Cosa mangiava la regina Elisabetta? Quali erano le sue abitudini a tavola e i suoi piatti preferiti? Scopriamo il Royal menù della sovrana più amata dagli inglesi.
La regina più longeva della monarchia inglese, monarchia che ha guidato per ben settant'anni: in un giorno di settembre, si spegne all'età di 96 anni la regina Elisabetta II nel suo castello scozzese di Balmoral, circondata dall'affetto dei suoi cari. Una storia, quella della Queen Elizabeth, caratterizzata da uno stile di vita sano, sobrio e salutare, un accesso alle migliori cure possibili e un'alimentazione controllatissima, al limite del noioso. A tavola come nella vita, la regina Elisabetta era infatti attenta e frugale: pochi pasti al giorno e sempre molto leggeri, pochi carboidrati e qualche "sgarro" tutt'altro che "regale". Cosa amava mangiare la regina Elisabetta II? Quali erano le tradizioni e le abitudini nelle cucine di Buckingam Palace? Menu prestabiliti, grandi classici anglosassoni e un occhio di riguardo per i suoi amati cagnolini: tra tradizioni incrollabili, tante curiosità e incredibili "capricci" Royal, scopriamo cosa mangiava sua maestà.
Cosa mangia una regina? Come tutto nella vita di palazzo anche la cucina e l'alimentazione dei reali sono soggetti a regole molto precise e a protocolli antichi almeno quanto la guerra dei cent'anni. Unica regola, nulla al caso: nota per il suo palato assolutamente "british", Elisabetta seguiva un programma di pasti prestabilito, i numerosi chef presenti nelle cucine di Buckingam Palace preparavano con tre giorni di anticipo i possibili menù così la regina potesse scegliere e sapere sempre cosa avrebbe trovato sotto la sua cloche in argento. Elisabetta era una purista, oltre che una donna molto abitudinaria e attenta alla salute: solo frutta e verdura di stagione, quattro pasti al giorno leggeri e ben equilibrati a base di pesce e carne e verdure.
Niente carboidrati o amidi nei piatti della monarca più amata dagli inglesi (in particolare quando mangia da sola e non in circostanze pubbliche), sua maestà non amava neppure aglio e cipolla, banditi per anni dalle cucine regali. La regina ai fornelli? Assolutamente no e non per motivi di etichetta: alla regina Elisabetta non piaceva cucinare, preferiva di gran lunga dedicarsi ai frutteti dei suoi giardini regali; non come lei il marito principe consorte Filippo che amava cimentarsi in cucina e organizzare ricche grigliate di famiglia.
Ultima curiosità: tutti sanno che la regina amasse particolarmente i suoi (numerosi a dir poco) amici a quattro zampe tanto che anche per i piccoli corgi era previsto un menù apposito a base di coniglio, riso e cavolo.
Attenta nella vita pubblica come in quella privata: tutti i collaboratori della regina Elisabetta concordano sul fatto che fosse molto abitudinaria e a giudicare dallo svolgersi delle sue giornate non risulta difficile crederci. Sveglia ogni mattina alle 7:30 quando una collaboratrice aveva il compito di servire a sua maestà, direttamente nella sua stanza da letto, un tazza di te senza zucchero e senza latte, accompagnata da qualche biscotto. La colazione vera e propria, esattamente un'ora dopo, consumata nella sala da pranzo: la regina gustava cereali e frutta fresca oppure pane tostato e marmellata; nelle occasioni "speciali" si concedeva un piatto di uova strapazzate con salmone affumicato.
Prima di pranzo, una tradizione tutta elisabettiana: la regina che "mangiava per vivere" (come l'ha definita il suo ex chef Darren McGrady) amava sorseggiare un cocktail a base di vino dolce con gin e Dubonnet, uno "sgarro" elegante, degno di una maestà. A pranzo le opzioni prevedevano pesce o carne bianca alla griglia con un contorno di verdure e nulla più.
Il momento più importante della giornata? Il tè delle cinque, of course: rito imprescindibile per la regina che amava accompagnare con dei caratteristici scones, piccoli panini dolci con burro e marmellata o con dei tramezzini con salmone, uova, senape e cetriolini.
Manzo o agnello per cena, alternati nel menù settimanale a salmone o aringhe, fatta eccezione per alcuni venerdì sera, quando la famiglia reale amava celebrare il Friday Fish and Chips, svelando ai propri sudditi un lato decisamente più umano.
Compita e regale in ogni suo aspetto, la regina aveva però un punto debole: il cioccolato, in ogni sua forma. Elisabetta non rinunciava a degli innocenti peccati di gola e non sapeva proprio dire di no a una fetta di torta al cioccolato.
Per la famiglia reale "ogni desiderio è un ordine" ma anche la regina nulla poteva contro il granitico protocollo che bandisce categoricamente alcuni alimenti. Quali? Nel menù della regina, in particolare durante i viaggi e gli impegni pubblici, non potevano mai comparire crostacei e frutti di mare, per evitare ogni possibile rischio di intossicazione; per lo stesso motivo le era proibito consumare carne cruda, o al sangue, e anche bere acqua del rubinetto. Nelle cucine regali soffia (anche) un vento animalista: per volere del primogenito e futuro re Carlo III, è assolutamente vietato acquistare e servire il petto d'oca o d'anatra: per motivi etici e di benessere di questi animali, sotto la cloche regale niente più foie gras.