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19 Novembre 2024 16:00

Come utilizzare la santoreggia in cucina

Apprezzata fin dai tempi antichi per le sue proprietà curative, la santoreggia è un’erba aromatica spontanea tipica delle zone del Mediterraneo. In passato era considerata quasi miracolosa, persino afrodisiaca, oggi invece ha ampio uso come tisana digestiva e in cucina, dove sia secca che fresca è un ottimo insaporitore, che si sposa particolarmente bene con i legumi.

A cura di Martina De Angelis
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Tipica del bacino Mediterraneo ma diffusa anche in Asia occidentale e in alcune aree dell’Africa, la santoreggia è un’erba aromatica spontanea (ma che si può anche coltivare facilmente) che vanta una storia molto antica. Da sempre, infatti, viene usata in ambito curativo e, in passato, le venivano attribuite le proprietà più varie, tra cui anche un presunto potere afrodisiaco.

Non è un caso: la santoreggia fa bene da tantissimi punti di vista, principalmente è un utile digestivo ma ha anche tanti altri benefici e infatti spesso si trova venduta sotto forma di infusi per tisane. È un’erba che però puoi usare anche in cucina, sia fresca che essiccata, per arricchire i tuoi piatti di un particolare sapore agrumato.

Che cos'è la santoreggia: varietà, proprietà e benefici

La santoreggia è una pianta officinale parte della famiglia delle Labiatae ed è un tipo di pianta che cresce spontanea principalmente nel bacino del Mediterraneo. Sembra che l’etimologia del nome provenga dal nome satureja, che a sua volta deriva dal latino saturus, una parola che vuol dire “sazio”, attribuito per via delle proprietà digestive della pianta.

La santoreggia si presenta con un fusto sottile che non supera i 40 centimetri di altezza, delle piccole foglioline appuntite di un verde tendente al grigio e con fiorellini chiari tra bianco e rosa, commestibili e molto scenografici per la decorazione dei piatti. In natura se ne contano tre varietà diverse:

  • santoreggia domestica, matura in estate ed è facile da coltivare in giardino o sul terrazzo, ha un sapore delicato;
  • santoreggia montana, tipica del centro Italia, ha un gusto più marcato.
  • santoreggia sarda, cresce solo in Sardegna, è molto rara e solo selvatica.

Ricca dal punto di vista nutrizionale, la santoreggia vanta una buona quantità di minerali e fibre, oltre a una presenza importante di vitamine, in particolare del gruppo A, B e C. Proprio per questo è un’erba che, tutt’oggi, viene usata non solo in cucina ma anche dal punto di vista curativo per i suoi molteplici benefici. È frequente trovare la tisana di santoreggia, un infuso ideale per aiutare la digestione e ridurre dolori gastrici, nausea e vomito, e l'olio essenziale di santoreggia, utilissimo come antibatterico e antivirale per velocizzare la guarigione dal raffreddore.

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Oltre a essere usato per la sua azione antinfiammatoria, antiossidante e di contrasto al colesterolo, l’olio di santoreggia è usato anche in cosmetica perché in grado di tonificare e depurare la pelle. Inoltre sembra sia particolarmente utile per allontanare zanzare e insetti per via dell’odore di fiori e per lenire il prurito provocato delle punture.

A quali piatti abbinare la santoreggia

La santoreggia in cucina si può usare sia fresca che essiccata e, in entrambi i casi, ha un piacevole sapore che si avvicina a quello del timo, della maggiorana e del limone. Questa erba aromatica ha una caratteristica: si sposa particolarmente bene con i legumi, poiché si compensano a livello di sapore e a livello di nutrienti. Puoi aggiungerla quindi nella cottura delle tue zuppe invernali, ma anche quando salti in padella ceci, fagioli, fagiolini o lenticchie.

Un ottimo abbinamento è anche quello tra santoreggia e carne rossa, soprattutto si sposa bene con carni dal sapore spiccato che necessitano di intingoli e cotture prolungate. È ottima quindi come insaporitore per arrosti, stufati e spezzatini. Grazie al suo particolare aroma limonoso si abbina anche alle carni bianche più delicate, a pesce e a crostacei.

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Idee per usare in cucina la santoreggia

La santoreggia fresca è ottima nelle insalate fredde, soprattutto quelle che coinvolgono i legumi, scegliendo le foglie più giovani e tenere, ma è ideale anche per saltare in padella verdure e, di nuovo, legumi di ogni tipo.

Da essiccata, invece, c’è solo l’imbarazzo della scelta su come utilizzarla: la puoi aggiungere ai ragù e agli stufati, ma anche a minestre, passati e zuppe per rendere il piatto più balsamico e saporito. Con la santoreggia secca puoi anche creare un mix di erbe aromatiche da usare, per esempio, per insaporire le verdure cotte o la carne da grigliare; si sposa particolarmente bene con salvia e rosmarino.

Puoi usare la santoreggia anche per insaporire sughi e creare salse, sia di accompagno per la pasta sia per carne o contorni come i funghi. In qualsiasi caso, devi prestare solo attenzione al dosaggio: la santoreggia, soprattutto essiccata, ha un sapore davvero molto intenso, quindi usane pochissima per volta e, in caso, aumenta il dosaggio gradualmente se vuoi sentirne maggiormente le note.

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