Cosa si mangia di tipico a Firenze? Quali sono i piatti più tradizionali della città di Dante? Quale lo street food più diffuso e ricercato dai turisti? A spasso tra le vie e le tavole della culla del Rinascimento italiano.
La culla del Rinascimento italiano, tra le più importanti città d'arte a livello mondiale, un hub di storia e cultura con pochi eguali in Italia e all'estero. Firenze, la città di Dante, è una delle mete turistiche più battute da viaggiatori connazionali e stranieri, attratti dal richiamo di uno dei centri artistici più affascinanti che ci siano. L'Arno, il Ponte Vecchio, la basilica di Santa Maria Novella o il Duomo con l'enorme cupola in mattoni firmata Brunelleschi, il battistero di fronte, piazzale Michelangelo e tantissimo altro ad arricchire la lista delle principali mete cittadine.
Firenze è un vero e proprio gioiello e a contribuire al suo successo e la sua grandezza non poteva non esserci il cibo. In tantissimi si recano in città per assaporare una bistecca fiorentina autentica così come il panino con il lampredotto, ma anche una bella schiacciata con la finocchiona, mandando giù tutto con un calice di rosso. Magari un Chianti. Non solo cibo, a Firenze vive anche una grande tradizione riferita al vino: non legata esclusivamente ai campi della provincia da dove oggi escono tra le etichette migliori d'Italia, ma anche per la curiosa storia delle finestrelle del vino di cui avevamo già parlato. Tra arte, cultura e gastronomia andiamo insomma alla scoperta di cosa fare, vedere e (soprattutto) mangiare nella città che fu dei Medici e di Dante.
Probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno delle prossime righe per illustrare e presentare le meraviglie artistiche della patria del Rinascimento italiano. Gran parte delle principali mete sono anche raggiungibili a piedi dal centro cittadino: servirà certo un po' di voglia di camminare, ma vale sicuramente la pena fare due passi in più per godersi Firenze direttamente dalle sue magiche vie (e, chissà, riuscendo anche a scorgere di tanto in tanto le già citate quanto nascoste finestrelle del vino).
La basilica di Santa Maria Novella o quella di Santa Croce, ma pure il magnifico Duomo con la sua cupola, aperta al pubblico ma generalmente con una lunga fila in attesa, sono sicuramente tra le maggiori attrazioni. Così come non si può non passare per Ponte Vecchio, tra i suoi negozietti e gioiellerie, per attraversare l'Arno e scattare qualche suggestiva foto da postare sui social. Immancabile un giro agli Uffizi, tra quadri, statue e opere d'arte che il mondo ci invidia, ma gli appassionati non possono perdersi nemmeno il Museo della Moda e del Costume, ospitato all'interno Palazzo Pitti. Il David ci aspetta in tutta la sua imponenza all'interno della Galleria dell'Accademia mentre recandoci a Piazzale Michelangelo avremo una suggestiva panoramica dall'alto di tutta la città. La grande bellezza, Toscana edition. Storici, tra gli altri, il Mercato Centrale e quello di San Lorenzo.
Dopo aver girovagato per la città è naturale sentire un po' di fame. Lo stomaco borbotta e abbiamo voglia di mettere qualcosa sotto i denti. Qualcosa di tipico ovviamente, per immergerci ancora di più nell'atmosfera e nella storia fiorentina. Cosa si può mangiare all'ombra della cupola del Brunelleschi? Quali sono alcune delle ricette e preparazioni tipiche locali?
Dici Firenze e si pensa subito alla fiorentina. Una bistecca di chianina diventata iconica della città, alta tre dita e nella sua classica forma a T con l'osso in mezzo. Tra ristoranti e osterie, impossibile non trovare una fiorentina nei locali di Firenze.
Una ricetta povera diventata iconica di Firenze. C'è pure chi ci ha costruito un impero milionario partendo dal panino col lampredotto, e a Firenze si tratta probabilmente dello street food più tipico e venduto in assoluto. Tanti i lampredottai (ognuno con la sua ricetta e i propri segreti) sparsi per la città dove poter assaporare questa specialità senza necessariamente fare ore di fila. La scelta non manca di certo.
Impossibile non parlare della famosa ribollita. La zuppa forse più celebre di Firenze e delle zone limitrofe, altra ricetta di estrazione povera e contadina, nata per esigenze di recupero. La compongono fagioli cannellini e borlotti, cavolo nero, verza e cappuccio, poi patate, carote, cipolla e pane raffermo e, all'occorrenza, magari un po' di pancetta. Per sfidare le fredde serate invernali e assaporare la Toscana più autentica.
Ennesima ricetta di no waste della tradizione popolare toscana, la trippa recupera le interiora del maiale proponendole in una preparazione tanto gustosa e strong quanto divisiva. La trippa o la si ama o la si odia, difficilmente ci sono vie di mezzo. Secondo tradizione il tutto viene servito con salsa di pomodoro, prezzemolo, rosmarino e parmigiano grattugiato.
Sia essa preparata in versione gourmet sia più fedele alla tradizione popolare, la pappa al pomodoro rappresenta un altro must della gastronomia fiorentina ma toscana più in generale. Un esempio concreto di come anche con ingredienti poveri e semplici si possa dare vita a qualcosa a cui difficilmente si riesce a dire di no. Pomodoro, pane sciapo toscano, aglio, basilico e olio extravergine di oliva: la formula magica della pappa al pomodoro.
Un primo sostanzioso, gustoso, dai sapori forti al quale difficilmente si riesce a rinunciare. Tagliatelle o pappardelle, rigorosamente fatte e tagliate a mano, accompagnate da un ragù di cinghiale che chiama automaticamente la scarpetta finale. Nei locali fiorentini è una prima portata che non può assolutamente mancare.
Come non citare poi i salumi. Da queste parti (ma nella Toscana tutta) sono un autentico vanto e orgoglio. Dai più classici come prosciutti e salami tradizionali, per così dire, passando per la celebre finocchiona. Realizzata qui e qui soltanto. Un tagliere di affettati vari, magari accompagnati da bruschette e un bicchiere di rosso è praticamente un passaggio obbligato prima di qualsiasi pranzo o cena nei locali fiorentini. Ma anche un bell'accompagnamento orario aperitivo.