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23 Giugno 2023 10:44

Cucinare con le rocce di fiume: cos’è e perché si fa il Suodiu

Esplode in Cina la tendenza social legata al Soudiu, una tradizione molto antica che consiste nel 'cuocere' sassi di fiume (o comunque d'acqua dolce) in padella con verdure e olio. Ma perché si fa e per quale motivo è stata riscoperta tale pratica?

A cura di Alessandro Creta
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Ma quali insetti, alghe, meduse o carne coltivata in laboratorio. La nuova (in realtà vecchia) frontiera della gastronomia potrebbe essere quella dei sassi. Proprio così: delle rocce letteralmente saltate in padella con abbondante olio (o burro), aglio e verdure. Alla scoperta della tradizione cinese del Suodiu: il ‘mangia e scarta'.

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In Cina pare abbiano riscoperto una sorta di street food che in verità appartiene alla tradizione gastronomica nazionale da secoli. Se per quanto riguarda la cucina pensiamo di averle viste di tutti i colori forse ci mancava di conoscere il Suodiu, o più semplicemente la pratica di saltare in padella delle rocce di fiume. Sì, avete capito bene: letteralmente dei sassi di acqua dolce vengono cotti, se così si può dire, sul fuoco con lo scopo di sprigionare i loro aromi e così arricchire di sapore gli altri pochi (e poveri) ingredienti presenti nella padella. Praticamente stiamo parlando di una sorta di condimento, inusuale ma senza dubbio curioso e inedito. Dopo un passaggio sul fuoco questi sassi non hanno un sapore terroso o fangoso, come si potrebbe pensare, bensì un gusto di pesce, ostriche o vongole.

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Non a caso il Soudiu viene soprannominato ‘il piatto più duro del mondo' (non si fa certo fatica a capirne il motivo) anche se, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, una volta insaporito questo particolare soffritto i sassi non vengono mangiati, bensì succhiati, uno a uno, prima di consumare tutto il resto dell'intingolo come se fosse una zuppa dal sapore di pesce. Una tradizione di antiche origini in Cina (ma lo si faceva pure in Italia), caduta in disuso negli ultimi tempi ma riscoperta e tornata virale grazie soprattutto all'utilizzo dei social.

In cosa consiste il Soudiu

In che cosa consiste questa particolarità gastronomica originaria della provincia cinese orientale di Hubei? Prendendo spunto da ciò che facevano i pescatori fino almeno a un secolo fa, i curiosi devono succhiare le piccole pietre per gustarsi il loro sapore ricco e speziato. Dopodiché i sassi vengono sputati, e proprio da qui deriva il nome del piatto suodiu, che letteralmente significa succhia e scarta. Ma come è tornata alla ribalta questa usanza, al punto da diventare un trend social? Tutto merito dei video di non pochi utenti social che hanno condiviso clip in cui mostrano come i venditori ambulanti cucinano l'insolita pietanza. I cuochi, se così possiamo definirli, versano olio al peperoncino sui ciottoli sfrigolanti su una griglia, aggiungono salsa all'aglio e quindi saltano in padella il tutto con un mix di spicchi d'aglio e peperoni a dadini.

Pasta con le rocce di mare: il suodiu italiano

Sembra una stravaganza, dettata da evidenti necessità, tutta orientale ma a ben vedere anche in Italia esiste una tradizione simile. Pure da noi, infatti, si usano sassi (stavolta di mare, per lo più) in cucina, per insaporire principalmente una pasta allo scoglio dallo spiccato sapore marino. La pasta ai sassi, per l'appunto, rappresenta un piatto povero e tradizionale un tempo diffuso tra i pescatori per lo più della costa tirrenica per far fronte ai periodi in cui, dato il maltempo, non si poteva salpare a causa delle condizioni del mare. Sassi in padella, quindi, saltati con pasta e poco altro: una specificità gastronomica diffusa un tempo dalla Sicilia alla Toscana, passando per Calabria e Campania.

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Quello che i piatti non dicono
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