Cibo di strada per eccellenza della zona di Ariccia e Frascati insieme alla porchetta, le coppiette romane sono uno snack saporito e gustoso: strisce di carne di suino essiccata, piccanti e saporite al punto giusto. Non le hai mai provate? Devi rimediare.
L’area tra Ariccia e Frascati e tutti gli altri comuni che compongono i Castelli Romani è famosa per il buon vino e il buon cibo, entrambi da consumare nelle iconiche fraschette. Di certo la prima preparazione che ti viene in mente è la porchetta, una vera icona della zona, ma forse non conosci un’altra preparazione locale davvero squisita e particolare. Sono le coppiette romane, striscioline di carne di suino stagionata, essiccata e speziata che a lungo sono state lo street food per eccellenza dei Castelli Romani. Oggi le trovi durante sagre e fiere, oppure in accompagnamento agli antipasti o ai secondi piatti, o ancora in vendita in macellerie e norcinerie della zona, ma anche in quelle di molti quartieri di Roma.
Preparazione antica che alcuni attribuiscono già agli antichi Romani, le coppiette romane sono a metà tra uno snack spezza fame e un antipasto tradizionale. Rigorosamente da mangiare con le mani e da strappare a morsi, una tira l’altra e una volta che le hai assaggiate il difficile sarà smettere di mangiarle.
Le coppiette romane sono delle semplici strisce di carne essiccata e stagionata a lungo, preparata con le parti più nobili del suino, nello specifico cosce, filetto e lombo. Entro due giorni dalla macellazione queste parti della carne vengono lavorate e tagliate a striscioline lunghe tra i 15 e i 20 centimetri e larghe appena 1 o 2 centimetri.
Le striscioline ottenute vengono poi legate a coppia (da cui il nome “coppiette”), aromatizzate con un mix di peperoncino, semi di finocchio, coriandolo, sale e pepe e lasciate a essiccare per lungo tempo (circa 2 mesi) in modo naturale, di solito al sole o vicino un camino. Dopo che si sono perfettamente asciugate e stagionate le coppiette assumono il loro colore rosso intenso, la loro forma particolarmente nodosa e la consistenza croccante che le rende uno snack perfetto. Da sgranocchiare rigorosamente insieme a un bicchiere di vino rosso dei Castelli Romani.
Le coppiette romane sono diventate un vero e proprio simbolo dell’arte gastronomica dei Castelli Romani e, in generale, del Frosinate, ma in realtà sono una specialità diffusa in buona parte del centro Italia, soprattutto nelle zone dove è ancora presente latradizione delle norcinerie.
La tradizione vuole che uno snack simile alle attuali coppiette romane fosse già diffuso nell’antica Roma e si narra che fosse una delle dotazioni dei legionari quando andavano in guerra per via del loro forte valore energetico, ma anche per la capacità del prodotti di conservarsi a lungo.
Quello che è certo è che nel corso dei secoli questa preparazione compare spesso in documenti e testimonianze: sembra che in antichità fossero realizzate con carne di cavallo, in particolare quella degli animali non più forti per portare carri o correre. Una volta macellato l’animale la carne era troppa da mangiare tuta insieme, così non esistendo ancora la tecnologia per congelare gli avanzi venivano essiccate a striscioline.
Cosa ci si faceva con queste striscioline? Erano il cibo dei viaggiatori, dei marinai, dei soldati, insomma di tutti coloro che avevano bisogno di qualcosa di molto energetico e a lunga conservazione; per questo facevano parte del "cibo da viaggio", oppure venivano servite in locande e osterie. Una simpatica leggenda vuole che le coppiette romane fossero anche un trucchetto usato nelle locande dall’oste, per aumentare la sete dei clienti con uno snack così salato e piccante che li portava necessariamente a chiedere più vino.
Le coppiette romane originali sono una preparazione lunga che richiede pazienza: per gustarle al massimo della loro bontà è meglio acquistarle pronte da chi, come i macellai e i norcini, le preparano usando ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione.
Se hai voglia e pazienza, però, puoi comunque provare a preparare le coppiette romane in casa. Procurati un pezzo di lombo o filetto di maiale, taglialo prima a fette lunghe e sottili e poi a striscioline di circa 15/20 centimetri di lunghezza e circa 1 cm di spessore. Insaporisci le strisce di carne con peperoncino, semi di finocchio, coriandolo, sale e pepe e lascia riposare in frigo per 48 ore, su un piatto coperto con la pellicola.
Ora arriva il momento più lungo, l’essiccazione e la stagionatura: la ricetta originale richiede circa 2 mesi di riposo in ambiente controllare e naturale, a volte vicino al camino o direttamente sotto la luce del sole. Se vuoi realizzarle in casa con un procedimento più breve puoi appendere appenderle all'aperto legate a coppia, alla luce del sole, per 2 giorni, oppure vicino al camino così che si secchino e perdano tutti i liquidi. Una volta seccate potete farle ulteriormente asciugare cuocendole per 30 minuti in forno a 140 °C.