Cosa abbinare alla colomba di Pasqua? Un vino bianco dolce, uno spumante o un vino rosso dal carattere robusto? Ecco qualche consiglio per il paring fra vino e colomba pasquale.
Una volta preparato il pranzo di Pasqua, pianificata la decorazione della tavola e la spesa, non resta che pensare a cosa abbinare ai vari piatti. Se per i piatti salati il pairing con i il vino può essere più facile, resta sempre il dubbio di cosa servire con la colomba: quale vino si abbina di più al tipico dolce pasquale? Se non sei pratico di food pairing niente paura: ecco una selezione di vini da abbinare alla colomba pasquale con sui sarai certo di fare un figurone.
In questa selezione di vini da abbinare alla colomba sfrutteremo il criterio dell'abbinamento per congruenza, cioè quei vini che creano equilibrio amplificando i composti aromatici condivisi, ma alla fine ti daremo qualche suggerimento anche per i vini così detti "contrastanti", ovvero quelli che giocano proprio sulla diversità dei sapori per creare qualcosa di speciale.
Il passito è tendenzialmente un vino dolce che sfrutta l'appassimento delle uve – a volte direttamente sulla pianta, altre dopo la raccolta – per massimizzare la componente zuccherina del vitigno. A seconda del tipo di uva, il Passito può differire notevolmente: può essere prodotto con la malvasia, con lo zibibbo, con il moscato, ma anche con vitigni meno "famosi" come l'erbaluce o il sagrantino. Il vin santo è un vino passito fra i più tradizionali. Anche l'Amarone della Valpolicella è tecnicamente un vino passito, ma si tratta però di un passito secco, parente stretto del Recioto della Valpolicella, anche lui un ottimo vino da abbinare alla colomba. In generale, la temperatura di servizio ideale dei passiti è fra i 13 e i 15 °C.
Un vitigno gentile, profumato e aromatico, che si presta benissimo alla spumantizzazione: tantissimi spuntanti al mondo sono infatti prodotti con le uve moscato. Ma si può bere anche in versione dolce e ferma, o nelle sue espressioni più secche. Di moscati ne abbiamo tantissimi in Italia e puoi sceglierli anche in base ai gusti personali: tra i più famosi c'è sicuramente il Moscato d'Asti, dalla bassa gradazione alcolica e dal finale rinfrescante. Ma in commercio puoi trovare anche il Moscato bianco, giallo, nero e rosa, o moscati più legati ai territori, come il moscato di Terracina o quello di Saracena. L’aromaticità e la dolcezza dei moscati vogliono una temperatura di servizio abbastanza bassa: 6 – 8 °C per gli spumanti dolci, 10 – 12 °C per i vini fermi e per i passiti.
Un vitigno che si sposa bene con la colomba, soprattutto se parliamo di colomba farcita. Il brachetto è un tipo di uva proveniente dal Monferrato e dall'Astigiano, che a metà del secolo scorso era quasi scomparsa: per fortuna poi è stata rilanciata da abili viticoltori locali. Fra le Docg più celebri c'è il Brachetto d'Acqui o Acqui, che si può apprezzare in versione passito o spumantizzato: si tratta di un vino delicato, con una struttura moderata e non troppi tannini, che si adatta bene a diversi tipi di dolci. A che temperatura si serve il brachetto? Fra i 10 e i 12 °C per la versione ferma, fra gli 8 e i 10°C per la versione passita, fra 6 e 8 °C per la versione spumantizzata.
Passiamo alle bollicine, con una delle denominazioni più importanti d'Italia, quella del Franciacorta. Non siamo più strettamente legati all'armonia dell'abbinamento: si tratta infatti di spumante metodo classico che dà vita a vini dalla buona acidità, freschi e aromatici. I vitigni d'elezione del Franciacorta sono lo chardonnay, il pinot nero e il pinot bianco. Il Franciacorta si può trovare bianco, rosé, satén (uno spumante metodo classico prodotto soltanto da uve bianche Chardonnay, in purezza o in assemblaggio con il Pinot Bianco), millesimato (cioè ottenuto da vini base di un'unica annata per almeno l'85%) e riserva (ovvero maturato fino a 67 mesi, cioè 5 anni). La migliore temperatura di servizio dello chardonnay è fra 8 e i 10 °C.
Un abbinamento non più per armonia ma per contrasto, quello con il Barbera: vino tipico del Piemonte prodotto dall'omonimo vitigno a bacca nera, da cui nasce una Docg e numerose Doc. Si tratta di un vino robusto e ricco di personalità, con note fruttate, speziate e floreali che ricordano i frutti a bacca rossa e nera e che lascia spazio a una maggiore robustezza con l'invecchiamento. La temperatura ideale per servirlo è fra i 18 e i 20°C.