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19 Aprile 2023 15:00

Cosa mangia un Papa? Piatti e ricette preferite dai pontefici nella storia

Quali sono state alcune delle ricette preferite dai papi nel corso della storia? Quali i piatti più amati dai pontefici? Dalle crêpes al dulche de leche, passando per pasticci di carne e ciambelle dalla ricetta segreta.

A cura di Alessandro Creta
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Quali sono stati, nella storia, i piatti preferiti dai pontefici? Quali le ricette più amate dai papi e quali preparazioni sono maggiormente legate a questo o quel Santo Padre? Iniziamo un viaggio che di spirituale ha in verità ben poco, in compenso però ha molto di terreno. Perché non esclusivamente di Spirito Santo può vivere l'uomo, ci vuole anche del cibo.

Dulce de leche, crepes e luccio: a ogni Papa il suo piatto

Se qualche tempo fa avevamo parlato dei piatti preferiti da San Francesco e di cosa hanno, presumibilmente, potuto mangiare Gesù e gli Apostoli durante l'Ultima Cena, ora andiamo alla scoperta dei piatti preferiti da alcuni papi che si sono succeduti nel corso della storia. Tutto documentato, testimoniato e riproposto anche di recente da libri dedicati come Mangiare da Dio, scritto da don Andrea Ciucci e don Paolo Sartor, e A cena con i papi di Fiorenza Cilli. Detto ciò, insomma, andiamo a svelare il lato più prettamente terreno, ghiotto e gastronomicamente concreto di parte dei pontefici che hanno abitato San Pietro. Papa Francesco e Papa Benedetto XVI, solo per parlare dei più recenti, ma anche andando più indietro nel tempo: quali erano le ricette di cui andavano ghiotti i vicari di Gesù in terra?

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Presentatosi sin da subito come Papa umile e al fianco degli umili, la morigeratezza di Francesco la si riscontra anche a tavola. Piatti argentini, ovviamente, come il dulche de leche, ma anche la bagna cauda, a testimonianza delle sue origini piemontesi, poi ancora insalata o peperoni ripieni. Per non parlare del mate, bevanda tipicamente albiceleste che Bergoglio ha avuto modo di assaporare anche in pubblico.

mate lungro argentina consumo

Non poteva non essere particolarmente legato al cibo di casa Papa Benedetto XVI. Scomparso poche settimane fa, Ratzinger aveva la mamma cuoca e questo ha favorito il suo attaccamento a ricette e piatti tipici tedeschi. Una volta a Roma, però, il tedesco fu stregato dalla cucina locale. Ancora cardinale infatti pare come amasse particolarmente gli spaghetti alla carbonara, fettine di vitella, carciofo alla romana e pure un po' di crostata con la marmellata. Un peccato di gola concesso? La predilezione per la Foresta Nera, dolce tipico bavarese. Parlando invece di Giovanni Paolo II pare come i piatti maggiormente consumati tra le mura di San Pietro fossero pastina in brodo, scaloppine con verdure e composta di frutta. Tra le sue preferenze però non potevano mancare le ricette polacche come i pierogi (pasta ripiena simile ai ravioli) o i paczki (una sorta di bomboloni dolci), fino al kremowka, un dolce poi rinominato anche crema del Papa.

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Ma tornando ancor più indietro nel tempo e viaggiando nei secoli, quali erano le ricette preferite di papi decisamente meno recenti? A Papa Gelasio, vissuto nel 400, si attribuisce addirittura l'invenzione delle crêpes, in quanto pare le fece offrire a un gruppo di pellegrini francesi giunti a Roma per la festa della Candelora. Si dice come chiese di preparare una torta di farina e uova, in grado di ricordare il sole e la luce con la sua forma e colore. Balzo in avanti di quasi mille anni per arrivare a Papa Martino, amante a quanto pare della buona cucina al quale si lega anche il nome di Johannes Bockenheym, prete tedesco e cuoco di fiducia.

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Fu autore anche di un ricettario e, tra le tante preparazioni, pare come quella preferita dal Pontefice fosse una particolare torta alle erbe realizzata con pinoli, uva passa, maggiorana, salvia, zafferano e zenzero. Alessandro VI, della famiglia dei Borgia, sembra fosse particolarmente ghiotto della torta di cappone. Un pasticcio a base di carne di manzo, patate e mostarda tra i peccati di gola di Leone X, mentre tra i suoi successori Leone XIII (siamo già nel 1800) sembra fosse un estimatore delle ciammelle (o ciambelle), dolce tipico di Carpineto Romano, paesino in cui è ancora conservata gelosamente la ricetta originale.

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Quello che i piatti non dicono
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