Il consumo di alcol, soprattutto di vino, cala a pranzo e a cena ma cresce all'ora dell'aperitivo portando enormi benefici economici al comparto. A trainare la moda sono le donne secondo una statistica dell'Unione italiana vini con Istat.
L'Italia cambia e noi con lei: beviamo sempre meno vino a pranzo e a cena, ma ne beviamo sempre di più all'ora dell'aperitivo. Il consumo di una delle bevande simbolo del Bel Paese viene quindi leggermente "anticipato": più moderati nei pasti canonici, più spensierati negli orari di mezzo. Ecco ciò che è emerso dalla ricerca effettuata dall’Osservatorio dell'Unione italiana vini in collaborazione con Istat. Questo cambio di rotta è molto interessante perché ci racconta i tempi che cambiano molto più di quanto pensiamo.
Il cambiamento importante lo abbiamo visto negli ultimi 15 anni. La traslazione ha cambiato le abitudini ma, fortunatamente per il comparto, ha lasciato intatti i consumi di vino: ciò che perdiamo a pranzo e a cena lo recuperiamo vendendo vino all'orario dell'aperitivo, sia come calice semplice, sia usato in mixology. Facendo un esempio banale: quante volte ti è capitato di vedere tantissimi Spritz sulle tavole dei bar nel tardo pomeriggio? Lo Spritz si fa col vino, per l'appunto, ed è solo uno dei tantissimi drink a bassa gradazione, ideali per l'aperitivo, a base di vino. Questo segmento oggi conta quasi 22 milioni di adepti (+41% negli ultimi 15 anni).
Questa tendenza non solo ha mantenuto intatti i consumi ma ha portato enormi benefici, come il numero di bevitori saltuari cresciuto del 35%. I consumatori italiani di vino sono oggi 29,4 milioni (il 55% della popolazione). A trainare questa tendenza sono le donne per uno sdoganamento dell'alcol verso il genere che finalmente arriva anche in un Paese conservatore come il nostro. L'apporto femminile, secondo questa statistica, è fondamentale: il consumo di vino tra le donne è aumentato del 12% mentre diminuisce quello tra gli uomini, -2% negli ultimi 15 anni. Addirittura cresce questa statistica se la leghiamo all'aperitivo: un vero e proprio boom con un 79% in più di consumi fuori casa. In forte ascesa anche la fascia tra i 45 e i 54 anni che negli anni passati faceva una vita più ritirata. Per Lamberto Frescobaldi, presidente dell'Unione italiana vini, queste tendenze hanno avuto "un'accelerazione nel periodo post Covid con il forte ritorno della voglia di socializzare. È vero che è cresciuto il consumo all'aperitivo ma è una tendenza più complessa, meno facile da classificare. Le persone arrivano per l’aperitivo e poi continuano con un piatto per la cena. Questa tendenza ha consentito nel complesso di mantenere intatti i consumi anche perché si distribuisce in maniera moderata lungo la settimana a differenza dei paesi del Nord Europa e anglosassoni nei quali i consumi di alcolici sono concentrati, e con volumi maggiori, nel fine settimana. Forte e crescente il peso femminile dei consumi di vino in Italia. Chi ha sete in Italia beve acqua ma chi è curioso e, soprattutto curiosa, sceglie il vino".