Patrimonio Unesco dal 1996, Castel Del Monte in provincia di Andria è uno degli edifici simbolo dell'architettura medievale italiana. Cosa si mangia da queste parti? Quali sono i prodotti tipici del luogo? Viaggio tra burrate, piatti di agnello e oli super.
La sua effige è rappresentata sulle monete da 1 euro. Con la sua forma ottagonale è uno degli edifici storici più caratteristici d’Italia, uno dei simboli del Sud e in particolar modo della Puglia. Nel nostro tour che lega cibo e siti Patrimoni Unesco d’Italia ci ritroviamo a Castel Del Monte, in provincia di Andria, per scoprire le specialità di questa parte della Regione.
Marmo bianchissimo per questo edificio del XIII secolo, fatto costruire nel 1240 dall’Imperatore Federico II di Svevia e oggi tra i più affascinanti esempi di architettura militare medievale. Riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1996, è situato su una collina di oltre 500 metri dalla quale si specchia sull’altopiano delle Murge. A caratterizzarlo una pianta ottagonale nella quale si innestano, a ogni spigolo, delle torrette a loro volta a 8 lati.
Internamente, sia al primo piano sia al secondo, sono situate otto sale a pianta trapezoidale, a formare a loro volta un ottagono. La ricorrenza di questo numero si sottopone a varie teorie: una di queste prenderebbe in considerazione una figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l'infinità del cielo. Si riferirebbe, quindi, a un ideale passaggio dalla sfera terrena a quella celeste.
Detto ciò ora è tempo di mettersi a tavola. Cosa si mangia da queste parti? Quali sono i piatti e i prodotti più identitari di una delle più note o quantomeno caratteristiche parti dell’entroterra pugliese? Tra erbe selvatiche e (tanti) piatti a base di carne, per lo più agnello e capretto, andiamo alla scoperta della cucina del territorio.
Impossibile non parlare di cucina pugliese senza menzionare le cime di rapa. Uno dei simboli della cultura gastronomica del tacco dello Stivale, da lessare e mangiare da sole oppure a condimento della pasta, soprattutto orecchiette, con tanto di alice e peperoncino.
Ci troviamo praticamente nella culla della burrata. Fu infatti tale Lorenzo Bianchino, originario proprio di Andria, l’ideatore negli anni ’20 (ma c'è chi afferma anni '50) di uno dei prodotti più noti della gastronomia pugliese. Un sottile guscio di pasta filata e latte vaccino, l’interno di latte di vacca e panna, il tutto confezionato in foglie verdi di asfodelo, una pianta tipica della Murgia, sia per la conservazione sia per trasferire al formaggio un gusto più deciso.
Dalle terre della Murgia cresce una grandissima varietà di erbe selvatiche. Abbiamo la cicoriella, le cui foglie possono essere lessate e condite con olio e limone, abbinate a pomodorini o purea di fave. La ruchetta, il finocchietto (utilizzato anche per i taralli) e i senapelli sono altre varietà di cui queste zone sono particolarmente ricche.
Tra le ricette caratteristiche della cucina murgiana troviamo il cutturidd (o cutturidde), vale a dire agnello o pecora in umido. Specialità tipica dell’alta Murgia, prende il nome dalla pignatta in terracotta nella quale il piatto viene tradizionalmente preparato. Agnello (o capretto) arrosto e involtini ancora di agnello sono altre ricette tipiche delle Murge.
Un legume fino a pochi anni fa praticamente scomparso, in disuso, ma tornato in auge in tempi più recenti anche grazie a un numero sempre crescente di chef che lo utilizzano nelle loro cucine. Dal sapore a metà tra una fava e un cece, la cicerchia è tornata a essere un prodotto tipico delle Murge, più vivo che mai.
Veniamo quindi al dolce. Il sospiro è tipico delle zone di Bisceglie ma, data la poca distanza da Andria, è riuscito a conquistare molti palati in provincia. Pan di Spagna farcito di crema e glassato per un dolcetto, narra la leggenda, nato a inizio 1500 in occasione delle nozze tra Alfonso d'Aragona e Lucrezia Borgia.
Menzione d’obbligo per la grande varietà di oli e vini prodotti in queste zone. L’olio qui realizzato, il Terra di Bari-Bitonto, ha ottenuto il riconoscimento della Dop, mentre tra i vini vanno segnalate le Doc Gravina, Gioia del Colle e, per l’appunto, Castel Del Monte.