Vediamo le ricette migliori da fare o cosa mangiare tra i vicoli di Napoli il 19 settembre per omaggiare al meglio San Gennaro, il santo patrono del capoluogo campano.
La festa di San Gennaro è una delle più sentite di Napoli: ogni 19 settembre si festeggia il santo patrono della città. Non c'è una vera e propria liturgia scritta per questa festa: i fedeli vanno in processione fino al Duomo e assistono al prodigio della liquefazione del sangue. Un momento solenne che si rinnova di anno in anno e che trascina con il proprio folklore anche i più scettici laici della città. Questa è anche una delle poche tradizioni socio-culturali campane a non avere un corrispettivo culinario: non ci sono delle ricette che vanno fatte a San Gennaro ma durante una processione nel centro storico di Napoli è impossibile resistere alle tantissime tentazioni che si trovano per strada.
Il culmine della festa di San Gennaro è il rito della liquefazione del sangue. Avviene in realtà tre volte all'anno e consiste nello scioglimento del sangue di San Gennaro all'interno dell'ampolla più grande del Duomo. Anche se a Napoli tutti parlano di "miracolo", la chiesa non si è mai espressa in favore di questo vocabolo perché non lo ritiene un vero e proprio "miracolo". Complice anche il periodo dell'anno, la processione è quasi sempre piacevole da fare e baciata da un clima mite: si comincia al mattino presto e si resta in attesa dello scioglimento del sangue che può avvenire in un qualsiasi momento della giornata. Come impiegare meglio il tempo se non sgranocchiando qualcosa di buono? Vediamo le 15 ricette da preparare per il giorno di San Gennaro.
Si comincia di buon mattino: il nostro consiglio è di gustare un bel "cartoccio" di sfogliatelle ricce e frolle calde. Due dolci molto complessi da realizzare, hanno un gusto unico. Sono forse il dessert più tipico della tradizione napoletana: nascono prima le ricce e molti secoli dopo le frolle (relativamente recenti) ma sono deliziose entrambe. Per la sfogliatella riccia la preparazione è molto complessa e lunga. La sfoglia sottile e tenace si cosparge con lo strutto e la si avvolge su se stessa fino a formare un rotolo molto stretto da tagliare a rondelle. Le fettine ottenute vengono lavorate coi polpastrelli per formare un cono e chiudere la sfoglia dopo aver farcito il ripieno. Un'operazione più semplice a dirsi che a farsi ma se sei bravo in cucina vale davvero la pena provare questa ricetta. Discorso diverso per la sfogliatella frolla perché la ricetta prevede un semplice impasto imbottito col classico ripieno delle sfogliatelle.
Il break salato non può che cominciare dai taralli sugna e pepe, classico intramontabile dello street food campano. La ricetta è semplice da preparare: i taralli ‘nzogna e pepe sono delle ciambelline salate intrecciate, realizzate con un impasto a base di farina, lievito, acqua e strutto, aromatizzato con abbondante pepe macinato e arricchito da mandorle tostate. Estremamente friabili, sono un ottimo snack da mangiare come aperitivo o antipasto. La tradizione napoletana vuole che si mangino sul lungomare, accompagnati da una birra fresca.
Altro grande classico da mangiare tra i vicoli sono le zeppole di pasta cresciuta, frittelline salate tipiche della cucina napoletana che in città chiamano "zeppulelle". La ricetta delle zeppoline è semplicissima ma trattandosi di un lievitato bisogna comunque stare attenti alla preparazione della pastella. Il risultato deve essere soffice, gonfio ma al contempo leggero. Basta preparare una semplice pastella a base di acqua, lievito di birra e farina; quando questa avrà raddoppiato il suo volume, si preleva a cucchiaiate e si frigge in olio di semi bollente: il risultato è uno stuzzichino sfizioso e fragrante, perfetto da servire come antipasto o in occasione di un aperitivo tra amici, anche in accompagnamento a insaccati e formaggi. All'impasto base puoi aggiungere le alghe, per dare vita alle golose zeppoline di alghe.
A Napoli le zeppoline vanno a braccetto con un compagno inseparabile: il panzarotto. Chiamato anche crocché di patate, è un classico street food della cucina campana. Si tratta di una semplice crocchetta di patate dal cuore morbido e filante di provola o mozzarella, panata in farina, uova e pangrattato, quindi fritta in olio di semi bollente. La ricetta dei panzarotti è molto semplice ma c'è bisogno di stare attenti ad alcuni suggerimenti per avere un risultato perfetto: è una di quelle preparazioni semplici in cui però basta una distrazione per rovinare tutto. In questo caso il rischio è che si aprano in cottura, rendendo l'interno immangiabile.
Non si può resistere a una mozzarella in carrozza: è gustosa, filante, saporita. Un piatto di recupero in cui usare il pane raffermo, la mozzarella o il fiordilatte avanzato. È un piatto molto semplice da preparare ma ci sono varie versioni della ricetta: quella classica vede il fiordilatte racchiuso in due fette di pane cafone, passato nell'uovo, nel latte e poi fritto. Molti preferiscono il pane in cassetta, altri prevedono un passaggio in farina e pangrattato prima della frittura: sono tutte ricette valide, in grado di dare un risultato molto soddisfacente.
Simili alle zeppoline di pasta cresciuta, in realtà le montanarine sono una versione baby della montanara: una vera e propria pizza fritta. In questo caso anziché avere un solo disco pasta grande, se ne fanno tanti piccoli da condire con sugo di pomodoro, formaggio grattugiato e basilico fresco. Anche in questo caso la ricetta è facile ed economica: ti basterà preparare l'impasto e, una volta lievitato, stenderlo e ricavare tanti dischetti da circa 8-10 cm di diametro. Vengono, infine, fritte in olio di semi di arachidi, fino a leggera doratura, e sono pronte ad accogliere un sugo di pomodoro corposo e saporito e un'abbondante spolverizzata di grana grattugiato.
Le melanzane indorate e fritte fanno parte della grande tradizione della friggitoria napoletana. Ogni locale che vuole vendere uno street food campano che si rispetti deve tassativamente preparare le melenzane ‘ndurat' e fritte. Si tratta di una ricetta semplice ed economica in cui le melanzane vengono tagliate a fettine, passate nella farina e poi nell'uovo, quindi fritte poche per volta in olio di semi ben caldo, fino a doratura. Sono deliziose, è molto difficile resistere a questo piatto.
Tanti napoletani seguono la processione da casa grazie alle tante tv regionali che trasmettono l'evento: quale migliore occasione per celebrare il santo patrono se non cucinando un piatto dal nome biblico? Le uova in purgatorio sono un delizioso secondo piatto a base di uova al tegamino arricchite da salsa di pomodoro, sale, olio e prezzemolo. Una ricetta semplice, economica e golosa. È anche molto veloce da fare quindi è un suggerimento per chi vuole davvero andare a vedere il Duomo ma vuole mangiare a casa.
Ultimi scampoli d'estate: sfruttiamoli gustando nei decumani cittadini il piatto tipico napoletano per le giornate in spiaggia. Parliamo ovviamente della frittata di pasta, più specificamente da fare con gli spaghetti. Come puoi immaginare si tratta di un piatto semplicissimo, ricco, goloso e anche molto economico da fare. È una delle ricette anti-spreco per eccellenza, nata per riciclare la pasta avanzata a cui aggiungere uova, formaggio, scamorza e salame o pancetta, per un risultato saporito e irresistibile. È deliziosa anche senza l'aggiunta di salumi: solo uova e pasta.
Torniamo nel mondo dello street food con un piatto a base di polenta: in barba a tutti gli stereotipi, anche la polenta si frigge a Napoli. Gli scagliozzi (o scagliuozzi) fanno parte del cuoppo classico, il celebre cartoccio a forma di cono, riempito con frittini di ogni tipo e consumato tradizionalmente passeggiando per strada. Il nome è dovuto al loro aspetto irregolare che ricorda, appunto, quello di piccole scaglie. Prepararli è semplicissimo: basterà cuocere la farina per polenta a cottura istantanea in una pentola con acqua bollente leggermente salata, mescolare in continuazione con una frusta fino a ottenere un composto liscio e cremoso, e versare poi tutto in uno stampo per plumcake, rivestito con carta forno. Una volta fatta raffreddare in frigo per almeno un paio d’ore, non ti rimarrà che tagliare la polenta a fette spesse 1 cm, passarle nelle farina di mais e friggerle poi in olio di semi bollente.
Il risultato sarà uno stuzzichino dorato e fragrante, da gustare in punta di dita all’ora dell’aperitivo insieme a un tagliere di salumi e formaggi, o portare in tavola in apertura del pasto in occasione di una pizzata tra amici.
Gutosissimi panini rustici farciti con salumi e formaggi, tipici dello street food napoletano. I panini napoletani sono semplici da fare ma la preparazione della ricetta non è molto veloce: si realizzano con l'impasto della pizza, a cui viene aggiunto strutto o burro per renderli più soffici e ricchi, proprio come per la ricetta del casatiello e del tortano: morbidi, filanti e saporiti, sono una vera goduria per il palato di grandi e piccini.
Sono comodissime le zucchine alla scapece perché puoi prepararle prima di andare a vedere il Duomo e il prodigio di San Gennaro, poi tornare a casa e trovarle perfette: si tratta di un contorno che necessita di una marinatura nell'aceto dopo il passaggio in friggitrice quindi è meglio aspettare qualche ora prima di gustare questo piatto splendido. Per preparare le zucchine alla scapece devi tagliare il vegetale a rondelle, friggerle e poi condirle con un'emulsione a base di aceto di vino bianco, aglio e menta fresca, per un piatto fresco e fragrante.
Deliziosi per merenda, colazione, per uno spuntino veloce: i biscotti all'amarena sono dei dolcetti tipici della tradizione napoletana realizzati con la pasta frolla e ripieni di confettura di amarena, cacao e pan di Spagna sbriciolato. Si trovano in ogni pasticceria e caffetteria di Napoli: ti consigliamo di comprarli camminando per il centro storico perché la ricetta è molto lunga anche se non complessa. Questi dolci devono risultare friabili e croccanti all'esterno, e morbidi al cuore, sono un vero e proprio piacere per il palato.
Una via di mezzo tra una focaccia e un rustico che ha una storia molto interessante: venne realizzata per la prima volta in onore di Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, sovrana del Regno delle Due Sicilie; da qui il nome parigina (dal dialetto napoletano p’ ‘a riggina, cioè "per la regina"). Ottima calda e filante, questa pizza rustica può essere gustata anche fredda. Si compone di una base di pasta per pizza e di uno strato superiore di croccante pasta sfoglia. Tra i due impasti, un ripieno gustoso di prosciutto cotto, pomodori pelati e formaggio (solitamente caciocavallo). Una ricetta non per tutti ma neanche così complessa. La pizza deve risultare dorata all'esterno, soffice sul fondo e scioglievole al cuore.
Terminiamo con un piatto tipico delle feste napoletane anche se non propriamente di San Gennaro: i manfredi con la ricotta si preparano a Santo Stefano e/o a Carnevale, in alternativa alla classica lasagna. In molte case sono immancabili la domenica. Si tratta di una pietanza ricca e sostanziosa che vede protagonista un particolare formato di pasta: i manfredi, detti anche mafaldine, reginette o tripoline, che somigliano a delle lasagnette con i bordi arricciati. Una pasta che si lega bene con il condimento di questa squisita preparazione: ricotta di bufala e pomodoro oppure ragù napoletano, che si è soliti fare con le polpette o con le braciole di carne. Nella nostra ricetta abbiamo utilizzato una salsa semplice, ma comunque corposa, adatta alla realizzazione di questo sontuoso primo piatto. La suggeriamo perché nella sua versione col pomodoro è una ricetta molto più facile e veloce da fare, ideale quindi per rifocillarsi dopo la lunga passeggiata della processione senza stressarsi troppo alle prese coi fornelli.