Cosa si mangia a Maratea, quali sono le specialità gastronomiche tipiche di questa piccola parte di Basilicata, l'unico lembo di Regione a tuffarsi nel Tirreno? Alla scoperta dei prodotti e ricette marateote.
Al confine tra la Campania e la Calabria, proprio in quell’unico, piccolo, lembo di terra della Basilicata che si tuffa nel Tirreno, sorge Maratea, suggestiva meta turistica particolarmente battuta nel corso della bella stagione. In un contesto paesaggistico caratterizzato da un alternarsi di mari e monti Maratea è uno dei pochi centri lucani ad affacciarsi su un mare differente dallo Ionio. Chiamata dagli antichi Greci la “dea del mare”, oggi è conosciuta come “perla del Tirreno”. Due appellativi che ben identificano Maratea assieme alla sua bellezza naturale e paesaggistica. Con una gastronomia all'altezza della situazione, una cucina degna di tutto ciò.
Incastonata come una gemma nella baia di Policastro, in pochi forse sanno come Maratea venga anche chiamata la “città delle 44 chiese”, grazie al suo grande quanto antico patrimonio artistico religioso che caratterizza questo centro.
Impossibile poi non citare l’iconica statua del Cristo Redentore che da uno dei tanti colli si affaccia quasi a strapiombo sul mare, con le braccia larghe quasi fosse in procinto di tuffarsi. Si tratta della seconda statua di questo genere più grande al mondo, dopo quella ben più famosa di Rio de Janeiro.
La natura la fa da padrona in questa zona brulla e a tratti incontaminata, basti pensare come il territorio può vantare la presenza di ben tre parchi nazionali: quello del Pollino, quello dell’Appennino Lucano Val d’Angri Lagonegrese e quello del Cilento-Valle di Diano.
La parte più antica di Maratea è rappresentata da una cittadella, situata a poco più di 600 metri sul livello del mare, e conosciuta come il “Castello”, situata sul monte San Biagio. Qui, dove sorse uno dei primi insediamenti umani, è presente anche l’omonima basilica, l’edificio religioso più importante della cittadina.
Caratteristico il borgo medievale di Maratea, con il centro storico fatto di stradine, viuzze e casette colorate. Qui la Chiesa di Santa Maria Maggiore è la principale, conosciuta anche come chiesa madre, risalente al 1300. Tra le meraviglie naturali e paesaggistiche impossibile non citare le spiagge e le numerose insenature che disegnano la costa di Maratea, caratterizzata anche da grotte naturali in cui poter ammirare stalattiti e stalagmiti.
Fatto il nostro solito excursus tra le bellezze artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali della zona è finalmente giunto il momento di parlare di cibo. Quali sono i principali piatti che compongono la gastronomia marateota? Quali specialità poter assaporare nella cittadina lucana?
Mozzarelle a treccia di Massa (la maggiore frazione di Maratea, situata più nell’entroterra) oppure caciocavalli podolici, dal nome della razza bovina locale, ma anche i pecorini del Pollino o i canestrati di Moliterno. Citazione doverosa per la cacioricotta, stagionata e grattugiata per un binomio perfetto con i primi piatti della tradizione.
Cotto alla ciaruedda oppure preparato alla lucana. Nella prima variante viene preparato con cipolle, pomodori, aglio, prezzemolo e peperoncino. Nella seconda il baccalà è tagliato a pezzi regolari prima della cottura “maritata” con il peperone.
Rimanendo sempre in tema di piatti di mare, il capitone allo spiedo è un’altra ricetta della tradizione marateota. Il capitone viene pulito e spellato, poi tagliato a pezzi e messo in ammollo con aceto, olio, sale e pepe. Dopo un paio d’ore si infilzano questi tocchetti in uno spiedo assieme a qualche foglia di alloro. In fase di cottura, la carne viene pennellata con la sua marinatura.
Parlando di gastronomia lucana, impossibile non citare le orecchiette. Realizzate rigorosamente a mano, vengono condite con le immancabili cime di rapa, arricchite da peperoncino e acciughe. Sono servite in una zuppiera con alcuni crostini di pane.
Una delle tante tipologie di salsicce che caratterizzano la gastronomia italiana. La lucanica si presenta in diverse varianti, tra cui una delle più ambite è quella condita con peperone rosso dolce e semi di finocchio (dopotutto l’antico nome di Maratea pare fosse Marathia, ovvero “finocchio selvatico”, di cui questa terra è particolarmente ricca). Come dire di no, infine, alla soppressata locale?
Tra i cibi tipici di Maratea, sotto la sezione dolci, segnaliamo i mostaccioli. Chiamati anche sasanelli, sono dolcetti tipici della tradizione meridionale, particolarmente diffusi anche, solo per fare un paio di esempi, a Napoli e Taranto.
Zirpuli scaudati o zeppole scaldate, anche in questo caso parliamo di piccoli dolcetti della tradizione, realizzati prevalentemente durante le festività. Arricchite con zucchero a velo o con del miele, un tempo le zeppole venivano vendute in strada dalle donne del paese.