Cos'è la pellicina che si forma in superficie quando scaldiamo troppo il latte? E di cosa sa il latte di yak? Ecco 6 cose che probabilmente ancora non sulla bevanda più amata dai bambini.
È un prodotto così comune che in molti pensano di sapere tutto: cos'altro c'è da scoprire sul latte? Eppure, ricette a parte, di curiosità ce ne sono molte, come quella che ci ricorda che non esistono solo le tipologie di latte che consumiamo noi, ma anche il latte di cammella o di yak. E se ti dicessimo che il latte senza lattosio non esiste? Se vuoi sapere tutto sul latte sei nel posto giusto: ecco alcune curiosità sul latte che probabilmente ancora non conosci.
Quando il latte viene scremato, oltre a una parte di grasso anche una parte di micronutrienti viene eliminata. Dal punto di vista nutrizionale, infatti, un alimento salutare è ben bilanciato nelle sue componenti: per quanto tu possa essere a dieta, è sicuramente meglio ingerire le calorie di un latte intero rispetto a quelle di un latte scremato. Perché a parità di peso, insieme alle calorie e ai lipidi, consumando latte intero avremo comunque un miglior apporto nutritivo. Parlare solo di calorie, spesso, è riduttivo: tutto dipende dal tipo di vita che conduci.
La dicitura "senza lattosio" può trarre in inganno: non esiste in realtà un latte privo di lattosio. Il lattosio è uno zucchero formato da due monosaccaridi, il glucosio e il galattosio: molti adulti non riescono a digerire il latte proprio perché il loro stomaco non è più in grado di scindere lo zucchero. Il nostro organismo sintetizza il lattosio attraverso un enzima chiamato lattasi: chi non ha sufficienti quantità di lattasi non è in grado di digerire questo zucchero, manifestando quindi un'intolleranza al latte e a molti dei suoi derivati. Solitamente i bambini hanno un elevato livello di lattasi, mentre gli adulti meno: c'è poi chi è intollerante, perché quasi privo di questo enzima. Per ovviare al problema l'industria alimentare usa un processo di idrolisi: in questo modo i due monosaccaridi vengono separati, diventando digeribili anche da chi soffre di intolleranza. Si tratta in pratica di una sorta di "pre digestione" del lattosio: questo tipo di latte si chiama delattosato. Naturalmente, all'interno ci saranno tracce di lattosio: per legge questo deve avere un residuo di lattosio inferiore a 0,1 g per 100 grammi (o 100 ml) di prodotto.
Per massimizzare l'assorbimento dei suoi nutrienti, soprattutto del calcio, consumare latte a stomaco vuoto non è la via migliore: meglio farlo durante i pasti e associandolo a cibi ricchi di carboidrati, possibilmente integrali. Puoi berlo anche a colazione, la mattina, la cosa importante è che sia abbinato ad altri prodotti.
Sarà capitato anche a te di mettere a scaldare il latte e, lasciandolo lì sul fuoco, vedere comparire in superficie una sottile pellicina bianca: cos'è? Niente di cui aver paura, si tratta solo delle proteine, in questo caso delle caseine. Quando scaldiamo il latte a una temperatura che oscilla tra i 65 e gli 80 °C, l'acqua inizia a evaporare e le caseine diventano sempre più concentrate: queste tendono ad aggregarsi tra loro e salire in superficie formando la famosa pellicina del latte. La pellicina che si forma sulla superficie del latte caldo altro non è che l'insieme delle proteine che, private della componente acquosa, si legano fra loro e non è assolutamente dannosa per l'essere umano.
Oltre al vaccino, sappiamo che esistono tanti tipi di latte: di capra, di bufala, di pecora, di asina, quest'ultimo molto simile a quello umano. Ma sapevi che esiste anche il latte di yak o quello di cammella? Il latte di yak, la femmina del bue tibetano, si consuma appunto in Tibet: si tratta di un latte denso, dal sapore aromatico e corposo, con cui si possono produrre sia formaggi freschi sia stagionati. Il latte di cammella si produce nelle comunità di pastori nomadi dell’Africa e dell’Asia: ha purtroppo una resa molto bassa ma in compenso è molto nutriente. Altre tipologie di latte a noi sconosciute, ma che si possono tranquillamente bere, sono il latte di alce (usato soprattutto in Svezia), quello di renna (tipico della Siberia e della Lapponia).
Sapevi che con il latte si possono creare delle vere e proprio opere d'arte da far valutare ai concorsi? Per latte art si intende una serie di tecniche di caffetteria moderne volte a creare disegni e decorazioni su caffè, cappuccini, sui marocchini, su latte macchiato con il solo aiuto del latte o con degli stuzzicadenti. Si tratta a tutti gli effetti di una tecnica di decorazione delle bevande realizzata con una combinazione di latte perfettamente montato (e quindi denso) e shot di caffè espresso.