Cosa si mangia ad Aosta? Quali sono alcune delle preparazioni tipiche della cittadina alle pendici del Monte Bianco? Alla scoperta delle specialità tipiche del posto. Fonduta ma non solo, anche un particolare caffè 'incendiato'.
Nonostante questo non sarà certo ricordato come uno degli inverni più freddi degli ultimi anni, le piste da sci sono popolate da appassionati di neve, sciatori più o meno provetti o semplicemente da chi è in cerca di qualche giorno di evasione dal trambusto quotidiano. La montagna è sempre una buona soluzione: sia d'estate sia durante la stagione fredda, meta che riesce a coniugare relax, divertimento e buon cibo per soddisfare le varie esigenze di turisti e avventori.
Tra le destinazioni montane più note e famose dello Stivale non si può non citare Aosta: la cittadina all'ombra del Monte Bianco e a due passi dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, porta di accesso per arrivare alle pendici della montagna più alta d'Europa. Cosa si può fare, vedere e ovviamente mangiare ad Aosta? Quali sono le specialità tipiche di questa parte all'estremo Nord del Paese?
Prima di addentrarci tra le specialità gastronomiche di cui è ricca Aosta andiamo a scoprire cosa ammirare nella cittadina all'ombra delle Alpi. Ad accoglierci al suo ingresso l'Arco di Augusto, il primo monumento che vediamo appena entriamo ad Aosta ed eretto in onore dell'imperatore per celebrare la vittoria dei Romani sui Salassi, popolazione che abitava la zona. La cittadina tuttoggi presenta numerose testimonianze riferite alla cultura romana: non solo l'arco ma anche il suggestivo teatro, sede dei mercati natalizi, così come Porta Praetoria, la via di accesso alla vecchia città romana.
Degne di interesse anche le chiese, come quella paleocristiana di San Lorenzo oppure la cattedrale di Santa Maria Assunta. Centro cittadino è piazza Piazza Chanoux, sede anche del Municipio della città. A poca distanza dal centro storico si può ammirare l'Area Megalitica di Saint Martin de Corléans, luogo di epoca preistorica aperto pochi anni fa al pubblico con i suoi percorsi e itinerari espositivi.
Fatto una breve ma doverosa passeggiata tra le vie di Aosta è tempo di metterci a tavola. Quali sono le ricette tipiche della zona? Cosa si può mangiare di buono all'ombra del Monte Bianco? Fonduta, tegole, caffè alla valdostana ma non solamente.
Come non citare la fonduta parlando di cucina valdostana. Generalmente viene realizzata con la Fontina d'alpeggio Dop, ovvero quella prodotta nelle zone più alte, ed è un piatto da servire rigorosamente a tavola sull’apposito fornellino o, al più, in un coccio. Immancabili i crostini di pane da immergervi, meglio se a base di farina di segale.
Impossibile non parlare della polenta, altra preparazione tipica della montagna. Una ricetta calorica per far fronte alle rigide temperature locali, a base di farina gialla con fette di fontina e burro fuso. Niente male nemmeno le versioni con funghi e salsiccia. La scelta non manca di certo.
Uno dei secondi più tipici della tradizione valdostana. Le fettine di vitello sono farcite con prosciutto cotto e fontina, passate poi in una ricca panatura e infine fritte nel burro. Croccanti fuori e con il cuore morbido e filante. Viene tradizionalmente usata la lombata dell'animale ma all'occorrenza si può utilizzare anche il controfiletto, la noce o la fesa di vitello.
Altra ricetta di estrazione povera e contadina, che nasce con l'intento di riutilizzare il pane ormai raffermo, chiamata anche zuppa alla valpellinese. Verza, pane casereccio e fontina, con brodo di carne per insaporire il tutto per un piatto unico nutriente e gustoso, adatto alle rigide temperature invernali.
Pare sia nato nei monasteri attorno a Bolzano, per poi diffondersi lungo tutto l'arco alpino fino a diventare un must della tradizione gastronomica valdostana. Il caratteristico colore scuro?
Dato dall'utilizzo di farine povere, come quella di segale e semi, capaci di resistore meglio alle temperature più basse. Questo pane veniva cotto una volta l'anno, poi conservato durante i successivi mesi freddi. Oggi non può mancare soprattutto nelle zuppe della zona.
Nome particolare, un richiamo alla forma, per questo dolce tipico locale. Si tratta di un biscotto molto sottile, croccante e gustoso a base di mandorle, nocciole, zucchero, uova e farina. Perfetto per colazione ma anche sfizio finale a chiusura di un pasto.
Caffè valdostano o caffè alla valdostana, servito tipicamente nella cosidetta ‘coppa dell'amicizia', condivisa da più persone. Di cosa si tratta? Di una bevanda realizzata con zucchero, scorze d’arancio e limone, consumata non prima di aver bruciato un mix di caffè e grappa caramellizando lo zucchero presente. Il caffè viene poi bevuto dai commensali uno alla volta e in senso antiorario, dai diversi beccucci presenti sulla coppa.