Bellissimi dolci sardi che si preparano per Carnevale e che cambiano forma e nome a seconda della zona: ecco come sono fatte e come si preparano le origliettas.
Origliettas, orulettas, uriglietti, montecadas, ritzas: tanti nomi per un unico e goloso dolce. Siamo in Sardegna, per la precisione nelle regioni storiche della Baronia, del Logudoro, nella Barbagia e in Gallura: qui si preparano dei dolci di Carnevale, le origliettas appunto, che come tutti i dolci della tradizione sarda sono bellissimi da vedere, oltre che gustosi. Si narra che fossero utilizzate come moneta di scambio: le donne più abili nella preparazione di questi dolci li offrivano in dono ai pastori in cambio di formaggi o altri prodotti locali. Ecco tutto quello che devi sapere sulla tradizione delle origliettas.
Le origliettas sono un dolce tipico della Sardegna, preparato tradizionalmente per il Carnevale e altre festività. Il loro nome, che richiama la forma dell'orecchio, fa riferimento alle diverse varianti che vedono la pasta intrecciata a formare delle piccole orecchie: in realtà si trovano anche in semplici trecce distese. Non si sa bene, come spesso accade nella storia di questa affascinante isola, dove siano nate o quando: alcuni studiosi sostengono che le origliettas abbiano origini pagane, legate a riti propiziatori messi in atto per garantire un buon raccolto e la fertilità della terra. La forma a orecchio, infatti, potrebbe simboleggiare l'abbondanza e la prosperità. Altre leggende li vogliono legati alle streghe, che sembra usassero le origliettas per i loro rituali, nascondendo all'interno dei dolci degli amuleti o degli ingredienti magici per lanciare incantesimi.
Si tratta di un dolce che veniva usato, al pari di altri, per matrimoni, battesimi e altre festività importanti: nel corso del tempo, questo dolce si è legato al Carnevale, anche se in alcune zone si inizia a preparare a partire dalla festa di Sant'Antonio Abate. La preparazione delle origliettas era ed è spesso un momento di condivisione tra le donne di famiglia: le nonne trasmettono ai nipoti i segreti della ricetta, creando un legame forte tra le generazioni. Nel corso del tempo, dalla versione originale si sono sviluppate numerose varianti locali, con l'aggiunta di ingredienti come uvetta, pinoli, scorza d'arancia e cannella.
La dicitura origliettas si usa soprattutto nella zona della Gallura e del Logudoro, dove si chiamano anche trizzas a causa della forma, ma, come detto all'inizio, questo dolce prende nome e forme diverse a seconda del territorio specifico. Una delle varianti, se così si può chiamare, più note, sono le montecade di Orune, tipiche appunto della zona di Orune, in Barbagia: l'impasto è molto simile ma, a differenza delle origliettas che vengono intrecciate, le montecade vengono arrotolate su se stesse, formando delle piccole spirali. Questo conferisce loro un aspetto più compatto e un sapore più intenso.
Le orulettas sono invece diffuse nella zona del Nuorese, le orulettas hanno una forma più piccola e delicata rispetto alle origliette e sono spesso farcite con crema pasticciera o marmellata. La variante tipiche della zona di Alà dei Sardi si chiamano invece urigliettas: hanno una forma più allungata e vengono spesso decorate con zucchero a velo. Le origliettas di Ozieri, nel Logudoro, sono fra le più celebri e vengono ricoperte abbondante miele locale.
Come già detto è difficile rintracciare una ricetta originale, ma le origliettas si preparano mischiando farina di semola e farina bianca (una volta probabilmente erano fatte solo con la prima), lo strutto, lo zucchero e l'acqua: qualcuno mette anche le uova (riducendo la quantità di acqua), come nella nostra versione, altre ricette invece le omettono.
Disponi le due farine a fontana, dopo averle mischiate, e aggiungi le uova, lo strutto e lo zucchero. Impasta energicamente e se serve aggiungi dell'acqua: dovrai ottenere una massa compatta e un po' appiccicosa, ma facilmente lavorabile. Una volta pronto l'impasto mettilo in una ciotola infarinata, copri la ciotola con un canovaccio pulito e lascia lievitare per 30 minuti.
Trascorso il tempo di lievitazione, stendi l'impasto in un rettangolo da almeno 2 cm e taglialo a striscioline. Intreccia le strisce come da forma tipica, oppure in una semplice treccia e friggi in olio bollente fino a doratura. Mettile a scolare su della carta da cucina, poi mettile in un piatto e decora con del miele (già scaldato in padella se troppo denso). Servile ancora calde.