L'Italia si avvia alla la Fase 2 dell'emergenza sanitaria. Pubblicata la prima bozza sulla ripresa delle attività economiche: buone notizie per i ristoratori, che sono stati classificati "a rischio medio-basso". Questo significa che, se i locali non sono affollati, l'attività potrà riprendere prima del previsto in tutti i ristoranti.
L’Italia si prepara alla Fase 2 del dopo-pandemia, un ciclo che, si spera, partirà già dal 4 maggio. Le prime bozze della Commissione di Vittorio Colao, quella impegnata per disegnare la Fase 2, sono state divulgate dal Gambero Rosso e portano una ventata di fiducia al mondo della ristorazione: pizzerie, bar, ristoranti sarebbero a medio-basso rischio nei documenti del governo. Questo vuol dire che la riapertura delle attività potrebbe essere anticipata rispetto alle catastrofiche previsioni di questi mesi.
La tabella in fase di lavorazione suddivide le attività in base ai codici Ateco, ovvero una classificazione delle attività economiche stilata dall’ISTAT che codifica le occupazioni in base a dei caratteri finanziari e statistici. Tutta l’imprenditoria è stata gestita in base a questi codici durante l’epidemia e in base a questi codici sono state decise le aperture o le chiusure dei negozi.
Il prospetto prevede un sistema a semafori, con il verde ad indicare il rischio basso, il giallo a indicare il rischio medio, mentre il rosso contrassegna il rischio alto; ci sono poi le sfumature con due semafori.
Le indiscrezioni, per quanto riguarda le attività di ristorazione, parlano di novità a partire dal 18 maggio: perché la tabella dice sostanzialmente che i ristoranti sono posti sicuri se non si riempiono eccessivamente. Questo significa che potrebbe verificarsi una situazione simile a quanto visto prima della chiusura del Paese: sanificazione continua degli spazi, distanziamento sociale obbligatorio dei tavoli e possibile controllo di temperatura e respirazione al personale prima di ogni servizio.