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Cotoletta alla catanese: la ricetta del secondo di carne croccante e delizioso

Preparazione: 15 Min
Cottura: 15 Min
Marinatura: 30 Min
Difficoltà: Facile
Dosi per: 4 persone
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A cura di Silvia Ferrau
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ingredienti

Fette di vitello
800 gr
Aceto di vino bianco
100 ml
Per la panatura
Uova
2
Pangrattato
100 gr
Pecorino al pepe grattugiato
100 gr
Sale
q.b.
pepe
q.b.
Aglio
2 spicchi
Prezzemolo
2 ciuffi
Per friggere
Olio di semi di arachide
q.b.
Per accompagnare
Insalata
q.b.

La cotoletta alla catanese è un secondo tradizionale della cucina casalinga siciliana, in particolare della città di Catania. A differenza delle varianti alla milanese e alla viennese, qui le fettine di vitello vengono prima marinate con l'aceto di vino bianco, poi battute e ricoperte con una ricca panatura a base di pangrattato, prezzemolo e pecorino al pepe, tipico della zona.

Una volta panata, sarà sufficiente friggere la carne in abbondante olio di semi ben caldo fino a doratura: il risultato sono delle cotolette fragranti e croccantissime, perfette per qualsiasi pranzo di famiglia o cena espressa con gli amici. Accompagnate da un'insalata mista, una porzione di patate in padella o delle verdure gratinate, conquisteranno grandi e piccini.

Per una resa eccellente, scegli il taglio di carne più adatto: i migliori per questa preparazione sono la noce, il filetto e il girello; al posto del vitello, puoi usare anche il vitellone o il manzo. Il pecorino al pepe è una varietà di formaggio a pasta dura caratterizzato dall'aggiunta di grani di pepe durante la produzione, che gli conferiscono un sapore piccante e aromatico: se non lo trovi, puoi sostituirlo con un'altra tipologia di pecorino di tuo gradimento.

A piacere, puoi aromatizzare il pangrattato con le tue erbette preferite e optare per una cottura light al forno: dai un'occhiata ai nostri suggerimenti.

Scopri come preparare le cotolette alla catanese seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche le cotolette alla palermitana, le fettine panate e la cotoletta di tacchino.

In intro, spiegare quali sono gli ingredienti della cotoletta catanese e perchè si distingue da quella alla milanese (link) e quella alla viennese (link). Spiegare quindi sapore, consistenza e ingredienti sia della marinatura sia della panatura. Suggerire quando servirla e a cosa accompagnarla. Alla fine linkare a ricette simili; h2 come preparare; h2 consigli: come farla al forno; spezie/aromi per marinatura e panatura; no conservazione

Come preparare la cotoletta alla catanese

Adagia le fettine di vitello in un piatto, versa l'aceto 1 e lasciale riposare per 30 minuti.

Trascorso il tempo di riposo, scola per bene la carne dall’aceto, trasferiscila su un tagliere e appiattiscila con un batticarne 2.

Sbatti le uova con una forchetta in un recipiente a parte 3.

In un secondo piatto raccogli  il pecorino pepato 4.

Impana bene 5.

Immergi ogni fetta di vitello nell’uovo 6, avendo cura di bagnare entrambi i lati.

Trasferisci poi le fettine nel pangrattato aromatizzato con il prezzemolo e l’aglio sminuzzati 7 e ricoprile per bene.

Man mano che sono panate, sistema le fettine di vitello su un tagliere 8.

Versa abbondante olio di semi di arachide in una padella capiente, lascialo scaldare e friggi una cotoletta alla volta 9 per circa 4-5 minuti, fino a doratura.

Scola le cotolette alla catanese su un foglio di carta assorbente da cucina 10.

Portale in tavola e gustale in tutta la loro croccantezza 11.

Consigli

Se desideri un risultato più leggero, adatto anche a chi vuole tenere d'occhio la linea, prova la cottura in forno: basterà adagiare le cotolette su una teglia ricoperta di carta forno, irrorarle con un filo d'olio e cuocerle in modalità statica a 190 °C per 20 minuti, girandole a metà cottura.

Puoi aromatizzare il pangrattato con basilico, menta, timo sfogliato, rosmarino o salvia, oppure aggiungere della scorzetta grattugiata di un limone non trattato, per una resa più fragrante. Se dovessero avanzare, puoi conservarle in frigo, ben chiuse in un contenitore ermetico, per 1 giorno al massimo, scaldandole poi in una padella antiaderente.

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