Che cosa si mangia a Forte dei Marmi, nel cuore della Versilia? Una delle mete turistiche più ambite del Tirreno offre tanto ai suoi turisti, piatti sia di mare sia di terra. Alla scoperta delle specialità locali.
La perla della Versilia, una delle mete più battute e ambite da vacanzieri che in questa parte di Toscana, in provincia di Lucca, decidono di trascorrere le loro ferie. Forte dei Marmi non ha di certo bisogno di troppe presentazioni, dell’introduzione a effetto, scolpita nell’immaginario collettivo come una delle destinazioni turistiche più belle del Centro-Nord Italia. Storica località marittima di villeggiatura, si tuffa laddove le acque toscane di mescolano a quelle della Liguria. Il tutto praticamente all'ombra delle Alpi Apuane poco distanti in un suggestivo mix di mare e montagna.
Non solo una località turistica tra le principali del litorale tirreno, Forte dei Marmi è anche ricca di tradizione e cultura. A poca distanza da qui Michelangelo sceglieva marmi, pietre e materiali per le sue sculture, e con i suoi 500 anni di storia il centro toscano può vantare un importante passato alle sue spalle, testimoniato sia dai non lontani resti di insediamenti romani sia da numerose ville cittadine. Presente qui l’ex Villa Costanza, oggi hotel di lusso e in passato dimora degli Agnelli, Villa Pedrazzi e Villa Carrà risalgono a inizio 1900 e oggi sono sotto la tutela del Ministero dei beni culturali. Nei pressi del mare ci si imbatte nell’ex Pensione Franceschi, un tempo luogo in cui soggiornavano i nobili in villeggiatura a Forte.
Bandiera blu ininterrottamente dal 1990, l’iconico centro di villeggiatura toscano non offre solo spiagge suggestive e acque cristalline sulle quali poter praticare surf o vela, ma è fruibile anche per chi ama il trekking e le passeggiate nella natura. Le Alpi Apuane poco distanti offrono vari percorsi dalla differente difficoltà, con l’omonimo parco distante meno di trenta chilometri dal mare. Qui, oltre ai sali e scendi pedestri per i sentieri montani, si possono vistare i suggestivi borghi che sorgono alle pendici delle Alpi. Tra i tanti Stazzema e la sua antica pieve, Pruno, Volegno e Cardoso, Levigliani con le sue miniere dell’Argento Vivo e la necropoli dei liguri apuani.
Tornado in riva al mare, impossibile poi non parlare di Forte dei Marmi senza citare la movida notturna che caratterizza il centro toscano. Tanti i locali e le discoteche sia sul lungomare sia sulla spiaggia che trasformano Forte, dopo il tramonto, in una grande pista da ballo diffusa e sotto le stelle.
Fatto questo doveroso excursus turistico è tempo di sedersi a tavola. Cosa si può mangiare di tipico a Forte dei Marmi? Quali i piatti da gustare nella Capitale della Versilia? Andiamo alla scoperta della gastronomia del luogo che, tra l’altro, può vantare ben 4 ristoranti stellati nel giro di pochissimi chilometri quadrati.
Primo piatto semplice tipico della cucina toscana, gli spaghetti vengono accompagnati con questi piccoli frutti di mare che si trovano tendenzialmente sotto la sabbia. Sono un’alternativa facile e gustosa agli spaghetti con le vongole, tra i must incontrastati di ogni località di mare che si rispetti.
I tordelli versiliesi sono tra i primi piatti più tipici di Forte dei Marmi così come di tutta la zona. Questa pasta ripiena viene realizzata praticamente in ogni pastificio della Versilia e declinata nei ristoranti locali nei modi più disparati e ricercati, per quanto la tradizione li vuole accompagnati con del ragù di carne. Annualmente si svolge anche un contest per eleggere il miglior tordello della Versilia, chiamato per l’appunto Tordello d’oro.
Torta di farina di castagne realizzata in gran parte della Toscana così come nella vicina Liguria. Si tratta di un dolce per lo più autunnale, oltre a base di farina di castagne, ricco di pinoli, uvetta, noci e rosmarino. In Toscana il castagnaccio è riconosciuto come Prodotto agroalimentare tradizionale.
Impossibile non prendere in considerazione il cacciucco parlando di una zona costiera toscana. La zuppa di pesce iconica della Regione qui in Versilia è protagonista delle tavole di case, locali e ristoranti, nella sua forma tradizionale o più o meno gourmet. Da citare anche i ceci in cacciucco, ricetta in cui il legume, assieme ad altre erbe, sono cotti nel caratteristico contenitore in terracotta.
Pasta fritta simile agli sgabei della vicina Liguria, le ficattole possono essere dolci o salate e in questa versione vengono tradizionalmente accompagnate a formaggi o salumi locali. Come antipasto o a chiusura del pasto nelle varianti zuccherate (perché no, farcite con la cioccolata), salate possono essere protagoniste anche di un bell’aperitivo.
Presidio Slow Food, il fagiolo schiaccione bianco di Pietrasanta viene esaltato nella ricetta in abbinamento agli sparnocchi, termine locale per indicare le mazzancolle. Un legume antico, povero, che ben si sposa però con un ingrediente "nobile" della nostra cucina.
Piatto della tradizione versiliese e viareggina nello specifico, si tratta di spaghetti con quelli conosciuti comunemente come cannolicchi, accompagnati con pomodoro, prezzemolo e un po’ di peperoncino. Un primo piatto che porta direttamente a tavola i sapori e gli odori del mare.