Iniziano ad abbassarsi le temperature ed ecco che, in contemporanea, cresce a dismisura il desiderio di coccolarsi con qualcosa di caldo, avvolgente e super cremoso. Niente di meglio di una bella vellutata o crema di verdure: scopriamo insieme le differenze che le contraddistinguono e tutti i consigli e i trucchi per realizzarle a regola d'arte.
Con l'arrivo dei primi freddi cosa c'è di più confortevole e ristoratore di una bella crema o vellutata bollente da gustare a cena, magari dopo una lunga giornata di lavoro trascorsa in ufficio? Assolutamente nulla. Dalla consistenza cremosa e avvolgente, queste preparazioni sono una vera e propria coccola per le papille gustative. Ma non solo: se preparate a regola d'arte e con ingredienti freschi e di stagione, fanno anche molto bene e assicurano risultati da esperti gourmet.
Innanzitutto va fatta una distinzione: crema e vellutata non sono la stessa cosa. La prima ha come base l'ingrediente principale prescelto, solitamente una verdura, e la patata, utilizzata come addensante; la seconda, invece, viene realizzata con vegetali, carne o pesce a cui aggiungere un roux di burro e farina che fungerà da legante (talvolta si aggiunge anche qualche cucchiaio di fondo bianco o di latte, per aggiustarne la fluidità, e a fine cottura della panna fresca per renderla più creamy). Questa distinzione, negli anni, è andata perdendosi e oggi con questi due termini si intende soprattutto una pietanza a base di verdure che, una volta cotte, vengono ridotte in una purea morbida e densa. Molto importante è anche il colore: nel caso in cui si utilizzino ortaggi verdi, è essenziale non cuocerli troppo a lungo per evitare che perdano le sostanze nutritive più importanti e la loro naturale brillantezza. Per le verdure bianche, è consigliabile utilizzare una parte di latte come liquido di cottura, per mantenere chiara la preparazione.
Vediamo insieme qualche piccolo trucchetto per portare in tavola delle pietanze di tutto rispetto. La primissima cosa da fare è:
Quando si parla di autunno e di vellutate, non si può evitare di partire dalla zucca, la regina dell'orto stagionale. In questa ricetta viene unita ad altre verdure dolci, come le carote e le cipolle, profumata con timo e rosmarino, ridotta in crema e infine guarnita con tocchetti di pane abbrustolito. Una pietanza tanto semplice quanto deliziosamente genuina, da portare in tavola tutte le volte in cui si ha bisogno di qualcosa di caldo e confortevole. Un consiglio: non fidatevi di chi vi dice che una zucca vale l'altra; la varietà più giusta è assolutamente decisiva per la buona riuscita del piatto. Per le vellutate, le migliori sono la Delica e la Hokkaido: dalla polpa soda e compatta, si caratterizzano per il sapore dolcissimo e un retrogusto che ricorda la castagna.
Conosciuto anche come "tartufo di canna" o "carciofo di Gerusalemme", il topinambur è un tubero appartenente alla tradizione gastronomica piemontese (crudo e a fettine, è tra gli ingredienti che compongono la bagna cauda); simile a una patata nella forma, ha una polpa biancastra, molto soda, dal gusto delicato e dolciastro, vagamente simile a quello del carciofo per l'appunto. Qui viene unito a scalogno e patate, portato a cottura con del buon brodo vegetale, ridotto in crema e infine servito con tocchetti di pane tostato. Un primo piatto completo, ben bilanciato e dal gusto molto raffinato.
Ecco una pietanza non solo semplice e gustosa, ma anche incredibilmente salutare, grazie alla presenza di uno dei vegetali più ricchi di antiossidanti naturali, e dalla consistenza cremosa, conferita dall'aggiunta delle patate e dei porri. In questa ricetta le verdure vengono prima saltate in un tegame con un filo di olio, cotte con del brodo vegetale e infine passate per trasformarle in vellutata. La guarnizione finale con i crostini di pane rende il tutto completo e appagante. Una ricetta ideale per scaldarsi durante le serate più fredde o in cui si ha voglia di coccolarsi un po'.
Conosciuta anche come potage parmentier, è una crema a base di patate, porri e panna fresca tipica della gastronomia tradizionale francese. Raffinata e dal sapore delicato, la ricetta deve il suo successo a Julia Child, la celebre cuoca e autrice di libri di cucina: durante gli anni trascorsi a Parigi, infatti, apprese i segreti della cucina d'oltralpe (e di questa preparazione in particolare) e decise di condividerli con il grande pubblico americano. Il segreto per la sua riuscita? L'utilizzo di ingredienti di primissima qualità.
Cremosa, avvolgente e straordinariamente aromatica, grazie alla pregiata tipologia di funghi impiegata, questa vellutata è un primo piatto straordinario che nasce dall’incontro di pochi e semplici ingredienti: funghi, patate e porri. I vegetali vengono prima fatti rosolare in un tegame con un filo di olio, quindi cotti nel brodo e infine ridotti in crema, per ottenere l'irresistibile voluttuosità. Una delizia anche molto raffinata, da accompagnare a dei croccanti crostini di pane e da servire in occasione di un'importante cena con ospiti.