Il Puffball, o vescia gigante, è una delle varietà di fungo più grandi del mondo. Dalla forma sferica e il colore bianco candido, può raggiungere i 20-25 kg di peso. Facilmente riconoscibile, in cucina si declina in tantissime ricette: dalla parmigiana ai risotti, ma può essere anche fritto. Per una sua proprietà duecento anni fa era utilizzato pure in medicina.
Dalla forma ora quasi perfettamente sferica, ora leggermente più irregolare, di grosse dimensioni, bianco e sodo: il Puffball, o vescia gigante (ma anche calvatia gigantea o maxima) è uno dei funghi più particolari che si possano trovare.
Alla vista potrebbe sembrare, a un occhio forse un po’ distratto, un normalissimo pallone da calcio, oppure una grossa e bianca roccia. Guardandolo può ricordare anche la luna, quando piena nelle serate di cielo sereno la si nota in tutto il suo splendore e candida superficie irregolare. Il richiamo con la rappresentazione del nostro satellite de "Viaggio nella Luna", di Melies, ci è risultato è semplice e immediato.
Stiamo parlando di uno dei funghi più grossi e peculiari del mondo. I nostri amici britannici lo chiamano semplicemente Puffball, palloncino, o Giant Puffball, (denominazione già eloquente), mentre da noi è conosciuto come vescia gigante. Se il nome divide il mondo anglosassone da quello prettamente “latino”, è in cucina che questo fungo unisce, in quanto è comunemente alla base di numerose preparazioni e declinabile in molte ricette da una parte e dall’altra del globo.
Difficilmente confondibile con altri funghi, data la sua forma, attira la curiosità e l'attenzione di più o meno esperti del settore per le sue notevoli dimensioni. Si capisce, insomma, come sia una specie riconoscibile anche senza essere micologi o navigati del mondo fungineo. Nonostante ciò, comunque, è bene mantenere alta l’attenzione. Se vi trovate di fronte a una vescia gigante, per capire se possa essere o meno commestibile, osservate la sua superficie. Se questa non è bianca candida meglio lasciar perdere e attendere che liberi le sue spore. Dalle quali, a poca distanza, potrebbero nascere nuovi, grandi, Puffball.
In condizioni ottimali internamente la consistenza della vescia è liscia, regolare, il colore bianco candido. L'odore, tipicamente, ricorda quello dell'uovo (tranquilli, non quello centenario). Una volta pulito della sua sottile pelle esterna alla vista è confondibile anche con un bel panetto di impasto della pizza, e quando tagliato la sua carne potrebbe quasi sembrare, per texture e colore, feta o tofu. Se invece l’interno appare giallognolo, morbido e spugnoso al tatto, è il segno che il fungo non è più edibile.
Ai fornelli può essere preparata in umido oppure tagliata a fette spesse qualche centimetro e cotta come fosse una bistecca, ma i fortunati in grado di scovarla tra l’erba o all'ombra di qualche albero amano farla anche fritta, alla griglia, ai ferri o arrosto. Data la sua consistenza dopotutto si presta a più tipi di ricette: dalla parmigiana ai french toast, ma anche in padella con le cipolle e una discreta quantità di burro. Immancabili poi le preparazioni con il riso, nel pieno rispetto della tradizione gastronomica fungina. Può essere il protagonista della portata o un semplice contorno, e considerate le dimensioni con un esemplare si possono testare anche più tecniche di cottura. Il Puffball, infatti, può arrivare a pesare anche 20 kg (il record lo detiene un esemplare da quasi 25) ma di per sé, giurano chi lo ha provato, non pare avere un gran sapore. Ecco quindi che per ovviare a un gusto poco spiccato viene utilizzato come “accompagnamento” a della carne, in ricche insalate oppure, come si fa in Inghilterra, assieme a del bacon. Una volta affettato o tagliato a cubetti comunque può essere anche congelato e consumato in un secondo momento.
Il Puffball è in grado di riprodursi senza l’uso degli embrioni, generando al suo interno le spore che, una volta liberate in aria, vengono spesso trasportate da vento o insetti a una distanza nemmeno troppo grande. Per questo laddove si trova un Puffball non è raro poterne scovare, successivamente, degli altri.
È proprio nella sua fase “pre apertura” che il fungo non risulta più digeribile. In questo momento la parte esterna si colora tra il verdognolo e il marroncino, e soprattutto inizia a emanare un odore (usiamo un eufemismo) non proprio piacevole. Segnali della sua commestibilità ormai scaduta, insomma, ce ne sono, quindi è impossibile sbagliarsi. L'importante è approfittare della limitata finestra temporale in cui il fungo è ottimo per essere raccolto e consumato, prima di iniziare a deperire.
Appurato che sia ancora edibile, una volta portato a casa e ripulito della sottile pelle esterna non va lavato. Diventerebbe infatti troppo molliccio, impossibile poi da cucinare.
La vescia la si può scovare in boschi, prati o pascoli fino a un massimo di 3000 metri d'altezza, e cresce sia d'inverno sia d'estate. Diffusa tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, anche in Italia se ne sono trovati esemplari considerevoli. In Toscana anni fa venne rinvenuto un esemplare da 6 kg di peso, mentre in Calabria un fortunato cercatore ne ha scovato uno da 10 kg. Preparato in una cena per festeggiare il ricco ritrovamento, siamo sicuri avrà sfamato decine di persone.
Altra particolarità di questo fungo da record? Nel 1800 la vescia gigante veniva utilizzata anche in ambito medico. Scoperta nella seconda metà del 1700 dal naturalista tedesco August Johann Georg Karl Batsch, fu un secolo dopo che in questa varietà venne notata una grande capacità di contrastare le infezioni. Al punto che molti medici, dopo aver tagliato la vescia a striscioline, la inserivano tra le fasciature a protezione delle ferite, favorendone una migliore guarigione.
La new wave social contemporanea ha reso il cibo, in ogni sua forma, una delle star del mondo digitale. La vescia gigante non poteva sfuggire a questa tendenza, considerando la sua particolare forma e soprattutto la sua grandezza. Ecco quindi che su TikTok il Puffball è diventato una vera e propria celebrità, con molti utenti che lo mettono al centro dei loro contenuti a stampo gastronomico. Il social cinese è invaso di ricette con protagonista questa specie fungina, contribuendo alla sua fama e a una crescente curiosità da parte di chi, la vescia gigante, proprio non la conosceva.