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1 Ottobre 2024 18:00

Crolla la produzione di olio in Italia: nuovi aumenti in arrivo?

La siccità e il cambiamento climatico stanno mettendo a dura prova uno dei pilastri dell'agricoltura italiana. È fondamentale agire in modo rapido ed efficace per salvaguardare un patrimonio agroalimentare unico al mondo.

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L'Italia, patria dell‘olio extravergine d'oliva, sta affrontando una grave crisi produttiva a causa della prolungata siccità e delle ondate di calore che hanno colpito il Paese negli ultimi mesi. Le regioni meridionali, in particolare Puglia, Calabria e Sicilia, pilastri della produzione olivicola nazionale, sono quelle che hanno subito i colpi più duri. La scarsità di piogge e le temperature record hanno messo a dura prova gli oliveti, riducendo drasticamente la fioritura e l'allegagione delle olive. Si stima che la produzione di olio d'oliva nel Sud Italia sia praticamente dimezzata rispetto all'anno precedente. A fronte di questa situazione critica al Sud, le regioni del Nord e del Centro Italia hanno registrato un aumento significativo della produzione, grazie a condizioni climatiche più favorevoli. Tuttavia, questo incremento non è sufficiente a compensare le pesanti perdite del Sud secondo i dati Ismea pubblicati dall'Ansa.

Un futuro incerto per il settore olivicolo italiano

Le stime più recenti indicano una produzione nazionale di olio d'oliva di circa 224.000 tonnellate, con un calo del 32% rispetto all'anno precedente. Questo crollo produttivo fa retrocedere l'Italia dal secondo al quinto posto tra i maggiori produttori mondiali di olio d'oliva, lasciando spazio ad altri Paesi come Spagna, Turchia, Tunisia e Grecia, che invece prevedono un aumento della produzione del 50-60%.

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Quali saranno le conseguenze per i consumatori? La riduzione della produzione di olio d'oliva italiano avrà inevitabili ripercussioni sul mercato. Si prevede un aumento dei prezzi e una maggiore difficoltà nell'approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda gli oli extravergini di alta qualità.

La crisi che sta attraversando il settore olivicolo italiano richiede interventi urgenti per garantire la sostenibilità e la competitività del comparto. Sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo per selezionare cultivar più resistenti ai cambiamenti climatici, promuovere pratiche agricole sostenibili e migliorare la gestione delle risorse idriche.

In linea generale, come sottolinea ISMEA nel report Tendenze, gli imbottigliatori si trovano a fare i conti con un raccolto sempre più incerto e soggetto ai cambiamenti climatici. Questo provoca molti danni all'economia delle aziende perché la programmazione degli approvvigionamenti è fondamentale per l'equilibrio finanziario di un settore. Oltre a questo c'è la crescente difficoltà dei produttori alle prese con epidemie e cali di produzione. Ovviamente a farne le spese sono sempre i consumatori che in due anni hanno visto aumentare i prezzi del prodotto soprattutto nei canali della Gdo.

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