Eliminazione eccellente dalla cucina di Masterchef. Cosa è successo nella puntata di ieri sera? Tante piante e molte sorprese, forse il Pressure Test più complicato delle ultime edizioni. Rimangono in 9: la sfida è più accesa che mai.
Quella andata in onda ieri, per contenuti e difficoltà delle varie prove (e assenza di lacrime eccessive) è stata probabilmente la miglior serata di questa edizione di Masterchef. Radici, tuberi, piante, erbe, un ospite inedito e un Pressure Test tra i più complessi, introdotto addirittura da una chef Stella Michelin. Alla faccia del guazzetto di cozze preparato a Trieste…Una serata in cui crollano certezze e si ribaltano i pronostici: i big cadono, uno viene eliminato, mentre Christian finalmente ne esce positivamente. È forse lui la nota più lieta della doppia puntata.
Non può essere Masterchef (11) se non si apre con il classico "interrogatorio emotivo" dei giudici nei confronti dei concorrenti. Locatelli, Barbieri e Cannavacciuolo si svestono delle loro giacche professionali per indossare i panni degli psicologi, alla ricerca imperterrita della lacrima. La classe, va detto, quest'anno si presta particolarmente a questi giochetti, anche se un paio di aspiranti chef dal pianto agevole sono fortunatamente già sul divano di casa. Stavolta, però, i rubinetti rimangono chiusi, ma la perla è quella di Federico: "Non sono una persona che se la tira", disse il dj argentino che ebbe il coraggio di discutere animatamente con Locatelli per un piatto non proprio elegante. Mime, invece, continua a confessare il suo amore per il concorrente sudamericano.
Finite le chiacchiere da salotto è finalmente tempo di cucinare. Nella Mistery Box ci sono tuberi e radici, da rendere protagonisti assoluti del piatto. "Più ingredienti prendete in dispensa più sarà difficile far risaltare i tuberi" ammonisce Cannavacciuolo prima di dare il via alla prova. L'indicazione evidentemente non viene colta dai concorrenti: la dispensa viene razziata da molti di loro, tornati in postazione con i cestini strapieni.
"Gioco in casa – ammette Mime – è una prova fin troppo facile", Carmine invece si mantiene piuttosto contenuto e limitato, come suo solito, e dice "Userò cinque tuberi". Dalia intanto non trova feeling con la crema di barbabietola e fa diventare il suo grembiule dello stesso colore dell'outfit di Barbieri. Federico in versione Goku promette scintille: "Oggi voglio superare i miei limiti", mente Christian trova in Polone il suo nuovo migliore amico dopo l'uscita di Mery della scorsa settimana. Il ragazzo piemontese, rinvigorito dalla vicinanza al vichingo di Anzio, addirittura si permette di sorridere e per una volta non promette battaglia al suo arcinemico Carmine. Mime si fa notare più per il disordine del suo piano cottura che per altro (alla faccia del metodo KonMari) mentre Pietro a cinque minuti dal termine si dice ancora indeciso se creare un antipasto o un dessert. Una certezza, comunque, sembra esserci: "Ha un gusto raccapricciante". Termina il tempo ma la tensione non sembra pervenuta: ora non si esce e anche chi è consapevole di aver fatto una schifezza se la ride.
Vengono chiamati all'assaggio Christian, incetta di complimenti per lui, Carmine, che quando termina di elencare gli ingredienti utilizzati i giudici hanno già finito l'assaggio da 10 minuti, e Mime. Lodi per tutti ma a vincere il test è il buon Chris, il quale si trova nelle inedite vesti di poter decidere le sorti altrui nell'incombente quanto verde Invention Test.
Il nostro 28enne piemontese sembra essere l'unico a cogliere (e sfruttare) l'importanza dell'avere un vantaggio nella prova: quello cioè di mettere in difficoltà i più forti e, conseguentemente, di riservarsi una prova più "semplice". Entra nella masterclass Enrico Costanza con i suoi vegetali: si parla di botanica e la spiegazione di ognuna delle piante sembra un corso accelerato di scienze agrarie. 11 varietà, divise per difficoltà di trattamento e utilizzo in cucina, che Chris può assegnare ai suoi rivali. Le più complicate ai concorrenti che ritiene più bravi, e quindi sono bordate per Lia, Tracy e Carmine. Finalmente qualcuno ha capito il funzionamento del gioco.
Mentre Carmine va in palla e intasa il frullatore con un cucchiaio, nei confessionali si inizia a gridare vittoria. "Ho scelto tanti ingredienti, mi piace così": parte la corsa di Federico verso il suo prossimo mappazzone. "Mi ha fatto un favore assegnandomi questa pianta", ammette invece Nicky, evidentemente non memore della scottatura subita nella puntata precedente. La sicurezza di entrambi viene puntualmente smontata in pochi minuti in fase di assaggio: "Hai usato troppi ingredienti Federico, ma quando imparerai" ammonisce Barbieri, ma va peggio al concorrente di Roma il quale propone un piatto con le patate crude.
Cannavacciuolo si sballa assaggiando il piatto di Mime con la canapa, peccato che fosse priva di principio attivo. Lo chef napoletano come i ragazzi a metà anni 2000 che facevano finta di ubriacarsi bevendo un Bacardi.
Il missile lanciato da Christian intanto va a segno minando le certezze di Tracy e Carmine, tra i peggiori assieme a Pietro. "Ma non credo sia arrivato il mio momento", ammette il concorrente siculo. "Pietro, è arrivato il tuo momento", sentenziano i giudici, invitandolo a togliersi il grembiule. Si conferma insomma l'edizione dei pronostici azzeccati. L'uomo dei dolci lascia a un passo dalla top ten, mentre a vincere la prova è Mime, capitana in esterna.
"Benvenuti nei fantastici 10" esordisce Barbieri nell'incipit della seconda puntata. "La top 10, non ci credo" ammette Nick. Se è per questo non ci crediamo nemmeno noi, caro Nick. I concorrenti si preparano all'esterna più low cost della storia di Masterchef: organizzata sul set milanese di Blocco 181, una serie Sky ambientata proprio nel capoluogo lombardo. La prova consiste nel preparare i pasti per 35 persone tra staff di regia e cast in appositi food trucks dotati anche di griglia. E alla parola "griglia" Polone improvvisamente si accende, così come Federico.
Due menu: il blu di carne il rosso di pesce. Mime sceglie, oltre al primo, anche il capitano della brigata rivale, Chris. Per il resto sono i concorrenti ad autoassegnarsi all'una o all'altra squadra. Federico, Lia, Elena e Nicky se ne vanno agli ordini della giapponese, mentre Christian si ritrova una squadra niente male con Tracy, Carmine, Dalia e Polone.
L'attenzione nella prova in esterna è tutta per il duello a distanza tra Polone e Federico, assegnati alla griglia, loro (dichiarato) habitat naturale. La sfida se la porta a casa la squadra blu, con il dj argentino capace di spostare gli equilibri grazie al suo hasado cotto alla brace. 22 a 13 per la squadra vincente e, considerando il duello a distanza, doppio ko per Polone, al Pressure con i suoi compagni.
Si torna quindi in studio per la sfida più temuta, nel suo genere probabilmente una delle più complicate delle ultime edizioni. Campanello d'allarme la presenza di una chef stellata, Elide Mollo, direttamente dal Piemonte con il suo fritto misto regionale. 4 step, 10 minuti di tempo per ogni passaggio intervallato dagli assaggi dei giudici. Il Pressure assume via via le sembianze di una via crucis per Dalia, mentre Polone litiga con la piastra e a momenti pure con Barbieri.
La sorpresa, alla fine, è tale forse solamente a metà. Considerando la prova e le dichiarazioni di Dalia ("Non so friggere, non ho mai fritto") la sua eliminazione non è probabilmente così clamorosa (anzi, se vai a Masterchef devi saper fare i fritti), ma a giudicare il suo talento l'uscita è clamorosamente anticipata. Se ne va, forse, una delle favorite, perlomeno per l'accesso in finale, mentre Nick dalla balconata ancora si chiede come faccia a essere entrato nella top 9. O comunque se non se lo chiede lui lo facciamo noi.
"Trovati un grande Maestro da seguire, hai un bel futuro in questo lavoro" confessa Cannavacciuolo a Dalia, mentre in balconata si fa fatica a smaltire lo shock generale. Ma cosa abbiamo imparato dalla serata di ieri? Che il "maremma maiala" di Mime porta bene, che il duello tra Chris e Carmine lo sente solamente il primo e che il "Grill King" di questa edizione è senza dubbio Federico. Ma soprattutto che Polone non perde mai (almeno a sua detta), ma si salva sempre per il rotto della cuffia.
E ora scusateci ma dobbiamo andare a vedere Sanremo. Ci serve capire perché la Canalis (nata a Sassari) sia la testimonial dello spot della Liguria.