Una ricerca dell'Università di Modena e Reggio Emilia conferma scientificamente la bontà del progetto del Tortellante, ideato da Bottura per i ragazzi autistici.
Cucinare fa bene a tutti e Massimo Bottura lo sa bene: per questo motivo ha aperto il Tortellante nel 2016, un laboratorio terapeutico-abilitativo pensato per portare in cucina ragazzi con autismo. Se fino ad oggi la cucina terapeutica è stata solo teorica, ora c'è uno studio dell'Università di Modena e Reggio Emilia pubblicato su un'importante rivista scientifica a confermare quanto di buono fatto dall'Associazione Aut Aut e dallo chef 3 Stelle Michelin: cucinare aiuta i pazienti nell'autonomia, portando un miglioramento significativo sia nei sintomi sia nelle abilità di vita quotidiana.
La ricerca è stata nominata Cooking for autism ed è uno studio pilota di un laboratorio gastronomico innovativo per adolescenti e giovani adulti con disturbo dello spettro autistico, pubblicata sulla rivista Research in developmental disabilites. Lo studio ha dimostrato che la "partecipazione ad attività lavorative in campo gastronomico ha un impatto positivo sulla qualità della vita dei giovani affetti da autismo".
Lo studio parte da un'esigenza sociale: il passaggio dall'adolescenza all'età adulta è un periodo critico per i giovani con disturbo dello spettro autistico ma purtroppo mancano servizi adeguati per supportare le persone. Il Tortellante è un progetto che fin da subito è sceso in campo con la volontà di promuovere comportamenti adattivi e abilità sociali, per ridurre la sintomatologia attraverso lo studio della cucina, imparando a fare la pasta fresca a mano e, alla fine, venderla al pubblico e ai ristoranti della zona.
Lo studio è solo preliminare perché sono stati coinvolti solo 20 partecipanti, valutati in base alla gravità dei sintomi, alle abilità sociali e ai comportamenti adattivi ma secondo i ricercatori ci sono stati miglioramenti significativi nelle abilità della vita quotidiana. L'Università suggerisce ai servizi sociali e alle associazioni di prendere in considerazione altri laboratori culinari con persone affette dallo spettro autistico per migliorare le proposte di intervento di gruppo per adolescenti e adulti emergenti.
Un laboratorio terapeutico che serve ad abilitare i giovani e produrre pasta fresca fatta a mano. Le due cose vanno di pari passo perché i frutti del lavoro di questi ragazzi vengono davvero venduti, anche a ristoranti importanti, e il guadagno è tutto loro. Un modo per integrare in maniera pratica la formazione e migliorare l'autonomia coinvolgendo tutta la comunità.
Il Tortellante è uno dei progetti dell'associazione Aut Aut di Modena; partito nel 2016 fin da subito ha dimostrato la bontà del progetto: gratificazione e funzionalità per i ragazzi autistici, anche nei casi più gravi. Numeri alla mano, l'associazione ha dimostrato come, in diversi casi, i ragazzi autistici si siano rivelati più abili e costanti dei loro coetanei senza autismo, rivelando anche un buon talento e passione nel lavoro.
Anche in passato ci sono stati studi e ricerche sulle attività volte ad aumentare l'autonomia dei pazienti ma non era mai stato valutato l'impatto delle iniziative in cucina per chi soffre di questo disturbo. I risultati della ricerca non lasciano spazio a dubbi però e confermano in pieno ciò che Massimo Bottura dice da oltre un lustro, seppur in uno studio preliminare. Speriamo che quanto dimostrato dall'Università di Modena e Reggio Emilia spinga altri ad abbracciare l'esperienza del Tortellante, facendola diventare un'alternativa concreta o un'aggiunta alle attività proposte ai soggetti autistici, magari con un'espansione del progetto anche in altre città con al centro la pasta tipica delle varie regioni d'Italia.