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11 Febbraio 2025 11:00

Cos’è e come si usa la french press, la caffettiera francese

Detta anche cafetière à piston o caffettiera a stantuffo, sfrutta il metodo di estrazione per infusione, realizzando un caffè ricco, limpido e molto aromatico. Vediamo quali sono le origini della french press e come funziona.

A cura di Federica Palladini
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Caffè? Sì, grazie. Che sia per svegliarsi appena scesi dal letto, per concludere un pasto, oppure per darsi la carica a metà mattina, una tazzina di questa antica bevanda sembra non poter mai mancare. E non stiamo parlando solo di un rito tipicamente italiano, perché in (quasi) ogni parte del mondo si è sviluppato un metodo per preparare e gustare il caffè, dagli Stati Uniti al Vietnam, passando per la Turchia e la Grecia. Nell’elenco non manca nemmeno la Francia, con la sua cafetière à piston, meglio nota come french press o caffettiera a stantuffo. Molto diversa dalla nostra moka, così come dalla macchinetta per l’espresso, si basa su un’infusione lenta della miscela nell’acqua, con i fondi del caffè che vengono separati al momento di servire da un filtro circolare interno. Facciamo la sua conoscenza.

Che cos’è la french press: origini e caratteristiche principali

Poco diffusa nella Penisola, la si vede molto di più in Francia e oltreoceano, negli States: la french press è un dispositivo semplice – ovviamente ingegnoso – progettato per preparare il caffè attraverso un metodo di estrazione per infusione. Com’è fatta? Si tratta di un cilindro di vetro o acciaio inossidabile dotato di un coperchio con un filtro a rete metallica collegato a uno stantuffo. Ciò permette di separare i fondi dal liquido dopo l’infusione, mantenendo intatti gli oli essenziali del caffè e donando alla bevanda una consistenza corposa: ha la capacità di estrarre al massimo l’aroma ed è possibile personalizzare il risultato finale in base ai propri gusti, sia in termini di intensità, sia di profumi, arricchendo, per esempio, con spezie come cannella o vaniglia. L’origine della cafetière à piston si fa risalire al 1852, quando una sua versione rudimentale viene brevettata dai francesi Meyer e Delforge: nel 1929 è il designer italiano Attilio Calimani che ne migliora l’aspetto e la funzionalità, mentre il modello che tutti ora conosciamo, elegante, perfetto da sfoggiare anche in tavola è chiamato Chambord, è opera di Faliero Bondanini, che lo mette a punto nel 1958, trovando grandissimo successo tra i francesi.

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Come si fa il caffè con la french press

La raccomandazione iniziale è sempre la stessa: per ottenere un buon caffè, bisogna partire da una materia prima di qualità. Scegli quindi la tua varietà preferita, tra Arabica, Robusta o un blend, ma presta attenzione alla macinatura, che gioca un ruolo fondamentale: deve essere piuttosto grossolana, dal calibro medio, perché altrimenti una polvere troppo sottile potrebbe compattarsi all’interno dei forellini del filtro, bloccando il passaggio dell’acqua, mentre il contrario renderebbe la bevanda torbida. Il caffè della french press non prevede alcun residuo nella tazza. Altro elemento chiave è proprio l’acqua, un dettaglio da non sottovalutare neppure quando si usa la moka: fresca, leggera (quindi con un basso contenuto di sali minerali), meglio se filtrata. Importante è poi la sua temperatura: versata sulla miscela, non la deve bruciare, quindi l’ideale è riscaldarla tra i 92 °C e i 96 °C, appena sotto al punto di ebollizione.

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La tecnica di preparazione: dalla teoria alla pratica

È arrivato il momento di metterti all’opera. Comincia con un piccolo trucco per garantire un’infusione uniforme: versa un po’ di acqua calda nel bricco, in questo modo si stabilizza la temperatura. Dopo qualche secondo, elimina l’acqua e aggiungi il caffè macinato: il suggerimento è quello di partire da un rapporto standard, quindi tra i 60 e il 70 grammi per litro e poi di variare a seconda dei propri desideri. Unisci l’acqua a filo in modo circolare, per bagnare tutti i fondi: mescola leggermente, così che ci sia una distribuzione omogenea della miscela e lascia riposare per un minuto. Adesso chiudi con il coperchio (tenendo alto lo stantuffo) e attendi circa altri 3 minuti: è il tempo considerato ideale per questa estrazione, con una bevanda ricca, strutturata, ma non amara. A questo punto abbassa completamente lo stantuffo, in modo lento e costante, per premere sul fondo tutti i residui: alla fine il caffè deve essere limpido. La bevanda è pronta per essere servita. Ultimo accorgimento? Ricorda di lavare bene la french press dopo ogni utilizzo, avendo cura di liberare il filtro dalle impurità che potrebbero accumularsi e ostruirlo, inficiando il buon funzionamento della macchina.

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