Cucinare in casa, utilizzando fornelli a gas e con un sistema di ventilazione non adeguato, esporrebbe le persone ai pericoli simili a quelli legati al fumo passivo. È quanto afferma una ricerca condotta a livello internazionale.
Cucinare in casa, per chi utilizza fornelli alimentati a gas, potrebbe rivelarsi più dannoso di quanto non si possa credere. Sembra un'esagerazione, un'affermazione allarmistica, ma è in realtà il risultato di una ricerca estera che mette in guardia dai pericoli del prepararsi il cibo tra le mura domestiche e in particolari condizioni. Lo studio nello specifico ha messo in guardia dalla pericolosità dei fornelli a gas, utilizzando i quali a livello settimanale si potrebbero superare i limiti di inquinamento dell’aria fissati dall'UE. L'analisi è stata condotta dall'organizzazione non-profit per l’efficienza energetica Clasp in collaborazione con l’Alleanza Europea per la Salute Pubblica (Epha) con il supporto tecnico dell’Organizzazione per la Ricerca Scientifica Applicata (Tno).
"Cucinare con apparecchi a gas espone più di 100 milioni di persone in Europa a livelli di inquinamento indoor che violerebbero le norme dell’UE sull’inquinamento esterno", si legge nel documento "… le cucine a gas emettono biossido di azoto (NO2). È documentato che l’esposizione a NO2 sia legata allo sviluppo di asma nei bambini. Cucinare con il gas emette anche monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2) e metano incombusto (CH4), che possono rimanere negli ambienti domestici per ore dopo l’uso dei fornelli".
Per una settimana sono state condotte alcune simulazioni culinarie, replicando ricette tipiche europee realizzate con la cottura a gas e senza la dotazione di sistemi di ventilazione (come, per esempio, delle cappe) verso l'esterno. È stato dimostrato come i livello di biossido di azoto (NO2), in mancanza di un'adeguata ventilazione, si accumulino pericolosamente sino a superare le soglie di sicurezza per la salute umana. Stando ai valori limite fissati dall'Unione Europea (200 µg/m3 di Biossido di Azoto) le persone possono rimanere esposte a questo gas per 18 ore complessive all'anno (in ambienti chiusi), ma in situazioni domestiche come quella descritta questa soglia viene abbondantemente superata.
"La dimensione della cucina è un fattore e la ventilazione riduce l’inquinamento ma le cappe sono spesso inefficaci, insufficienti o poco usate", come riportato dallo studio. Christine Egan, amministratore delegato di Clasp a questo proposito ha affermato come: “… le persone passano la maggior parte del proprio tempo a casa. Poche di loro sono consapevoli dei rischi dannosi che comportano le cucine a gas: preparare la cena può esporre a tanti agenti inquinanti quanti quelli del fumo passivo". Tra le principali vittime di questa situazione ci sono i minori: un gran numero, circa 700 mila in tutta Europa, "… hanno presentato sintomi dell’asma a causa della cucina a gas. Il 12% degli esistenti casi pediatrici di asma potrebbero essere evitati se le cucine a gas fossero immediatamente rimosse dalle abitazioni europee", si legge nel report. Oltre 230 mila di questi minori solamente in Italia.
Questo studio, come fa sapere anche il Corriere della Sera, fa seguito a una ricerca del 2019 dalla quale emergeva come le persone siano esposte al 95% di inquinanti all'interno delle abitazioni (a causa di fattori come polvere, prodotti per la pulizia, profumi per l’ambiente e candele profumate, fumi passivi, ozono, anidride carbonica, formaldeide) e non al loro esterno.