La lemoncetta locrese, che molti conoscono come "limmo", è stata recentemente riscoperta grazie a una ricerca scientifica. Rara, quasi scomparsa, dobbiamo assolutamente recuperarla perché è deliziosa.
Se hai la possibilità di assaggiare la lemoncetta locrese, non lasciarti sfuggire l'occasione perché è una vera delizia e perché sta scomparendo. Si tratta di un agrume molto antico e raro coltivato in Calabria, in un'area che va da Locri e Siderno. Si distingue per le sue dimensioni ridotte, la forma ovale e la buccia sottile e liscia, di colore giallo-verde. Il sapore è dolce e aromatico, con un retrogusto leggermente acidulo. La polpa è succosa e ricca di vitamine e minerali. Vediamo di saperne di più su questo prodotto quasi scomparso e che andrebbe assolutamente riscoperto.
Questo agrume è così sottovalutato che a renderlo famoso è stato un gruppo di ricercatori grazie a uno studio in collaborazione tra facoltà italiane e inglesi che l'hanno presentato come prodotto napoletano. A Napoli la lemoncetta è effettivamente presente, si chiama "limmo" ed è così che l'hanno presentato alla comunità scientifica in uno studio pubblicato su Molecles, un'importante rivista accademica internazionale, col titolo "The ancient Neapolitan sweet lime and the Calabrian lemoncetta Locrese belong to the same Citrus species".
La ricerca è stata eseguita prima in Calabria per poi spostarsi a Napoli proprio come ha fatto l'agrume. Com'è arrivato in Campania il limmo? Pare grazie a un'intuizione delle famiglie nobili partenopee del 1700 che volevano a tutti i costi questa pianta nel proprio orto e questo agrume sulle proprie tavole. Purtroppo però il prodotto è andato progressivamente in disuso e si è quasi estinto, a causa della scarsa resa produttiva e della competizione con altre varietà di lime più diffuse. Sul territorio jonico-reggino la lemoncetta viene ancora coltivata da piccoli agricoltori, per lo più per uso domestico. I contadini stanno provando a impegnarsi nella diffusione di questo agrume, cercando di recuperarlo e di farlo conoscere agli chef più importanti ma purtroppo la risposta è ancora troppo bassa e il "limmo" rischia di scomparire. Servirebbe una concreta discesa in campo della politica per supportare chi si sta impegnando nella preservazione della biodiversità.
La lemoncetta locrese può essere consumata fresca, utilizzata per la preparazione di succhi, marmellate, liquori e canditi. La sua buccia aromatica può essere grattugiata per dare un tocco in più a dolci e piatti salati. Può avere anche applicazioni nel settore cosmetico, farmaceutico e biotecnologico, grazie alla presenza di sostanze bioattive con potenziali effetti antiossidanti, antinfiammatori, antimicrobici e neuroprotettivi.
Il suo gusto è più dolce rispetto ai limoni che consumiamo abitualmente perché ha un basso contenuto di acido citrico. Il problema principale resta la difficoltà di approvvigionamento perché è possibile acquistarla solamente presso alcuni agriturismi e aziende agricole della zona di coltivazione o in alcuni negozi specializzati in prodotti tipici calabresi. La lemoncetta locrese è un agrume prezioso che merita di essere riscoperto e valorizzato. Il suo sapore unico e le sue proprietà benefiche lo rendono un prodotto di grande interesse per i consumatori attenti alla qualità e alla genuinità.