il 6 giugno, anniversario della sua morte, a Monza si organizza una sagra in suo onore, con stand, bancarelle e piatti a base di ciliegie.
Gli alberi di ciliegio sono molto legati alle leggende sull'amore e sugli innamorati: ce ne sono davvero tante. Fra le più famose abbiamo quella che vuole il ciliegio come sacro a Venere, dea dell’Amore: i suoi frutti diventano proprio dei portafortuna da donare a chi non è molto fortunato in campo relazionale. Nei Paesi del Nord Europa la leggenda vuole che sugli alberi di ciliegie vivano dei folletti o delle divinità che proteggono il rapporto d'amore. Ma le ciliegie sono importanti soprattutto in Giappone, dove i fiori dell'albero sono diventati dei veri e propri simboli: nelle terre del Sol Levante si narra che i fiori diventarono da bianchi a rosa perché sotto di loro vennero sepolti i samurai caduti in battaglia.
La ciliegia più grande del mondo è stata prodotta nel 2021 a Pecetto, cittadina piemontese considerata "il paese delle ciliegie", e pesava 33 grammi: il record ha battuto il precedente, sempre italiano, registrato qualche anno prima a Runco di Portomaggiore (Ferrara). La notizia ha fatto il giro del mondo.
I semi delle ciliegie, che noi chiamiamo noccioli, contengono acido cianidrico, un veleno potente e molto diffuso nel regno vegetale che ostacola il trasporto dell'ossigeno da parte del sangue. Questa sostanza, però, si libera solo se si danneggia il nocciolo con i denti o se lo si ingerisce. Naturalmente, nessuno mangerebbe di proposito i semi, ma qual è il limite da osservare? I frutti con nocciolo possono produrre l'equivalente di 0,01–1,1 mg di cianuro, a seconda della quantità consumata. Questo vuol dire che anche mangiare 3-4 noccioli di amarena o 7-9 noccioli di ciliegie rosse o nere può essere molto pericoloso.
Non tutti sanno che con i noccioli delle ciliegie si fa una gara di sputo (senza ingoiarli però!). La manifestazione "sportiva" si organizza per la Festa della ciliegia di Celleno, in provincia di Viterbo: qui cresce una varietà omonima qualità di ciliegie con un nocciolo dalla forma e dal peso particolari, perfetti per essere sputati davvero lontani. L’appuntamento è allo "sputodromo del paese", dove si può assistere alla gara incitando i propri beniamini. Attualmente, il record del mondo appartiene Mauro Chiavarino, cittadino di Celleno: nel 2018 riuscì a sputare un nocciolo a ben 22 metri e 80 centimetri di distanza, impresa che gli valse un Guinness World Record che detiene ancora oggi.