La proposta di applicare un tetto massimo al celebre piatto romano, per quanto difficilmente applicabile, racconta bene l'esasperazione dei cittadini romani per la speculazione sui prezzi in vista del Giubileo del 2025.
Il Giubileo sta per arrivare e il suo impatto sulla Capitale potrebbe essere profondo: dopo gli aumenti denunciati dal Messaggero, la singolare richiesta di alcune associazioni di consumatori dell'Urbe è uno degli esempi del clima che precede l‘evento che si terrà nel 2025. Una "carbonara calmierata", ovvero a entro un certo limite di prezzo per far fronte ai rincari eccessivi che si stanno abbattendo soprattutto sui settori della ristorazione e dell'accoglienza. Una proposta che difficilmente sarà portata a conclusione, ma che racconta bene l'esasperazione dei cittadini romani.
La richiesta del tetto da applicare al piatto più famoso dell'Urbe è stata inviata anche a Roma Capitale e alla Regione Lazio, oltre che alle associazioni di categorie Fiepet Confesercenti e Fipe Confcommercio. "Un piatto di carbonara o amatriciana rischia di arrivare a costare 20 euro a Roma" ha spiegato Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, al quotidiano romano. Se una parte di ristoratori applica ancora un prezzo medio di 12-14 euro per piatto, "la maggiore domanda farà crescere i listini al dettaglio, dando vita a un'ignobile speculazione a danno non solo dei turisti, ma anche dei romani".
L'afflusso massiccio dei turisti e dei pellegrini si sta traducendo in un aumento generalizzato dei costi, che coinvolge diversi settori, ma soprattutto quello alberghiero e ristorativo, punta dell'accoglienza. La crescita vertiginosa dei prezzi nei ristoranti, soprattutto in zone turistiche sta creando parecchi disagi, così come quello delle tariffe alberghiere, con le difficoltà nel trovare sistemazioni economiche a causa dell'elevata domanda e l'aumento dei prezzi degli affitti brevi. Problemi che si riscontrano anche in altri contesti urbani come Milano o Napoli, ma che qui potrebbero essere esasperati oltremodo dal Giubileo, la cui macchina organizzativa è stata già messa in moto già da qualche tempo.
Nelle ultime ore, poi, è intervenuto anche Claudio Pica, presidente di Fiepet Confesercenti Roma, che ha proposto un'estensione delle politiche sui prezzi calmierati, invitando l'assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio a collaborare per il lancio di una campagna promozionale che coinvolga il pecorino romano e il guanciale laziale, ingredienti base della carbonara, in un'ottica più ampia di valorizzazione dei prodotti romani.
"Invitiamo i nostri associati e i ristoratori romani a partecipare con entusiasmo a una dimostrazione di responsabilità – ha commentato sempre dalle colonne del Messaggero Sergio Paolantoni, presidente di Fipe Confcommercio Roma, sottolineando come sia reale e tangibile il rischio di aumenti non giustificati che poi ricadono sulle spalle dei residenti. La richiesta del tetto per la carbonara difficilmente potrà avere un'evoluzione, ma l'iniziativa rende bene l'idea della necessità di una gestione dei grandi eventi più a misura di cittadino: trovare un metodo per disinnescare le speculazioni eccessive, per correggere le storture che rischiano di affamare la comunità, già vessata dagli aumenti dei prezzi del post pandemia. Perché una città che è anche una Capitale e che sarà sicuramente capitale dell'accoglienza non può dimenticarsi di chi in quella città ci vive da sempre.