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5 Aprile 2024 14:10

Corta o lunga? Quali sono i formati di pasta più usati per la carbonara

Tra i tanti dilemmi che coinvolgono uno dei piatti italiani più iconici, la carbonara, c’è anche quello del formato di pasta da utilizzare. Ma se su guanciale e pecorino non si transige, riguardo al tipo di pasta anche i più tradizionalisti si dividono in due scuole di pensiero: la pasta corta e la pasta lunga.

A cura di Martina De Angelis
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La carbonara non ha bisogno di presentazioni: è uno dei piatti più famosi della cucina italiana, simbolo della città di Roma che ormai però è famoso ben oltre i suoi confini, diventando un baluardo della gastronomia nostrana nel mondo. Ma come tutte le ricette tradizionali, e forse anche un po’ più delle altre, la carbonara è sempre al centro di diverse diatribe: si usa il guanciale o la pancetta? Bisogna usare per forza il pecorino o va bene anche qualche altro tipo di formaggio?

Se per questi dilemmi la tradizione ha una risposta – la carbonara va preparata tassativamente con i suoi ingredienti tipici– sul formato di pasta da utilizzare ci sono regole meno rigide, e persino i tradizionalisti si dividono in due scuole di pensiero. Dopo averti spiegato gli errori da non commettere nella preparazione e perché, a volte, la carbonara può risultare amara, facciamo luce su quale formato di pasta usare.

Pasta lunga: spaghetti, ma non solo

Se vuoi proprio seguire la ricetta tradizionale il formato da utilizzare è la pasta lunga, nello specifico gli spaghetti: questo tipo di pasta, infatti, permette a tutto il condimento di amalgamarsi alla perfezione, ottenendo la perfetta mantecatura che è il segreto del successo della carbonara.

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Si stanno diffondendo sempre più anche altri tipi di pasta lunga utilizzati per la carbonara, come per esempio i tonnarelli, più spessi degli spaghetti e di forma quadrangolare, o i bucatini, simili agli spaghetti ma più spessi e con il caratteristico buco centrale.

Secondo la tradizione romana sono tipi di pasta dedicati ad altri condimenti – i tonnarelli per la cacio e pepe, i bucatini per l’amatriciana – ma nessuno ti vieta di sperimentare per scoprire se possono essere adatti anche alla carbonara.

Pasta corta: i rigatoni, una buona alternativa

La seconda scuola di pensiero, che mette in crisi anche i più tradizionalisti, è l’utilizzo della pasta corta, in particolare dei rigatoni. Per il loro  formato con il foro al centro sono addirittura preferiti da qualcuno per la carbonara, poiché particolarmente adatti a catturare la salsa e ad assorbirla alla perfezione.

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Generalmente solo i rigatoni sono accettati ufficialmente come alternativa agli spaghetti, ma nella vita di tutti i giorni se non ne hai a disposizione puoi utilizzare anche altri formati di pasta, a patto che abbiano caratteristiche simili ai rigatoni. Qualche esempio? Le penne, che con la loro forma a tubo cattura bene la salsa, o le mezze maniche, cilindri corti e larghi perfetti per catturare la crema della carbonara.

I formati di pasta (e non solo) più particolari: gnocchi, tortelli e riso

Se spaghetti e rigatoni sono i formati "più accettati" per la carbonara, come già detto, nulla vieta di sperimentare: fusilli, farfalle, tortiglioni, maccheroni, tonnarelli, sedani e così via. In questi ultimi anni, rispetto al formato di pasta, sono nati diversi tipi di esperimenti: per esempio la carbonara con gli gnocchi, per chi preferisce un risultato più cremoso e delicato, i tortelli ripieni con la crema alla carbonara, ovvero il mix di tuorli e pecorino, l'esperimento che forse si distacca di più dal piatto originale.

gnocchetti alla carbonara
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Quello che i piatti non dicono
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