Melone amaro, bitter melon, zucca amara: tre nomi (tra i tanti) con i quali si identifica un frutto particolare ed, evidentemente, dallo spiccato sapore aspro. Il suo consumo, però, apporta molti benefici alla salute.
Cresce prevalentemente in posti caldi, ha bisogno di temperature piuttosto alte per potersi sviluppare, è particolarmente diffuso in Asia e Africa e potrebbe soffrire di crisi di identità per i tanti nomi con i quali è appellato.
Noi lo chiamiamo melone amaro (o zucca amara) ma a seconda del luogo di origine viene conosciuto come bitter melon (melone amaro, per l'appunto), ma anche momordica, charantia, ampalaya, kerala e goya. Fa parte della stessa famiglia di cetrioli, zucche e zucchine, è caratterizzato da uno spiccato sapore amaro (come suggerisce lo stesso nome) e da una forma di certo inedita. Se paragonata, perlomeno, a quella dei suoi parenti sopra citati.
Per lunghezza e dimensioni può sembrare, per l'appunto, un cetriolo o una zucchina, ma la sua buccia piuttosto bitorzoluta e irregolare fa apparire il melone amaro, diamo ampio sfogo alla nostra fantasia, quasi come una candela; di quelle che accese per lungo tempo hanno le colate di cera ormai asciugate sul corpo centrale della stessa. Aggiungete una mano di verde acceso ed ecco, più o meno, il melone amaro.
Non bellissimo insomma all'occhio, assicura chi l'ha assaggiato nemmeno così gustoso al palato. La domanda quindi sorgerebbe spontanea: se non è buono, per quale motivo mangiare uno dei frutti più amari del mondo? Perché la sua assunzione assicurerebbe numerosi benefici al nostro organismo.
Una delle particolarità di questo melone, oltre alla peculiare forma e ai nomi più disparati con i quali è conosciuto, è che viene generalmente consumato ancora acerbo. Quando sì è ancora piuttosto amaro, ma comunque sempre meno aspro rispetto alla sua completa maturazione.
Sì, perché il bitter melon accentua il suo sapore acre una volta maturo, invece di aumentare il suo grado zuccherino (come avviene invece per la stragrande maggioranza dei frutti). Se insomma vi imbattete nel melone amaro, meglio consumarlo (i più arditi lo mangiano anche crudo) quando la sua buccia è ancora verde. Col passare del tempo questa si ingiallisce, assumendo anche tonalità tendenti all'arancione, e contemporaneamente la sua polpa si fa sempre più aspra.
Come detto, seppur apparentemente il melone amaro faccia di tutto pur di non essere mangiato, i suoi benefici per l'organismo sono davvero numerosi. La buccia può essere consumata anche cruda, previa rimozione della polpa bianca con i semi (che possono rivelarsi anche tossici) ma se non si è estimatori dei sapori troppo amari meglio cuocere il tutto, per smorzare la spiccata asprezza. Nei Paesi in cui viene più largamente consumato (tra Cina, Asia meridionale, Sud Est asiatico e Africa) la croccante scorza del bitter melon (simile a quella del peperone crudo) viene saltata in padella con varie spezie, se ne realizzano stufati oppure piatti con il curry. Il tutto meglio dopo aver sbollentato la buccia in acqua, per renderla più tenera e smussarne la consistenza.
L'assunzione di questo ortaggio, come anticipato, apporta non pochi benefici al nostro organismo. È ricco di antiossidanti, avrebbe proprietà capaci di contrastare lo sviluppo di tumori. Favorisce la digestione, è anti infiammatorio e per la presenza di acido folico l'assunzione è consigliata anche alle donne in gravidanza. L'assimilazione di bitter melon contribuisce a ridurre i livelli di zucchero nel sangue, combattendo i picchi glicemici, avrebbe inoltre benefici contro il diabete di tipo 2.
Per 100 grammi di prodotto, infine, contiene 17 calorie e tra i minerali presenti citiamo sodio, potassio, rame, ferro e magnesio. Non sarà bello, non sarà nemmeno così buono, ma dentro questa scorza da duro (letteralmente) il bitter melon evidentemente nasconde molte qualità.