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23 Febbraio 2025 18:00

Contenitori in plastica: quanto durano davvero

Sostenibili e pratici, i contenitori in plastica sono fra i più usati nelle nostre cucine: ma qual è la loro reale durata? E come farli durare più a lungo possibile?

A cura di Martina De Angelis
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I contenitori di plastica sono da sempre tra gli oggetti onnipresenti in qualsiasi cucina: più sostenibili dei recipienti usa e getta, sono leggeri e comodi da riporre sia in frigorifero che in dispensa, sono pratici per trasportare cibo e utili da molteplici punti di vista. Lo sai però che a lungo andare potrebbero diventare pericolosi? Questo dipende dalla dispersione delle microplastiche a seguito dell’usura del contenitore, ma soprattutto dalla possibile presenza di una sostanza chimica dannosa per la tua salute. Non vuol dire che devi bandire i contenitori di plastica dalla tua cucina, solo imparare a trattarli al meglio per ridurre al minimo i rischi e imparare a riconoscere quando è il momento di sostituirli con contenitori nuovi: ti spieghiamo tutto quello che devi sapere per continuare a usare i contenitori di plastica in completa sicurezza.

I contenitori di plastica durano per sempre? Il rischio del Bpa

La plastica è un materiale molto resistente, ma questo non vuol dire che duri per sempre. Con i tanti utilizzi, gli shock termici a cui spesso viene sottoposta e un lavaggio troppo aggressivo può andare a deteriorarsi e, quando succede, devi prestare molta attenzione: un contenitore di plastica deteriorato non è più sicuro e sarebbe meglio buttarlo per sostituirlo con recipienti nuovi.

Questo perché quando un contenitore non è più integro ma, per esempio, presenta delle scheggiature, potrebbe rilasciare negli alimenti che riponi al suo interno delle microplastiche e nanoplastiche, elementi pericolosi per il tuo organismo. All’interno di queste minuscole particelle, così piccole che nemmeno le cogli a occhio nudo, si annidano i componenti della plastica, sostanze chimiche che possono essere davvero dannose.

La più pericolosa tra tutte è il bisfenolo A, abbreviato in Bpa, una sostanza molto utilizzata a livello industriale che viene impiegata soprattutto nella produzione delle plastiche in policarbonato (molto diffuse per le proprietà di trasparenza, resistenza termica e meccanica), utilizzate nei recipienti per uso alimentare ma anche in oggetti di uso comune come la carta termica degli scontrini e i dispositivi odontoiatrici, le bottiglie di metallo e le tubature dell’acqua.

Diversi studi – la maggiore parte sperimentali, ma anche un numero crescente epidemiologici –  hanno evidenziato come il Bpa abbiano effetti negativi e pericolosi su molti aspetti della nostra salute. In particolare sembra che abbiano un’azione di perturbatore endocrino (PE), ovvero in grado di interferire con il sistema ormonale e la funzione riproduttiva dell’organismo, ma anche di danneggiare il sistema immunitario, il sistema endocrino e di causare reazioni allergiche cutanee.

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È la stessa Europe Environment Agency (Efsa) a metterci ufficialmente in guardia rispetto alle microplastiche e al loro contenere Bpa, lanciando un allarme ben preciso: la nostra esposizione al Bpa è molto al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza per la salute e proprio per questo l’Efsa ha abbassato di 20mila volte il limite di esposizione ritenuto non nocivo. In particolare è stato evidenziato come il Bpa possa passare dai recipienti che lo contengono ai cibi e alle bevande, soprattutto se i materiali non sono perfettamente integri e sono utilizzati ad alte temperature.

Ecco quindi che torniamo ai nostri contenitori di plastica: quando inizi a notare che sono scoloriti, che presentano molti piccoli micro-fori o micro-graffi, è il momento di cambiarli perché vuol dire che c’è un’interazione tra il cibo e la plastica e che il materiale del contenitore si sta deteriorando. Come ti abbiamo spiegato è proprio l’usura a rendere più facile che stacchino delle microplastiche e che queste vengano poi a contatto con gli alimenti che ingeriamo.

Come controllare che i contenitori di plastica siano sicuri

Il 19 dicembre 2024 la Commissione europea ha introdotto il divieto di usare il bisfenolo A (BPA) nei materiali a contatto con gli alimenti, alla luce dell'ultima valutazione del rischio eseguita dall'EFSA. L'impiego del Bpa è inoltre vietato negli scontrini di carta termica sin dal gennaio 2020. Se quindi acquisti dei contenitori nuovissimi sei maggiormente tutelato e inoltre puoi controllare la tipologia di plastica di cui sono composti tramite il simbolo sul fondo del contenitore.

Lo avrai notato molte volte: è un piccolo triangolo con all’interno un numero che va da 1 a 7 con accanto alcune sigle. I numeri identificano i vari polimeri di cui è costituito lo specifico materiale in ottica di riciclaggio, ma in realtà sono utili anche per capire la sicurezza del materiale; di solito il 2, il 4 e il 5 sono i tipi di plastica considerati sicuri per gli alimenti e che possono anche essere riutilizzati come contenitori alimentari.

Se parliamo invece di contenitori che avevi già in dispensa, questi potrebbero contenere Bpa e quindi vale quello che ti abbiamo spiegato: controllare il loro stato di deterioramento e, se risultano troppo rovinati, buttarli per sostituirli con altri più nuovi e più sicuri. In generale il suggerimento è di non usare i contenitori di plastica oltre i 10 anni da quando li hai acquistati.

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Cosa fare per allungare la vita ai contenitori di plastica

Alla luce delle evidente scientifiche riportate è bene imparare a trattare al meglio i tuoi contenitori di plastica per ritardarne il deterioramento e quindi poterli utilizzare più a lungo possibile. Prima di tutto preferisci il lavaggio a mano ed evita di inserire i contenitori di plastica in lavastoviglie: le alte temperature dell’elettrodomestico potrebbero influire negativamente sulla conservazione della plastica.

Se proprio vuoi metterli in lavastoviglie usa il cestello superiore, che si scalda meno rispetto a quello inferiore, ma in ogni caso preferisci il lavaggio manuale. In questo caso usa acqua calda e spugne morbide o in microfibra e lava i contenitori il prima possibile per evitare che il cibo si secchi e quindi sia più difficile da rimuovere, rischiando magari di graffiare il contenitore.

La plastica è sensibile allo shock termico, motivo per cui se stai trattando degli alimento caldi lasciali raffreddare prima di inserirli nei contenitori di plastica e aspetta che tutto sia perfettamente freddo di riporli eventualmente in frigorifero o in congelatore. Questo vale anche per i recipienti che inserisci nel microonde: alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra lo scaldare contenitori alimentari in plastica in microonde e il rilascio (nonché la dispersione) di microplastiche. Attenzione quindi alle diciture sulle etichette dei contenitori quando specificano di non portare le confezioni oltre i 90 °C per evitare rischi alimentari o di non scaldarli per troppo tempo nel microonde.

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