Terzultima puntata di Masterchef al cardiopalma. I concorrenti si ritrovano a preparare un piatto partendo da una recensione, poi devono replicare le ricette dei finalisti della scorsa edizione. In esterna l'omaggio a tre grandi chef del 900. Altre due eliminazioni.
Terzultima serata dell'undicesima edizione di Masterchef Italia. La classe continua a spopolarsi, e ora sono rimasti appena in cinque a inseguire il sogno di poter trionfare in finale. Ieri altre due eliminazioni, ma non quella che ci saremmo aspettati.
La prima puntata si apre con la terza Golden Mistery di questa edizione e con Carmine che entra nella masterclass con una camicia omaggio a Dalia. Solita rassegna da parte dei giudici, si inizia già a parlare di finale tastando i sogni di gloria dei concorrenti. "Se vinco voglio viaggiare il mondo e studiare quello che non so" dice il 18enne di Battipaglia, "Io voglio aprire un home restaurant a casa mia" afferma Tracy, "Io voglio guadagnare un sacco di soldi" ammette candidamente Lia, la quale sembra aver colto il fulcro dell'imprenditorialità. Non a caso è bancaria.
Al termine delle solite chiacchiere è tempo di accendere i fornelli e di accogliere il primo ospite della serata. Nessuno chef stavolta, bensì il critico enogastronomico Valerio Visintin, famoso nel settore per il suo outfit non certo da cerimonia. Per lui anche la voce camuffata dall'autotune e sembra pronto per un concerto trap. La prova è di quelle complicate: partire da una recensione (non certo comprensibile) firmata da Visintin per andare a immaginare e ricreare un piatto il più fedele possibile a quello originale.
"Non ci sto capendo un c***o" afferma uno sconsolato Federico mentre legge la recensione. Stavolta, almeno, ha già tutti gli ingredienti in postazione e non può aggiungerne altri a quelli forniti. Al termine dei 45 minuti viene svelato il piatto originale, ma di fatto nessuno (dal punto di vista estetico) ci è andato minimamente vicino. All'assaggio vanno i secchioni della classe: Lia, Tracy e Carmine in quello che sembra un'anticipazione della prossima finale. A trionfare è Lia, che sale in balconata guadagnandosi il privilegio di assistere all'Invention Test con in tasca già la top 6. La seconda sfida si apre con il grido di battaglia di Nicky: "Voglio creare qualcosa, voglio sorprendere"; caro Nicky, in realtà siamo già sorpresi che tu sia arrivato fino a questo punto.
Tuffo nel passato recente di Masterchef con l'Invention Test. Arrivano i tre finalisti della scorsa edizione: Irene, Antonio e il vincitore Aquila, i quali portano piatti dall'estrema difficoltà da dover replicare alla perfezione. Non solo, la sfida si giocherà in un inedito uno contro uno sulla stessa ricetta: Carmine e Tracy si batteranno sul piatto di Aquila, Christian e Nicky su quello di Irene mentre Federico se la vedrà con Elena. Alla fine della prova uno per coppia si salverà, l'altro rischierà l'eliminazione. "Zio bricco!", verrebbe da dire.
Il gioco delle coppie inizia a fare il suo corso: a conquistarsi la qualificazione sono Federico, Christian e Tracy, mentre la punizione più dura per Nicky non è tanto la bocciatura del suo piatto (niente di sorprendente, insomma), quanto il dover rimanere in attesa sotto la balconata con un'Elena che in preda all'ansia non smette un attimo di parlare. La sfida più attesa, quella tra Tracy e Carmine, se l'aggiudica la prima, con il ragazzo campano che in modo quasi inedito si ritrova a vedere molto da vicino l'eliminazione. Il piatto peggiore, però, è proprio quello di Elena, costretta a lasciare per sempre la cucina di Masterchef.
I migliori sei di questa edizione si ritrovano nell'esterna al Museo del 900 di Milano. La prova sarà un omaggio a tre grandi chef capaci di scrivere la storia della cucina dell'ultimo secolo: Eugènie Brazier, Gualtiero Marchesi e Ferran Adrià. I loro piatti dovranno essere di ispirazione per crearne altri con gli stessi ingredienti e si lavorerà in coppia: Nicky con Tracy rielaboreranno l'antipasto a base di aragosta di Brazier, Federico con Carmine se la vedranno con il raviolo aperto di Marchesi mentre Christian con Lia trarranno ispirazione dal minestrone in diverse consistenze del genio della cucina molecolare. A giudicare alcuni dei migliori chef under 30 italiani.
Nicky come quel compagno di classe che nei lavori di gruppo fa fare tutto al secchione di turno, salvo poi prendersi i meriti e i complimenti a tema consegnato. Nel frattempo aveva una cosa da fare, cuocere le aragoste, e riesce a rovinare più di 200 euro di materie prime: "Ormai l'errore è fatto, amen". Cos'è, il mantra di Nicky in tutta questa edizione?
"Adrià è un po' pazzo come me", dice Federico, "Vogliamo elevare il piatto di Marchesi", ammette Carmine. In quanto a umiltà, primi indiscussi. Sotto la loro postazione, intanto, sembra ci sia una ghigliottina.
A vincere la prova è Tracy, nonostante le difficoltà prima di tutto di squadra (Nicky, si gioca eh) e si porta in balconata il suo compagno di esterna. Al Pressure vanno tutti gli altri.
Christian sfoggia tutte le sue abilità matematiche: "C'è il 25% di possibilità di uscire", "14?! 7×2". Proprio 14 sono i minuti per preparare e chiudere il piatto, in una delle prove più veloci di tutto Masterchef. "Me la sento buonissima" ammette Federico sommerso tra gli ingredienti rimediati in dispensa, "Prova difficilissima soprattutto per me – dice invece il ragazzo torinese – userò la rana pescatrice, mai utilizzata e mai assaggiata in vita mia", giustamente, per semplificarsi la vita.
Il buon Fede se la sentiva talmente buona che evidentemente credeva di conquistarsi la semifinale con un bel mappazzone. I giudici, però, non sono d'accordo e salutano il 30enne argentino ora combattuto tra una vita nei dj set di Formentera, la carriera nell'ambito del food o una come rappresentante di gelatina per capelli e camicie discutibili. Gli altri cinque, invece, si giocheranno la finalissima la prossima settimana.
Ma che cosa abbiamo imparato dalla puntata di ieri? Che, nonostante tutti gli avvertimenti, Federico non sembra aver imparato la lezione del "less is more". Che quando Cannavacciuolo tocca il tavolo significa che il piatto gli è piaciuto e che ad Aquila servirà probabilmente rifare da capo il tatuaggio sulla schiena. Ma che, soprattutto, Nicky è (a sua detta) abile a schivare le pallottole: nella prossima serata lo vogliamo vestito come Neo di Matrix.