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29 Dicembre 2024 15:00

Cosa sono e qual è la storia delle oliebollen, le frittele olandesi di Capodanno

Cosa c’è di meglio dell’iniziare l’anno nuovo con un tocco di dolcezza? Lo sanno bene gli olandesi che, a Capodanno, preparano e mangiano sempre le oliebollen, dolcissime frittelle di pasta lievitata arricchita con uvetta e innevate da zucchero.

A cura di Martina De Angelis
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In Italia la notte di Capodanno, dal punto di vista alimentare, vuol dire mangiare cotechino o zampone accompagnati dalle lenticchie, un cibo portafortuna che dovrebbero portarti tanti soldi quante sono le lenticchie nel piatto. Ma si sa, paese che vai, tradizioni che trovi. In Olanda, per esempio, l’inizio del nuovo anno è accompagnato da un tocco di dolcezza: il piatto, o meglio il dolce, tipico di Capodanno sono le oliebollen (letteralmente palle di olio, pronuncia òlibòllen).

Sono delle invitanti frittelle di pasta lievitata arricchita con uvetta e innevata da zucchero a velo, rigorosamente fritte e vendute di solito in coloratissimi carrozzoni che popolano le città olandesi dal 1° novembre al 1° gennaio, oppure nei negozi dei fornai che si dedicano alla frittura di questi dolci a partire da dopo Natale. Una tradizione davvero deliziosa, ma da dove arrivano questi dolci e perché si mangiano proprio a Capodanno? Scopriamo la storia delle oliebollen.

Storia e curiosità sulle oliebollen

Le oliebollen hanno una storia molto antica e molto affascinante, che affonda le sue radici nelle tradizioni delle tribù germaniche di centinaia di anni fa. La teoria più accreditata sulla nascita delle frittelle (nella loro primissima versione) vuole che le tribù germaniche stanziate negli antichi territori dei Paesi Bassi le preparassero in occasione del periodo di Yule/Joele/Jul, ovvero la celebrazione del solstizio d’inverno tra il 26 dicembre e il 6 gennaio. Erano il dolce offerto agli spiriti maligni che si aggiravano di notte secondo le antiche credenze, per saziarli e scongiurare che mangiassero gli umani.

Altre teorie vogliono che le prime forme di oliebollen compaiano nel Medioevo, preparate per rompere il digiuno imposto a partire dall’11 novembre in occasione di San Martino e pensato per risparmiare provviste in un periodo in cui la terra non produce, e quindi arrivare meglio alla fine dell’inverno. Altri ancora invece ritengono che le frittelle siano state importate dagli ebrei fuggiti dal Portogallo ai tempi dell’Inquisizione per via delle uvette che contengono.

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Probabilmente le oliebollen devono qualcosa a ognuna di queste versioni, soprattutto il periodo in cui vengono consumate che corrisponde ancora oggi a quello delle storie più antiche. La primissima ricetta attestata delle frittelle si trova nel libro olandese del 1667 De verstandige kock: venivano chiamate ancora con il vecchio nome oliekoecken (“biscotti all’olio”) ma, come mostra il nel quadro di Albert Cuyp che si trova al Dordrechts Museum, assomigliavano moltissimo alle frittelle moderne.

Da allora le oliebollen hanno compiuto parecchia strada: ogni anno si calcola che gli olandesi ne mangino tra gli 80 e i 90 milioni di pezzi e che siano fritte in tanto olio quanto ne sarebbe sufficiente a fare 1000 volte il giro del mondo.  Il quotidiano AD organizza dal 1993 persino un test nazionale per trovare le migliori oliebollen del paese, comprate in giornata presso diversi carrozzoni e fornai vengono assaggiate alla cieca da un gruppo di 20 degustatori presso un centro specializzato.

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Come si preparano le oliebollen

Di solito gli olandesi non preparano le frittelle a casa ma preferiscono comprarle pronte ai chioschi e dai fornai, anche perché creare la frittella perfetta non è semplice: deve essere asciutta e croccante fuori, morbida e ben cotta dentro, perfettamente lievitata e con l’uvetta ben distribuita. Chi vuole provare a realizzarle in casa segue ancora la ricetta originale del ‘600, con qualche differenza: oggi non si usano più mandorle e spezie, si frigge in altri tipi di olio rispetto a quello di colza diffuso all’epoca e va bene usare il lievito di birra al posto dell’originale lievito madre.

Ingredienti per 8 frittelle circa (dipende dalla grandezza):

  • 370 gr di farina 00
  • 130 ml di latte
  • 50 gr di uvetta
  • 50 gr di scorza di arancia candita
  • 50 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di lievito di birra
  • 3 uova
  • 1 limone
  • zucchero a velo q.b.
  • cannella in polvere q.b.
  • olio per friggere q.b.
  • sale q.b.

Stempera il latte e fai sciogliere dentro il lievito; ammorbidisci l'uvetta nell'acqua.

In una ciotola lavora con la farina, lo zucchero e il latte con il lievito, aiutandoti con le fruste. Incorpora un uovo alla volta e mezzo cucchiaino di sale.

Impasta per 5 minuti circa, copri con un telo umido e fai lievitare per un'ora o fin quando l'impasto avrà raddoppiato il volume. Unisci l'uvetta ben strizzata, la scorza di limone grattugiata, la scorza di arancia candita a dadini e un pizzico di cannella, mescolando bene.

Ottenuto l'impasto, scalda l'olio in una pentola dai bordi spessi. Con un l'aiuto di un cucchiaio, lascia cadere nell'olio bollente piccole porzioni di impasto. Friggi fino a doratura completa, pochi pezzi per volta.

Man mano che friggi sgocciola le frittelle su carta da cucina, spolverizza con lo zucchero a velo e servile ben calde.

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