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11 Aprile 2023
15:00

Cucchiaino nella bottiglia di spumante: il rimedio della nonna è solo un falso mito

Si tratta di uno dei rimedi della nonna più diffusi in cucina, ma al contempo è anche un enorme falso mito. Perché inserire un cucchiaino nel collo di una bottiglia di spumante non ne impedisce la perdita di effervescenza?

A cura di Alessandro Creta
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Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha avuto modo di adottare tale rimedio, in particolar modo nel corso delle festività. Una bottiglia di spumante aperta per il brindisi di rito, poi la necessità di riporla in frigo per la conservazione. Il tappo però ormai è andato, dilatatosi a tal punto da non poter essere più utilizzato per chiudere la bottiglia. Come fare quindi per cercare di mantenere l'effervescenza, la frizzantezza, del prodotto? In tanti hanno seguito un metodo visto, probabilmente, in famiglia, tra i rimedi della nonna più diffusi in cucina per una questione più di familiarità che di effettiva testimonianza scientifica. Quello del cucchiaino da caffè infilato nel collo della bottiglia.

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Un metodo ancora oggi particolarmente consolidato ma ‘smentito' adeguatamente dalla scienza. Si tratta insomma solamente di un falso mito: l'aria, e con lei i gas contenuti nella bottiglia, non ha infatti alcun timore di nessuna nostra posata. E può benissimo passarci intorno.

Metodo del cucchiaino per lo spumante: perché non funziona

Senza poter più utilizzare il tappo originale e sprovvisti di uno a chiusura ermetica il cucchiaino da caffè per tanti rappresenta il rimedio d'emergenza per cercare di non far sgasare lo spumante appena aperto. Non ci sono infatti prove ed evidenze scientifiche a dimostrazione di come questo oggetto (indifferentemente se sia d'argento o di ferro), inserito capovolto nel collo della bottiglia, riesca a prevenire la fuga delle bollicine di anidride carbonica dall'interno della bottiglia. Tutt'altro.

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Qualche tempo fa in Francia alcuni esperti della regione dello Champagne effettuarono, a tal proposito, anche un esperimento. Vennero aperte due bottiglie identiche, lasciate senza tappo per 24 ore. In una di queste venne inserito il cucchiaino capovolto, nell'altra invece no. Il risultato finale? Al termine del tempo previsto non c'era nessuna significativa differenza di gusto del prodotto o di contenuto di anidride carbonica tra le due bottiglie. Uno studio ancor precedente, risalente al 1994 ed effettuato dall'Università di Stanford, ha dimostrato invece come l’uso del cucchiaino non migliora né peggiora la qualità dello spumante in bottiglia. Dimostrazione di come non ci sia un impatto reale sulla frizzantezza. Ma cosa succede una volta stappata la nostra bottiglia? Quali processi avvengono al suo interno e cosa causa la sgasatura? E perché per tanto tempo si è creduto in questo rimedio del cucchiaino?

Dopo l'apertura dalla bottiglia fuoriesce l’anidride carbonica intrappolata al suo interno. Quella, per così dire, responsabile della presenza delle bollicine. La dispersione di questo gas comunque non è repentina, tantomeno immediata, anche perché il collo della bottiglia è realizzato appositamente per rallentare tale processo. La velocità di rilascio di anidride carbonica inoltre dipende pure dalla temperatura: più questa è alta più questo fenomeno avviene rapidamente, in quanto il gas si libera dal liquido disperdendosi nell'aria. Detto ciò, per tanto tempo si è creduto come la presenza del cucchiaino (in metallo o argento, purché fosse freddo) rallentasse tale dispersione, con la posata e la bassa temperatura del manico a operare da ostacolo alla fuoriuscita dell'anidride carbonica. Solo un'illusione a fin dei conti, con i già citati studi a riguardo capaci di dimostrare come l'utilizzo del cucchiaino comporta la stessa perdita di frizzantezza di una bottiglia lasciata totalmente aperta.

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L'unico rimedio in grado di rallentare la perdita di effervescenza, a parte bersi il tutto con la dovuta compagnia? Utilizzare un adeguato tappo ermetico, e se il liquido rimanente è poco sarebbe meglio trasferirlo in una bottiglia più piccola (riempita il più possibile) e chiudere anch'essa ermeticamente, così da permettere una quanto minore dispersione di gas. Se si può, insomma, una bottiglia una volta aperta è meglio finirla direttamente. L'importante è non farlo da soli.

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A cura di
Alessandro Creta
Laureato in Scienze della Comunicazione prima, Pubblicità e Marketing poi. Giornalista gastronomico per professione e mangiatore seriale per passione, mi piace navigare tra le pieghe del cibo, perché il food non è solamente cucina, ristoranti e chef. Appassionato di olio evo ma anche di viaggi, sono particolarmente incuriosito da cibi strani e sconosciuti. Mi fate felice con un Verdicchio. Mi trovate su Instagram: @cretalex
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