Cornetto vegano: è davvero più salutare di quello classico?

Spesso lo scegliamo perché crediamo sia più salutare di quello classico, che contenga meno calorie e che, quindi, non ci faccia ingrassare. Stiamo parlando del cornetto vegano, ovvero quel prodotto da forno realizzato senza l'utilizzo di ingredienti di origine animale.

Si tratta di un falso mito, uno dei tanti che circola online su salute e alimentazione, oppure è davvero così? Risponde al quesito la nostra esperta di fiducia, la dottoressa Arianna Rossoni, dietista e docente.

Cornetto vegano vs cornetto classico

Confezionato senza uova e latticini, il cornetto vegano è destinato a quei consumatori che hanno compiuto una determinata scelta etica, decidendo di escludere dalla propria alimentazione le proteine di origine animale, oppure intolleranti a uno di questi alimenti. Può capitare, tuttavia, che – convinti che sia un prodotto da forno meno calorico o addirittura più salubre di quello classico – venga scelto anche da chi sta seguendo un regime dimagrante o è semplicemente attento alla linea. Ma è davvero così?

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Non necessariamente: la differenza la fanno gli ingredienti e, dunque, la qualità del prodotto finale. "Spesso i prodotti vegani sono uno specchietto per le allodole – ci spiega la dottoressa Rossoni – hanno la parvenza di sano ma non lo sono". Questi contengono margarina, un grasso di origine vegetale, al cento per cento industriale, ricavato da oli vegetali – di qualità scadente e dal valore alimentare piuttosto scarso – sottoposti a idrogenazione. Spesso utilizzata per preparare dolci e prodotti da forno, come sostituto del classico burro, è responsabile dell'aumento dei livelli di colesterolo cattivo e di patologie cardiovascolari.

Oltre a questa – e già basterebbe come motivazione – il cornetto vegano ha spesso additivi per emulare l'assenza di uova e latticini, elementi che hanno un impatto decisivo sulla consistenza fragrante e irresistibile dei croissant tradizionali. E, quanto agli zuccheri, non c'è alcuna garanzia che ne contengano un quantitativo inferiore. Si tratta, quindi, di un prodotto ultra-processato al pari di quello classico, particolarmente ricco di zuccheri raffinati e acidi grassi trans che, in cottura, si deteriorano e formano sostanze potenzialmente tossiche.

"Negli anni Cinquanta si tentò di ridurre il consumo di grassi saturi, convinti che causassero infarti e problemi cardiovascolari, sostituendo il burro con la margarina. A distanza di appena due decenni, gli studi epidemiologici evidenziarono che questa mutata abitudine alimentare si correlava, invece, a un’incidenza maggiore di infarto, ictus ed eventi coronarici", conclude la nostra esperta.

Nella lunghissima lista degli ingredienti troviamo anche aromi ed emulsionanti, spesso celati dietro a sigle di difficile comprensione. Lo stesso dicasi per il cornetto integrale o ai cinque cereali, talvolta consumati non per una reale preferenza ma perché convinti che siano più light: si tratta spesso di prodotti a cui viene aggiunta una piccolissima percentuale di crusca, farina integrale o a base di altri cereali, niente di più. Per questo è sempre importante leggere attentamente le etichette nutrizionali.

Cornetto: come scegliere un prodotto di qualità

Il cornetto al bar, che sia quello classico al burro, vegano, integrale, vuoto oppure farcito, deve essere sicuramente un'eccezione da concedersi di tanto in tanto, magari in occasione di una lenta e piacevole colazione domenicale. Questo perché il primo pasto della giornata, indispensabile affinché ci fornisca le giuste energie sia fisiche sia mentali, deve essere completo, sano ed equilibrato, quindi composto da una fonte di carboidrati integrali complessi, proteine dall'alto valore biologico, grassi buoni e fibre vegetali.

Una colazione composta da un prodotto da forno di tipo industriale, magari completata da un cappuccino realizzato con latte vaccino o una bevanda vegetale, è fortemente sbilanciata verso gli zuccheri e i grassi trans, e carente di proteine di qualità: questo eccesso di zuccheri darà luogo a un picco glicemico e, conseguentemente, a una maggiore produzione di insulina.

Il risultato è che saremo sempre più dipendenti dagli zuccheri, poco concentrati e performanti a livello celebrale e costantemente affamati e mai appagati. Un livello di glucosio irregolare, inoltre, contribuisce allo stato di infiammazione cronica silente, anticamera di malattie croniche, come invecchiamento, acne, infertilità, insulino-resistenza e patologie metaboliche.

I dolci vanno quindi banditi? No, ma è importante sceglierli con consapevolezza e inserirli secondo frequenze e dosi più opportune. Il cornetto, così come qualunque prodotto da forno o dolce, non va consumato quotidianamente, ma deve rappresentare uno sfizio saltuario. È importante leggere le etichette e orientarsi verso prodotti artigianali e realizzati con pochi ingredienti e di alta qualità: meglio un cornetto confezionato con un buon burro che uno vegano o integrale preparato con oli vegetali e additivi.

Un altro consiglio, proprio per evitare che la glicemia si innalzi rapidamente, è quello di abbinare una fonte di proteine e grassi buoni: aggiungiamo sempre un cappuccino con latte fieno – o comunque di alta qualità -, uno yogurt o delle uova, una manciatina di frutta secca e una porzione di frutta fresca, che fornirà anche preziosi sali minerali e vitamine.