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27 Marzo 2022 11:00

Cosa vedere e mangiare sul Sentiero degli Dei: i piatti tipici della Costiera Amalfitana

Con l'arrivo della bella stagione è tempo di uscire di casa per concedersi lunghe e salutari camminate. Quale migliore idea se non abbinare allo sport anche tanto gustoso cibo? In questa prima tappa della nostra rubrica ce ne andiamo in Costiera Amalfitana, lungo il Sentiero degli Dei.

A cura di Alessandro Creta
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Dal Sentiero degli Dei a quello del Brigante, passando per il Selvaggio Blu o la Greenway sul lago di Como. Sono solamente alcuni percorsi da trekking che andremo a esplorare nelle prossime settimane, tuffandoci nella natura e abbandonandoci (obbligatoriamente) alle specialità gastronomiche che ognuno dei territori visitati può offrirci.

Si allungano le giornate, le temperature si alzano ed è finalmente tempo di pensare a qualche salutare escursione approfittando delle prime giornate della bella stagione. Ci stiamo lasciando alle spalle il freddo e la neve che ha colorato l’ultimo inverno e man mano si rimettono nel cassetto guanti, cappelli di lana e indumenti pesanti, mentre gli sci possono tornare in soffitta. Il sole splende nuovamente alto nel cielo e il clima ci invita a concederci passeggiate nella natura, escursioni più o meno lunghe per poter tornare attivi e pimpanti.

Sul Sentiero degli Dei

Si avvicina il periodo delle gite fuori porta e ogni nuova destinazione allega con sé anche la curiosità verso prodotti gastronomici tipici del territorio esplorato. In questa prima “tappa” della nostra nuova rubrica andremo alla scoperta di uno dei percorsi turistici pedestri più affascinanti della penisola: il Sentiero (o Cammino) degli Dei in Costiera Amalfitana, originariamente antica tratta commerciale, in quanto per secoli unica strada in grado di collegare i borghi qui dislocati.

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Un concentrato di bellezze naturali, paesaggistiche, architettoniche tra i vari paesi arrampicati sulla roccia e, ovviamente, un festival di prelibatezze cibarie che sarebbe quasi un crimine non provare. Cosa si mangia lungo il Sentiero degli Dei? Quali sono le specialità tipiche di questo tratto di costiera? Lo scopriremo a breve.

Perché si chiama Sentiero degli Dei

Il nome sicuramente suggestivo lo si deve a Omero e ai suoi racconti. Secondo l’epica, infatti, questo tratto di costiera venne percorso dagli Dei per salvare Ulisse dal canto delle Sirene presenti sulle isole di Li Galli (poco sotto Positano), durante il turbolento viaggio di ritorno dell’eroe greco verso casa dopo la presa di Troia.

Quanto è lungo il Sentiero degli Dei

Il Sentiero degli Dei è un percorso da trekking lungo, tra andata e ritorno, all’incirca 10 chilometri. Si snoda tra Agerola e Positano, iniziando (se si parte dalla prima) all’ombra dei Monti Lattari e concludendosi proprio sul mare cristallino che bagna la Costiera Amalfitana.

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Il tutto attraversando uno dei più fulgidi esempi di macchia mediterranea. Praticamente un locus amoenus, una terra incontaminata nella quale la mano dell’uomo è intervenuta solamente per la creazione di necessarie barriere protettive e la presenza di segnaletica. Per il resto si tratta di una passeggiata (della durata di circa 7 ore) in cui la natura è indiscussa protagonista e dove la convivenza di mare e montagna rende il tutto quanto più affascinante possibile.

Cosa vedere lungo il Sentiero degli Dei

È bene specificare come, di fatto, siano due i sentieri degli Dei. Il cammino infatti si snoda in una via più semplice (detta sentiero basso, più facilmente percorribile) e una più impegnativa (sentiero alto, più panoramico), che si snoda tra saliscendi poco adatti a chi è magari meno allenato a camminate un po’ più faticose.

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Lungo l’intero percorso si possono trovare terrazze panoramiche affacciate sulla costiera e dalle quali è possibile ammirare Capri con i suoi Faraglioni, Punta Penna, le isole Li Galli e i Monti Lattari. Tra le mete in cui ci si imbatte durante il percorso anche la Grotta del Biscotto, i Villaggi Rupestri scavati direttamente nella roccia e il cosiddetto Pistillo, uno sperone calcareo dal quale ammirare tutto il paesaggio sottostante. Se si è diretti verso Positano, infine, a conclusione del tragitto c'è la celebre discesa dei 1700 gradini, la scalinata più alta di tutta la Costiera Amalfitana.

Cosa si mangia lungo il Sentiero degli Dei

Dopo tutto il camminare è finalmente giunta l’ora di rifocillarsi. Specialità gastronomiche in questo tratto di Campania sicuramente non mancano: autentiche chicche difficilmente assaporabili altrove. La Costiera è davvero ricca di prelibatezze e in particolar modo gli amanti dei piatti a base di pesce hanno di certo l’imbarazzo della scelta. Preparazioni in molti casi semplici e veloci, ma allo stesso tempo un concentrato di sapori genuini e autentici.

Estimatori di pasta ne abbiamo? Da queste parti potete assaporare quella autentica della non lontana Gragnano.

 1. Vermicelli di Positano

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Un primo fresco, saporito e semplice da realizzare. I vermicelli vengono conditi con un composto tritato di sedano e cipolla, poi il tutto viene aromatizzato da un mix di origano, basilico e prezzemolo. Immancabile il pomodoro fresco, rigorosamente locale.

 2. Scialatielli ai frutti di mare

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Sarebbe quasi un reato di lesa maestà non citare un primo piatto a base di pesce nel cuore della Costiera Amalfitana. La scelta è davvero ampia ma probabilmente la decisione più “coerente” ci porta verso una bella porzione di scialatielli ai frutti di mare, con cozze e vongole rigorosamente a chilometro zero e fresche di giornata.

 3. Zuppe: alle cozze e di cipolle allo zafferano

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Anche se non è più stagione di zuppe, impossibile non citare quella alle cozze oppure cipolle e zafferano. La prima, chiaramente, con mitili freschissimi e appena pescati, la seconda gustosa e buona anche tiepida.

 4. ‘Ndunderi

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Dalla pagina Facebook Pasticceria Sal De Riso – Minori

Una caratteristica varietà di pasta fresca (simile allo gnocco, ma di dimensioni maggiori e con ricotta fresca nell’impasto) tipica della Costiera, particolarmente legata al borgo di Minori. Si presume sia una ricetta addirittura di estrazione dell’antica Roma, sedimentata a tal punto in queste zone da risultare oggi un must della gastronomia locale. Al limone (rigorosamente locali) o con una semplice passata di pomodoro, gli ‘ndunderi rappresentano un piatto da non mancare se si passa per queste zone.

 5. Alici di Cetara

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Un borgo marinaro capace di legare indissolubilmente il suo nome a un preciso prodotto: le alici. A Cetara la loro pesca e lavorazione sono quasi una religione, con la colatura (a marchio Dop e presidio Slow Food) prezioso quanto saporito estratto con il quale poter condire (anche) piatti di pasta a base di pesce. Le alici possono essere consumate pure semplicemente a filetti come antipasto, in un primo magari con gli spaghetti o in un secondo. I più ghiotti, poi, amano mangiarle semplicemente con pane e burro, oppure in abbinamento a mozzarella (di bufala) o burrata. Qui con le alici si realizza anche un caratteristico quanto saporito pesto con cui condire la pasta.

 6. Saltimbocca alla sorrentina

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Sorrento

Siamo distanti meno di venti chilometri da Sorrento e anche da queste parti si possono assaggiare i saltimbocca che portano il nome della famosa cittadina nella parte settentrionale della costa. I saltimbocca alla sorrentina sono un secondo piatto a base di carne con pomodoro, mozzarella, prosciutto e prezzemolo, capace di rendere una semplice fettina (generalmente di vitello) qualcosa di molto gustoso e saporito.

 7. Mozzarella in carrozza

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Tra gli incantevoli borghi della Costiera Amalfitana non può mancare una delle ricette più famose della Campania, tra i baluardi della cucina napoletana: la mozzarella in carrozza. Si tratta di una preparazione nata nell’ottocento e di estrazione popolare, ideata per recuperare il pane raffermo e la mozzarella del giorno prima, da consumare rapidamente considerato come ancora non esistessero i frigoriferi.

 8. Totani alla praianese

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Situato tra Amalfi e Positano, il borgo di Praiano è un altro tesoro tutto da scoprire, e non poteva mancare una ricetta tipica del posto: qui i totani vengono cucinati in un tegame con le patate tagliate a tocchetti, conditi con olio e aglio. Tutti ingredienti semplici, di facile reperimento, a disposizione davvero di tutti e in particolar modo dei pescatori locali, in origine probabilmente primi consumatori di questa preparazione.

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Quello che i piatti non dicono
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