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17 Maggio 2024 15:00

Cos’è il salep: alla scoperta della speciale bevanda turca

Diffuso in Asia minore, Grecia e Medio Oriente, questo drink caldo a base di latte, farina di orchidee selvatiche e cannella è molto popolare d'inverno. Vediamo come si prepara e perché in Italia è considerato illegale.

A cura di Federica Palladini
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Se sei stato a Istanbul ti sarà capitato di apprezzare le specialità gastronomiche locali, tra cui assaggiare il caffè turco, e di notare come le persone abbiamo una vera e propria passione per le caffetterie, un po’ come in Italia. Tra le bevande calde più particolari da provare e che qui difficilmente potrai reperire (poi ti spieghiamo perché) c’è il salep, ovvero un latte denso e leggermente schiumoso in superficie a base di farina di orchidee selvatiche (detta salep, da cui il drink prende il nome), zucchero e cannella. Il sapore è dolce, paragonabile a quello della vaniglia, ma molto meno accentuato, con note speziate: è un must have della stagione invernale, in quanto goloso e corroborante come una cioccolata. Andiamo alla sua scoperta.

Che cos’è il salep e come si prepara

Quando si parla di salep (anche sahlep o sahlab) si fa soprattutto riferimento alla bevanda che si trova in tutta l’Asia minore, la Grecia e il Medio Oriente, conosciuta fin dai tempi dell’Impero ottomano, anche se si dice che la consumassero già gli antichi romani. Il termine deriva in realtà dall’ingrediente principale con cui si realizza, ovvero la farina di diverse specie di orchidee selvatiche: si preleva il tubero, si grattugia e si fa essiccare, ricavando così una polvere sottile dal potere addensante, tipo quello della fecola di patate.

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Non si usa solo per questa ricetta, ma anche in budini e nel famoso gelato turco dondurma, dando l'insolita consistenza filante. Il drink viene gustato sia in versione da passeggio, acquistato in chioschi ambulanti o nei bar, sia a casa. In chiave domestica si prepara miscelando prima lo zucchero con la farina e poi versando il tutto in un pentolino con il latte: si mescola e si posiziona sul fuoco, facendo sobbollire dolcemente per circa 10-15 minuti, il tempo che il liquido si ispessisca. Una volta pronto si versa in una tazza e si completa tradizionalmente con una spolverata di cannella.

Quali proprietà ha il salep?

In passato al salep si riconoscevano potenti proprietà afrodisiache date dalla farina di orchidea. Anticamente, infatti, ai vegetali venivano assegnate virtù terapeutiche in base alla loro forma e quella ovoidale dei bulbi richiamava i testicoli: orchis in greco vuol dire testicolo, e la parola araba sahlep significherebbe “testicolo di volpe”. Era quindi molto richiesta per aumentare le prestazioni amatorie, come energizzante e ricostituente. In misura minore si utilizzava come medicina naturale per combattere disturbi diarroici. Adesso, il salep si consuma fondamentalmente perché è buono ed è una coccola ideale quando scendono le temperature. In Italia non si trova in commercio perché è un prodotto illegale: le orchidee spontanee sono dichiarate specie protetta dalla Convenzione di Berna per la Conservazione della Vita Selvatica e dell’Ambiente Naturale in Europa, istituita nel 1979 ed entrata in vigore nel 1982, a cui il nostro paese aderisce. Il motivo? Sono piante che crescono in tempi lunghissimi (il seme per germogliare può metterci anche 14 anni): estirparle significa condannarle all’estinzione.

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Salep: consigli e curiosità

Il salep è così amato e popolare in Turchia (ma non solo) che lo si può gustare anche come cappuccino. Nelle caffetterie, infatti, lo si prepara come la classica bevanda mettendo il latte nel bricco, aggiungendo la farina e poi montando fino a renderlo schiumoso, decorando sempre con la cannella e zuccherando poi a piacere. Un’altra variante è quella del salep solubile, venduto in bustine esattamente come il caffè. All’interno della porzione sono già mescolati la farina e lo zucchero in una polvere che si mette nella tazza nella quale unire il latte caldo: comodo e veloce, nonostante il sapore possa essere più dolciastro. Il latte in questa bevanda è un elemento fondamentale per garantire la cremosità, preferendo quello vaccino intero, più grasso e nutriente. Sono comuni, però, anche le versioni senza lattosio, dove si utilizza l’acqua allo stesso modo, più leggere e fluide. Se non si gradisce la cannella, invece, esistono altri topping: tra i più gettonati lo zenzero, l’acqua di rose e la granella di pistacchio. Il salep classico di solito si sorseggia da solo, in quanto sostanzioso, ma accompagnarlo con un quadratino di cioccolato fondente sembra essere una buona idea.

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