La spesa ai tempi del Covid -19: dove e come comprare i beni di prima necessità? Nonostante i supermercati si siano attrezzati per garantire la spesa a domicilio, l'impennata degli ordini ai supermercati della grande distribuzione rallenta di fatto le consegne fino a 8, addirittura 10 giorni in tutta Italia. La soluzione? Scegliere le botteghe e le piccole gastronomie di quartiere che in questo periodo consegnano gli acquisti gratuitamente e direttamente a casa. Ecco qualche esempio.
Sono giorni di smarrimento misto a una buona dose di confusione quelli che stiamo vivendo in un surreale inizio di primavera casalinga. Le ultime norme attualmente in vigore che (ce lo auguriamo tutti) limiterebbero il diffondersi del virus, impongono regole ferree per le esigenze più comuni, dalla semplice passeggiata a una pizza in compagnia.
Stesso discorso per la spesa al supermercato. Il decreto #iorestoacasa, è sempre bene ricordarlo in qualsiasi sede opportuna, ha infatti limitato anche ciò che fino a ieri rappresentava semplici spaccati di vita quotidiana: non solo richiede che a recarsi nei centri della grande distribuzione organizzata sia una sola persona alla volta per nucleo familiare ma comanda il rispetto di almeno un metro di distanza tra chi vi segue e chi vi precede; il che significa una lunga coda che s'interpone tra voi e il vostro carrello, anche quello virtuale.
Se è vero che tutti i supermercati si sono prontamente attivati per garantire il corretto (e sopratutto veloce) servizio di delivery e anche vero che ad oggi, visto il boom di richieste, la spesa arriverebbe – a Roma come a Milano, a Bologna come a Firenze – non prima di 8-10 giorni, se siete fortunati.
Un esempio sono Esselunga e Coop, che hanno proposto un servizio di consegna gratuita agli over 65: ma la domanda, aumentata bruscamente, ha allungato i tempi fino a 9 giorni. È così un po' su tutto il territorio nazionale, come riportava un articolo di Repubblica di qualche giorno fa: a Torino in media si aspetta 9-10 giorni, in Emilia Romagna 8, a Roma anche 15 giorni.
La soluzione? Rivolgersi alle botteghe e ai negozi di generi alimentari di tutta Italia che, in questo periodo, fanno gioco di squadra mettendo a disposizione dei cittadini la consegna gratuita degli acquisti a domicilio. Di seguito, ecco qualche esempio: pronti a partire con il primo ordine?
Solidarietà diventa la parola chiave di questa lotta al Covid-19. Solidarietà ai cittadini, sopratutto ai più anziani, che grazie alla spesa a domicilio riducono al minimo gli spostamenti e solidarietà alle botteghe, ai panifici, alle macellerie e alle gastronomie che continuano l'attività nonostante il momento di estrema difficoltà economica.
Tante le iniziative partite in tutta Italia, come quella nel comune di Parabiago a circa 20 chilometri da Milano: il panificatore e titolare de La Panetteria Matteo Cunsolo ha proposto la bella idea di creare un gruppo di realtà di quartiere per portare pane e altri lievitati, frutta, verdura, formaggi e salumi direttamente a casa.
La risposta dei colleghi è arrivata forte ed entusiasta, esattamente come ad Arezzo (dove anche Il Mercatale –Mercato degli Agricoltori di Montevarchi ha attivato il servizio di consegna spesa a domicilio) a Livorno e a Firenze: nella periferia del capoluogo toscano – per la precisione nel rione di Peretola – i negozi del centro commerciale naturale “Le Botteghe del Borgo” hanno messo a disposizione la consegna gratuita a domicilio per tutta la clientela della zona.
Per i romani che non rinunciano al piacere di bere un buon calice di rosso o di bianco, il Magazzino Scipioni nel quartiere Prati riserva il delivery alla bottiglieria scontando tutte le etichette al 20%, mentre gli affezionati della celebre insegna Roscioli (che ha chiuso il ristorante ma non la sua bottega delle meraviglie) potranno gustare le prelibate specialità approfittando della consegna gratuita in tutta Roma.
Nord, sud e centro: segnalateci anche voi tutte le iniziative che riuscite a rintracciare sul territorio nazionale. Il Paese si stringe (virtualmente) dando il proprio grande, immenso contributo: che l'Italia riparta da qui allora, dai piccoli produttori e commercianti che con ricerca e selezione rappresentano una preziosa alternativa per una spesa più attenta e di qualità, nella speranza di tornare al più presto a riempire i negozi di grazie e sorrisi.