Lo zebra striping è un'usanza molto comune in Gran Bretagna e Stati Uniti: si tratta della tendenza di alternare drink alcolici e analcolici così da ingerire meno alcol e preservare la propria salute. Forse però non è solo una motivazione "medica" a spingere i giovani verso questa direzione.
Il mondo degli alcolici sta vivendo una rivoluzione. Se in passato la scelta era tra un bicchiere d’acqua e un vino o whisky, oggi il panorama si è arricchito di un’intera categoria di drink: le bevande a bassa gradazione alcolica o completamente analcoliche, protagoniste della tendenza definita zebra striping. Questo fenomeno, sempre più diffuso tra le nuove generazioni, consiste nell'alternare drink alcolici e non alcolici durante la stessa serata. Una strategia che non solo favorisce una migliore idratazione, ma aiuta anche il corpo a metabolizzare l’alcol in modo più graduale, riducendo il rischio di ubriacatura. Ma quanto è diffusa questa pratica? Qual è la sua origine? E soprattutto, sta prendendo piede in altre parti del mondo? Approfondiamo questa interessante evoluzione del bere consapevole.
Il termine "zebra striping" sembra avere radici britanniche ed è apparso tra il 2023 e il 2024. Nonostante la denominazione sia recente, il concetto di alternare alcolici e bevande analcoliche non è affatto nuovo. Già in passato si suggeriva di intervallare l’assunzione di alcol con acqua per mantenere il corpo idratato. Ciò che rende unico lo zebra striping oggi è l’ampia offerta di prodotti no o low alcol, che rendono questa pratica non solo salutare ma anche gustosa e appagante.
Secondo l’ultimo rapporto Distill di Diageo, gigante globale del beverage, lo zebra striping è destinato a diventare una delle principali tendenze del 2025. Con un mercato sempre più ricco di etichette no-low, i consumatori trovano soluzioni innovative e di qualità che consentono loro di godersi la socialità senza compromettere il benessere fisico. C'è da capire solo una cosa: questa tendenza è data dalla volontà di bere in maniera più salutare o semplicemente dal miglioramento dell'offerta? Molti bar stanno facendo passi a gigante nei drink analcolici che ormai rivaleggiano (e spesso vincono) con i "colleghi" di menu ricchi di alcol. Non sarebbe quindi così assurdo che giovani e meno giovani alternino le bevute per puro godimento e non per una ipotetica preoccupazione per la propria salute.
I dati del rapporto parlano chiaro comunque: lo zebra striping è particolarmente popolare tra gli under 24, soprattutto nel Regno Unito. La generazione Z, caratterizzata da un approccio definito "sobrio e curioso", dimostra un’attenzione crescente verso uno stile di vita equilibrato. Secondo un sondaggio condotto dalla società di consulenza britannica Kam, l’80% dei giovani britannici alterna abitualmente drink alcolici e analcolici durante le uscite. Questo approccio contrasta con il 66% registrato tra le generazioni più adulte.
Il fenomeno non si limita al solo Regno Unito. Negli Stati Uniti, ad esempio, eventi e locali dedicati alle bevande no-low stanno proliferando, complice la crescente consapevolezza sui rischi associati all’eccesso di alcol. Anche in Australia e in alcune regioni europee, come la Scandinavia, questa pratica è in aumento, spinta da una cultura del bere responsabile.
In Italia c'è il grosso "limite" del vino: siamo un popolo di bevitori di vino ed è più difficile alternare bevande senza alcol quando quella è la prima scelta, non avendo vini dealcolati (almeno per ora) accettati per legge. Anche quando ci saranno avremo il problema del gusto: la tendenza fa comunque forza su una qualità crescente di questo tipo di bevande. All'estero la tendenza è molto più avanti: in Gran Bretagna e negli Stati Uniti lo zebra striping è ormai comunissimo; in Giappone il bere responsabile sta diventando addirittura un problema perché al governo entrano troppi pochi soldi dalle accise sugli alcolici. Più simili a noi sono Spagna e Francia, che hanno una cultura del bere comune con la nostra, però anche lì la tendenza è in ascesa.