Un team di ricercatori ha condotto un esperimento di agricoltura sul suolo lunare. Utilizzati dei campioni di regolite provenienti dal nostro satellite: i semi piantati hanno germogliato dopo due giorni.
In Florida hanno condotto un esperimento potenzialmente rivoluzionario. In terreno lunare arricchito con una soluzione nutritiva sono stati piantati dei semi, germogliati dopo un paio di giorni (ma non senza difficoltà). “Vorremmo usare il suolo lunare per far crescere le piante”, ha detto uno degli autori dello studio, parlando della possibilità di una futura agricoltura sulla Luna.
La nuova, ma forse non così prossima, frontiera dell’agricoltura potrebbe essere quella extraterrestre. Niente marziani vestiti da contadini o strane creature aliene impegnate con la zappa, bensì la possibilità di sfruttare il suolo lunare per la coltivazione delle piante. Sta, infatti, dando incoraggianti risultati un esperimento condotto dall’Università della Florida in collaborazione con la Nasa. Semi piantati nel suolo lunare (nello specifico regolite) portato sulla Terra oltre 50 anni fa in occasione delle missioni Apollo 11, 12 e 17.
Per la precisione protagonista di questa coltivazione sperimentale (il cui studio è stato pubblicato su Communication Biology) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicacee, grazie alla sua semplicità utilizzata come campione in numerosi esperimenti scientifici. Un piccolo grande passo, citando Neil Armstrong, che apre quindi alla possibilità in futuro di produrre frutta e verdura per gli astronauti direttamente sul nostro satellite. Immancabili comunque delle difficoltà, specialmente nella fase iniziale della coltivazione.
Come informa lo studio statunitense, infatti, le piante (germogliate dopo due giorni) erano lente a svilupparsi e alcune di loro mostravano forti morfologie da stress.
Se qualche mese fa aveva fatto notizia la coltivazione di pomodori (usati per produrre ketchup) in un ambiente che simulasse le condizioni di Marte, ora la nuova e innovativa frontiera dell’agricoltura extraterrestre non sembra più così remota. È ancora presto, però, per affermare di essere vicini alla coltivazione di piante, in grado anche di garantire cibo agli astronauti, sulla Luna.
Il suo suolo è profondamente differente da quello terrestre, perciò prima di piantare dei semi sul nostro satellite dovranno essere condotti studi più approfonditi e specifici. Soprattutto dovranno essere testate anche altre varietà vegetali.
L’obiettivo, però, è ormai chiaro: garantire agli astronauti la possibilità di coltivare piante sulla Luna. Come ha specificato uno degli autori di questo studio, infatti, “…per le future missioni spaziali più lunghe, potremmo utilizzare la Luna come hub o rampa di lancio. Ed è logico che vorremmo usare il suolo già presente per far crescere le piante”.
Gli fa eco il capo della Nasa Billy Nelson dichiarando come questi esperimenti possano essere utili anche per ottimizzare anche l’agricoltura terrestre: “Questa ricerca fondamentale sulla crescita delle piante è anche un esempio chiave di come la Nasa stia lavorando per sbloccare innovazioni agricole che potrebbero aiutarci a capire come le piante potrebbero superare condizioni stressanti in aree a scarsità di cibo qui sulla Terra”.
Inizia comunque il (probabilmente lungo) conto alla rovescia per vedere piante di pomodoro o basilico coltivate a milioni di chilometri dalla Terra.