Guai a chiamarlo caffè corretto: la Moretta di Fano è a tutti gli effetti un cocktail, ufficialmente riconosciuto come tale nel 2006. Ma di che cosa stiamo parlando? Si tratta di una bevanda che arriverebbe direttamente dal mare….
Come tanti altri racconti che si mescolano tra realtà e leggenda, anche questo arriva (o arriverebbe) dal mare. Stavolta almeno però non ci sono violenti pirati come protagonisti, nessuna spaventosa creatura acquatica o vascelli da assaltare. Il rum, bevanda tanto cara ai corsari, quello sì. Questa volta i protagonisti sono, o perlomeno sembrano essere, dei semplici pescatori, le fredde notti d’inverno in mare e un caffè miscelato a chissà quanti liquori. Questa volta protagonista è la Moretta fanese.
Siamo a Fano, sulla solare riviera adriatica delle alte Marche, a non molta distanza dal confine romagnolo e tra le mura di origine romana che cingono un affascinante centro storico. Qui la Moretta è una vera istituzione, un po’ come lo è la pizza Rossini nella non lontana (anzi, molto vicina) Pesaro o come, sempre a proposito di caffè speciali, il bicerin torinese. Ma di che cosa stiamo parlando? Perché questa Moretta qui è così peculiare? Perché i locali ne vanno particolarmente fieri e orgogliosi?
Si tratta di una particolare bevanda a base di caffè, realizzata tra bar, ristoranti e anche qualche casa del comune di Fano. Qui, dopo magari un pasto a base di fritture di mare, brodetti di pesce oppure semplicemente piadine (la Romagna dista appena una trentina di chilometri) ci si può gustare questo drink forte e dolce, ingredienti alla mano non adatto proprio a tutti, ma solamente agli stomaci più forti in quanto particolarmente alcolico.
Si tratta sostanzialmente (utilizzeremo ora un termine improprio, ma esemplificativo) di un caffè corretto, ma corretto davvero per bene. Nel bicchierino che ci viene servito è presente, solitamente in parti uguali, una mistura di liquore all’anice, rum e brandy, a seconda delle varianti sostituito a volte con del cognac. Sul fondo del bicchiere, oltre allo zucchero, anche un po’ di scorzetta di limone, privata della parte bianca. Il risultato di questa miscela è un composto ben distinguibile nelle sue parti, tanto da poter ammirare i tre strati composti dal mix di liquori (in basso), caffè (al centro) e cremina di caffè (nella parte superiore).
Più di un semplice caffè. La Moretta fanese, oltre a essere un’istituzione della tradizione locale, è un vero e proprio cocktail, riconosciuto come tale nel 2006 dall’Aibes, l’Associazione Italiana Barmen e Sostenitori. Cinque anni più tardi è anche entrata a far parte dei prodotti agroalimentari marchigiani di eccellenza. Ma da cosa nasce questo drink così peculiare, non adatto certamente a tutti i palati? Come molte altre volte è capitato parlando dell’origine di questa o quella preparazione gastronomica, il racconto più affonda le sue radici nel passato più si mescola tra realtà e leggenda.
La tesi più diffusa, e anche la più affascinante, fa risalire la paternità della Moretta fanese ai pescatori locali, i quali in passato per scaldarsi durante le gelide notti invernali in mare idearono, raffazzonando gli ingredienti a disposizione, un caffè rinforzato con i liquori sopra citati. E Dio solo sa se ne venivano aggiunti altri, considerando come pare fosse usanza mescolare i fondi avanzati delle bottiglie di diversi distillati con del caffè bollente. Un altro racconto fa risalire l’origine del nome all’etichetta di uno dei liquori con il quale veniva corretto il caffè, sulla quale campeggiava l’immagine di una ragazza mora.
L’origine del drink? Per quanto sia affascinante pensare, come dice qualcuno da queste parti, che la Moretta a Fano ci sia sempre stata, non sappiamo con certezza quando effettivamente sia nata. Si presume, comunque, come questa abbia iniziato a diffondersi nei primi anni del 1900: risale infatti al 1908 la sua prima testimonianza scritta a noi pervenutaci. Si tratta di una pubblicità di un bar di Fano, inserita in un settimanale locale, che proponeva la Moretta a 10 centesimi di lire. Che l'abbia effettivamente inventata questo locale? In questo caso quella legata ai pescatori all'origine in mare rimarrebbe solamente una romantica leggenda…