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22 Gennaio 2024 12:59

Cos’è la Legge Massari che arriverà presto in Italia e cosa c’entra il grande pasticciere

La Legge Massari, chiamata così in onore del grande maestro, si propone di riconoscere ufficialmente i mestieri di pasticciere, chef e artigiano del cibo.

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Dal Sigep di Rimini emerge la fase conclusiva dell'iter per l'approvazione di un disegno di legge innovativo, mirato a istituire la figura del "Maestro dell'arte della cucina italiana". Questo provvedimento, ribattezzato Legge Massari in onore del celebre maestro pasticcere Iginio Massari, rappresenta un passo significativo nel riconoscimento ufficiale dei mestieri di pasticcere, chef e artigiano del cibo, equiparandoli a quanto già avviene in altri Paesi.

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha enfatizzato la denominazione "Legge Massari" come un tributo appropriato al maestro, conferendogli la responsabilità di guidare la commissione incaricata di valutare gli chef e gli artigiani che potranno fregiarsi di questo titolo.

Cos'è la legge Massari

Il maestro Massari ha condiviso con il Ministro un'esperienza nell'ambito di un'iniziativa promossa da Ismea: si sono conosciuti così, hanno parlato e discusso per arrivare a oggi. La nuova legge si propone di riconoscere ufficialmente i mestieri di pasticcere, chef e artigiano del cibo.

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Foto da Facebook

Lollobrigida ha parlato della denominazione "Legge Massari" come di un riconoscimento appropriato al maestro, annunciando che Iginio Massari guiderà la commissione incaricata di valutare la qualità tecnica dei professionisti che meriteranno il titolo di "Maestro dell'Arte della Cucina Italiana". Il Ministro ha espresso gratitudine a Massari per il suo ruolo propulsivo e promozionale della cucina italiana a livello internazionale, sottolineando la sua straordinaria forza in questo contesto. Il Ministro ha anche ricordato l'impegno preso un anno prima con il pasticciere dichiarando l'intenzione di presentare in Parlamento una norma che consenta al Governo di conferire un attestato italiano ai "Maestri di cucina" del Paese.

Il provvedimento è già arrivato alla Camera e non comporta alcun esborso rilevante da parte delle casse dello stato: 2.000 euro all'anno per il conio delle medaglie. "Questo provvedimento — ha spiegato il ministro — allinea l'Italia agli altri Paesi europei almeno per quanto riguarda riconoscimenti delle proprie eccellenze che comportano un grande valore economico".

L'ufficializzazione delle figure ci sarà a partire dal 2025 e porterà a una sorta di titolo professionale per chi si saprà distinguere o "dare lustro al Paese". La legge non è ancora ben chiara in tutti i punti e sicuramente nei prossimi mesi ne sapremo di più. A far parzialmente luce ci pensa lo stesso Massari sulle pagine de Il Giorno in cui dice che il titolo di Maestro dell’arte e della cucina italiana servirà "a rendere ufficiale la differenza sostanziale tra il professionista del cibo e l’artigiano che con l’intelligenza delle mani è in grado di dar vita a prodotti eccezionali".

Il modello si basa sul francese Mof, ovvero Meilleur Ouvrier de France, cioè Miglior Artigiano di Francia: il riconoscimento francese compie un secolo quest'anno e Massari vi è collegato in maniera diretta essendo l'unico membro straniero della commissione. Massari dice che quello italiano sarà un riconoscimento diverso e che ha già in mente "le prove che i candidati dovranno superare". Solo i più meritevoli avranno questo onore perché "chi vorrà diventare Maestro dell’arte della cucina italiana dovrà dimostrare di avere una solida preparazione non solo tecnica". Si preannunciano delle scelte molto divisive e una commissione estremamente severa per giudicare gli artigiani meritevoli di tale riconoscimento.

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