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4 Settembre 2024 11:40

Cosa c’è nella Nutella vegana e quali sono i precedenti sul mercato

Ferrero non è un avanguardista che sfida il mercato sui nuovi trend, bensì l'ultimo di una lunga serie di marchi che hanno effettivamente prodotto creme di nocciole vegane, tentando di intercettare nuovi bisogni di consumo. Ma cosa contiene questo nuovo prodotto vegano e in cosa differisce da quello tradizionale?

A cura di Redazione Cucina
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La notizia è sulla bocca di tutti, è arrivata la Nutella vegana: un prodotto che pare faccia impazzire il pubblico ancora prima di essere disponibili sugli scaffali del supermercato, tanto da essere venduta a Napoli, già qualche giorno prima, ovviamente in maniera illegale. Ma il celebre brand ideato nel 1964 non è il primo a proporre sul mercato una versione vegan della sua crema. Cosa contiene il nuovo prodotto e perché ha stracciato la concorrenza, pur arrivando per ultimo?

Cosa contiene la Nutella vegana

La celebre crema spalmabile della Ferrero è stata riformulata per renderla adatta a una richiesta sempre più crescente di prodotti che non contengono derivati animali: al posto del latte, sono stati introdotti ceci e sciroppo di riso. Questi ingredienti vegetali conferiscono alla crema una consistenza cremosa e un sapore simile a quello della Nutella tradizionale. Il nuovo prodotto contiene: zucchero, olio di palma (utilizzato per la consistenza e la conservazione), nocciole, ceci (che sostituiscono il latte, apportando proteine vegetali) cacao magro, sciroppo di riso in polvere (che conferisce il colore marrone e un leggero retrogusto amaro).  Naturalmente contiene anche emulsionanti (lecitine di soia, che aiutano a mantenere gli ingredienti insieme) sale e aromi.

La percentuale di nocciole nel prodotto vegano non è specificata con la stessa precisione di quello tradizionale. La principale differenza sta nella sostituzione del latte con ceci e sciroppo di riso: gli altri ingredienti sono in gran parte gli stessi, anche se le proporzioni potrebbero variare leggermente. Perché i ceci? I ceci sono ricchi di proteine vegetali e hanno una consistenza che si presta bene a creare una crema spalmabile.

Cosa cambia a livello nutritivo? La risposta è complessa e, per capire meglio, dobbiamo analizzare alcuni fattori:

  • Grassi. Entrambe le creme sono ricche di grassi, principalmente derivati dall'olio di palma. L'olio di palma è presente sia nella tradizionale sia nel prodotto vegano, e sebbene sia un argomento controverso, non è di per sé "cattivo" (dipende sempre da quanto se ne consuma). La quantità di grassi totali può variare leggermente tra le due versioni, ma in generale entrambe sono considerate alimenti calorici.
  • Zuccheri. Sia la tradizionale sia quella vegana contengono una quantità significativa di zuccheri aggiunti. Questi contribuiscono al sapore dolce e possono influire sull'indice glicemico.
  • Altri ingredienti. La differenza principale sta negli altri ingredienti: da un lato il latte, dall'altro ceci e sciroppo di riso.

Naturalmente, per avere un quadro completo, è fondamentale confrontare le etichette nutrizionali delle due creme. In questo modo potrai valutare con precisione il contenuto di grassi, zuccheri, proteine e altri nutrienti. Per quanto riguarda le calorie, l"etichetta riporta un numero invariato rispetto al prodotto classico: 80 cal per un cucchiaio di 15 grammi di prodotto.

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I precedenti: chi l'ha fatto prima di Ferrero

Non stupisce il clamore che ha sollevato il nuovo prodotto, perché si tratta di un brand talmente forte che anche se mettesse in commercio un formato di pasta o una pizza surgelata, tutti correrebbero a comprarlo. Ma Ferrero non è un avanguardista che sfida il mercato sui nuovi trend, bensì l'ultimo di una lunga serie di marchi che hanno effettivamente prodotto creme di nocciole vegane, passate però perlopiù inosservate.

Sono molti i marchi che si sono cimentati nella produzione di creme spalmabili vegane, a partire da Rigoni di Asiago, vero pioniere del settore in Italia, con la "Nocciolata" che i consumatori abituali del marchio apprezzano molto ed è sul mercato da molti anni. Alcuni sono brand di settore, come Valsoia, da sempre specializzata in alternative alimentari, che produce una crema spalmabile alle nocciole con cacao e avena, ideate per chi segue una dieta vegana e senza glutine. Probios e Alce Nero sono altri due brand di settore molto forti e propongono entrambe creme spalmabili biologiche e realizzate con nocciole italiane (su cui mette molto l'accento Alce nero), o Germinal, marchio storico specializzato in prodotti biologici e vegani, propone da tempo una crema spalmabile alle nocciole. Senza parlare delle private label, ovvero quelle etichette che spesso vengono prodotte dagli stessi supermercati o che sono "sotto marchi" di brand più conosciuti.

È difficile indicare una data precisa, poiché l'offerta di prodotti vegani è in continua evoluzione. Tuttavia, possiamo affermare che molte di queste creme spalmabili erano già presenti sul mercato da diversi anni prima del lancio della Nutella vegana. Alcuni brand hanno iniziato a proporre alternative vegetali alle creme spalmabili tradizionali già negli anni '90. 

Questo dimostra ancora una volta come il clamore non sia legato al prodotto in sé, quanto al marchio e ai valori che questo marchio rappresenta, pur distaccandosene in alcuni casi, nella realtà. Probabilmente Nutella non "ruberà" clienti ad Alce Nero o a Probios, ma intercetterà la curiosità di altre fette di mercato, non votate al veganesimo, che si sentono incuriosite dal nuovo prodotto. Nutella beneficia di un forte potere di marketing e di una distribuzione capillare, che le hanno permesso di raggiungere una visibilità molto ampia. Tuttavia, i brand storici di creme spalmabili vegane offrono spesso prodotti di qualità superiore e più in linea con i principi di un'alimentazione sana e sostenibile: l'importante è saper scegliere.

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