I pomodorini del piennolo sono una varietà di pomodoro unica nel suo genere: cresce sul Vesuvio e viene conservata per tanto tempo in grappoli legati tra loro.
Con l'avvicinarsi del Natale spuntano questi pomodorini appesi nei più disparati fruttivendoli e supermercati, soprattutto al Sud: sono i Pomodorini del piennolo Dop, uno dei prodotti tipici campani più amati d'Italia. Si tratta di una varietà di pomodoro coltivata esclusivamente sulle pendici vulcaniche del Vesuvio: la loro caratteristica unica è quella di essere una "conserva viva". I napoletani li raccolgono in un grappolo e li appendono sui balconi: questi pomodorini si conservano per tantissimo tempo grazie a una buccia spessa e a una sorprendente resistenza anche a basse temperature. Per questo motivo molti li usano perfino nei pranzi di Natale. Triste nota a margine: negli ultimi anni il prezzo è lievitato a tal punto che molti se li scambiano come doni.
Il nome deriva dal tipico grappolo appeso a "pendolo", da qui viene il "piénnolo" napoletano. Molti li chiamano anche "spungilli" perché questi pomodorini hanno un pronunciato pizzo all'estremità.
È una delle produzioni più antiche e tipiche della regione, la cui lavorazione è identica a come si faceva un tempo. Le prime testimonianze documentate risalgono a degli articoli della Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici nel 1885 e poi ancora nel 1902 e nel 1916. Anche se non propriamente nominati come "piennolo" c'è un sicuro riferimento a questi pomodorini nel 1858 firmato da Achille Bruni, un importante entomologo di quel periodo: "Questi pomodori si mantengono ottimi fino in primavera, purché legati in serti e sospesi alle soffitte".
Nascono per essere spediti via mare sia negli Stati Uniti verso le case dei parenti emigrati, sia per accompagnare i naviganti e i pescatori, soprattutto di Torre del Greco, una città in provincia di Napoli che affaccia sul mare. Pare che siano stati proprio i marinai torresi ad aver messo a punto questo sistema, legando i pomodorini con le "ceppe", ovvero il lezzino catramato in uso nella marineria per utilizzi di tipo marinaresco. Moltissime aziende legano i pomodori ancora con questo filo. La necessità di "alzarli da terra" sulla nave è quantomai importante: i pomodori sarebbero stati attaccati da insetti e umidità, così facendo invece il "piennolo" resiste molti giorni in mare.
Il pomodorino del piennolo è un prodotto eccellente non solo per le grandi proprietà nutritive ma anche per le caratteristiche uniche di coltivazione. Nasce quasi spontaneamente da incroci di Fiaschella, Lampadina, Patanara, Principe Borghese e Re Umberto, tutte cultivar di pomodori un tempo coltivate nell'area. Oggi la tecnica si è perfezionata ma resta un pomodoro a bassissime esigenze agricole che però necessita di un terreno con delle caratteristiche uniche. Il metodo di coltivazione è a basso impatto ambientale e ha bisogno di pochissima acqua: un prodotto perfetto per essere coltivato in un'area protetta, quale quella del Parco Nazionale del Vesuvio.
La zona di coltivazione così ristretta è la principale causa del prezzo più elevato rispetto agli altri pomodorini: è raro. I terreni nei quali si coltiva questa varietà sono il risultato di millenni di stratificazione della lava e sono difficilmente raggiungibili, in quanto ubicati ad alta quota. Di fatto possiamo considerare il piennolo come un pomodorino "di montagna" anche se molte aziende stanno lavorando per ampliare l'area di produzione, cercando dei terreni adatti alla semina in zone meno impervie della regione.
Devi stare molto attento quando vai a comprare questo tipo di pomodori: ormai basta un qualsiasi vegetale appeso per renderlo "piennolo". Non è così e non stiamo dicendo che le altre varietà di pomodorini legati insieme siano di scarsa qualità ma se ti vendono un "Pomodorino del Piennolo" deve essere quello perché è protetto da una Dop. Questi pomodorini si distinguono tra loro per tipicità, rusticità e qualità organolettica. Sono coltivati solo in una piccolissima zona dell'entroterra campano, una zona unica al mondo.
Il sapore di questa varietà è inconfondibile: è dolce, intenso, con un retrogusto spiccatamente acidulo dato dall'elevata concentrazione di zuccheri e sali minerali presenti nel terreno vulcanico. Solitamente si usa per i piatti di pesce o per condire la pasta: è il pomodoro a essere protagonista quindi l'accompagnatore deve avere un gusto che non sovrasta quello del vegetale.
Non sono solo buonissimi: i Pomodorini del piennolo Dop sono ricchi di calcio, fosforo e potassio. Ottimo anche il livello di licopene che contribuisce a contrastare la produzione dei radicali liberi.