Cos’è l’Over October, la campagna che invita le persone a bere di più (ma sempre con moderazione)

Negli ultimi anni, siamo stati bombardati da sfide che ci invitavano a rinunciare a qualcosa: dal cibo al sesso, dall'alcol ai social media. Questi movimenti possono avere le loro buone intenzioni, ma volte possono creare un clima di eccessiva negatività e demonizzazione di piaceri semplici come un bicchiere di vino con gli amici. È in questo contesto che nasce "Come Over October", un'iniziativa che invita a celebrare il consumo moderato di vino e a riscoprire i rituali sociali legati a questa bevanda. Fondata da esperti del settore come Karen MacNeil e Gino Colangelo, questa campagna mira a promuovere un approccio più equilibrato e consapevole al consumo di alcol.

Cos'è l'Over October?

In un mondo sempre più attento alla salute e alla moderazione, movimenti come il Sober October e il Veganuary incoraggiano il pubblico a sperimentare stili di vita alternativi e più sani. Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio una narrazione che dipinge il consumo di alcol in termini esclusivamente negativi. Proprio per questo motivo nasce Over October, una nuova iniziativa che mira a promuovere il consumo consapevole di alcol, valorizzando l'aspetto sociale e culturale del vino.

"Over October" è un movimento creato in risposta alla crescente enfasi posta su iniziative come il Sober October, che incoraggiano l'astensione dall'alcol per un mese intero. Mentre il Sober October è utile per chi desidera fare una pausa dall’alcol, Over October sostiene un approccio diverso: anziché demonizzare il vino, riporta Wine Enthusiast, invita le persone a godere del vino in modo responsabile, celebrando il valore conviviale e culturale di questa bevanda.

Il movimento Over October nasce da una riflessione sull’impatto sociale del vino. "Il vino non è solo una bevanda", spiega a Forbes Gino Colangelo, co-fondatore dell'iniziativa. "È una parte fondamentale della cultura umana, un mezzo attraverso cui le persone si riuniscono, condividono storie e creano legami." Tuttavia, la crescente attenzione ai rischi per la salute legati all’alcol ha portato a una campagna mediatica che, secondo i fondatori di Over October, sta riducendo il vino a un problema piuttosto che a un'opportunità di convivialità.

Colangelo e soci non negano i rischi dell'abuso di alcol, ma contestano la visione "estremista" secondo cui anche un consumo moderato debba essere eliminato.

In America i vignaioli sono molto contenti

L’industria vinicola statunitense ha risposto con entusiasmo a Over October. Grandi produttori di vino, come Total Wine, J.Lohr, Constellation e Jackson Family Wines, hanno espresso il loro sostegno, ritenendo fondamentale bilanciare la narrativa negativa con una campagna che promuova la moderazione, non l’astinenza totale. Testate enologiche come Wine Enthusiast e VinePair hanno addirittura donato fondi e spazi pubblicitari per sostenere l'iniziativa.

Al cuore di Over October c'è il concetto di consumo consapevole. Non si tratta di bere indiscriminatamente, ma di apprezzare ogni bicchiere con moderazione, riconoscendo il valore della qualità rispetto alla quantità. L’obiettivo è incoraggiare un approccio bilanciato, che permetta di godere dei benefici sociali e culturali del vino, senza compromettere la salute. Questa filosofia risponde a una crescente domanda di stili di vita equilibrati. Studi recenti hanno dimostrato che i consumatori, soprattutto i più giovani, sono sempre più interessati a un consumo moderato e sostenibile. Due terzi dei bevitori tra i 21 e i 39 anni hanno dichiarato di essere disposti a ridurre il loro consumo di alcol se dovessero seguire linee guida più restrittive.

Naturalmente, quando si parla di alcol, la salute è un tema cruciale. Over October non ignora i rischi associati al consumo eccessivo di alcol, ma promuove una moderazione consapevole che può ridurre questi pericoli. Bere con moderazione, infatti, può minimizzare il rischio di sviluppare malattie legate all’alcol, come problemi al fegato, disturbi cardiovascolari o dipendenze.